Google ha deciso di riaccendere i riflettori su Ask Photos, la funzione di ricerca intelligente integrata in Google Photos e alimentata dai modelli Gemini AI, dopo una pausa silenziosa nel rollout che aveva fatto pensare a un possibile flop tecnico. Ora, invece, la funzione torna in pista con qualche ritocco sostanziale e una promessa implicita: fare finalmente ciò che era stata pensata per fare — aiutarti a trovare le foto giuste nel caos del tuo archivio visivo, senza farti aspettare anni luce.
Il punto debole? Secondo un membro del team di Google Photos che ha parlato su X, il problema era “latency, quality and UX”. Tradotto: era lenta, imprecisa e con un’esperienza utente non all’altezza di uno standard Google. In altre parole, sembrava una demo uscita troppo presto dalla fase alpha, più che un prodotto pronto per l’uso quotidiano.

Nella nuova iterazione, Google afferma di aver ascoltato il feedback e migliorato le prestazioni per ricerche semplici come “spiaggia” o “cani”. Ora i risultati base arrivano immediatamente, mentre Gemini continua a lavorare in background per fornire risposte più articolate a domande complesse tipo “foto di quando eravamo a Napoli con il cane e c’era la nebbia”. Una mossa intelligente: la funzione dà subito un’impressione di velocità anche quando in realtà sta ancora “pensando”.
L’espansione va oltre l’early access e comincia ad arrivare a più utenti “idonei” negli Stati Uniti. Niente è stato detto sull’internazionalizzazione del rollout, ma con Google le sorprese non mancano mai. Anche quelle brutte.