Il “distributore automatico” di Anthropic è, in realtà, un esperimento che incapsula perfettamente la filosofia con cui Dario Amodei guida l’azienda: affrontare l’intelligenza artificiale non solo come una corsa alla potenza computazionale, ma come una questione esistenziale di governance, sicurezza e impatto sistemico. A prima vista, sembra quasi un aneddoto surreale, un easter egg da Silicon Valley post-pandemica: un distributore automatico alimentato da Claude, il modello linguistico di Anthropic, che consente agli utenti di interagire con l’IA per ottenere snack e riflessioni etiche in egual misura. Ma sotto la superficie giocosa, l’iniziativa è profondamente sintomatica del loro approccio distintivo: usare prototipi tangibili per testare come l’intelligenza artificiale può essere implementata responsabilmente nel mondo reale.