Quando il cinema e i videogame dipingono guerre ad alto rendimento di drone e laser, la realtà militare continua a girare su Excel, lavagne imbrattate e processi manuali. Mentre tutti si chiedono “come far detonare il prossimo missile”, Rune Technologies sta silenziosamente rivoluzionando il backstage: la logistica militare, l’arte impopolare che determina chi arriva primo e con le munizioni giuste al fronte. Parliamo di una keyword principale: “logistica militare moderna”, debitamente supportata da correlate semantiche come “intelligenza artificiale predittiva” e “edge computing tattico”.
Mezzo miliardo di motivi in più di rilevanza? Un round Series A da 24 milioni di dollari annunciato oggi. Non è un hype da startup che costruisce robot killer, qui l’attenzione è sulla ruggine operativa che rischia di bloccare un conflitto già in corso. Guardiamo all’Ucraina e al consumo smodato di munizioni, alle linee di rifornimento che implodono sotto il peso dei collassi logistici umani.
David Tuttle, ex ufficiale di artiglieria e JSOC, reduce da esperienze tech in Anduril, afferma che “la logistica è meno sexy, ma fa vincere le guerre”. Lo ha sperimentato in prima persona, sapendo che basta un ponte saltato o un convoglio in ritardo per mandare in tilt un intero teatro operativo. Insieme con l’ex ingegnere software di Meta Peter Goldsborough, ha fondato Rune nel luglio 2024 per scalare TyrOS, piattaforma software IA per previsione consumi, ottimizzazione di risorse come personale, mezzi, percorsi e pianificazione robusta anche senza connessione.
Il concept è quasi banale se espresso in marketing. TyrOS trasforma fogli sparsi in una rete di rifornimento intelligente. Ma nella concretezza tattica la startup gioca su due piani: modelli di deep time series per prevedere il bisogno e architettura “edge-first” per funzionare ovunque, da una caserma ultramoderna al tablet di un marine sperduto in giungla. In contesti DDIL, Denied, Disrupted, Intermittent, Limited, il sistema lavora offline, sincronizza appena può e rimane totalmente agnostico sul cloud. Non male per qualcosa partito con un finanziamento seed da 6,2 milioni a febbraio.
Sample di funzionalità di TyrOS. Previsioni sui consumi munizioni, calcolo cubico per carico aereo, verifica squadre e mezzi disponibili, valutazione percorsi minacciati da droni, ponti abbattuti, cyber. Generative AI entrerà con capacità di “course of action generation”, ovvero dagli input in tempo reale il sistema suggerisce piani logistici precisi, discorsivi, persino interrogabili da un comandante e non solo rigidi output numerici.
Dietro i 24 milioni ci sono investitori solidi. Human Capital guida, con la partecipazione di Pax VC, Washington Harbour Partners, a16z, Point72 Ventures, XYZ VC e Forward Deployed VC. Segnale netto, la difesa statunitense sta spostando gli occhi dai gadget ai sussidi, dal “boom” alla “move”. E Rune è già sotto test con eserciti USA e Marine Corps, pronto per estendersi ad altri rami.
La startup sfrutta anche la fellowship Palantir e integra TyrOS con Defense OSDK, tessendo il dato tattico in un tessuto strategico operativo. Dall’indagine sul campo al cuore decisionale del Pentagono, magari fino ai fornitori che producono i colpi.
Curiosità sparsa. Il nome TyrOS non è un caso poetico, richiama Týr, la divinità norrena della guerra e della strategia. Altro rimando al DNA da “guerrieri tecnologici” dei fondatori. Inoltre la convinzione è che in futuro l’intelligenza tattica, soprattutto sotto ingaggio ostile, dipenderà più dalle decisioni logistiche corrette che dall’ultimo missile guadagnato da una startup.
Certo, la scalabilità non è scritta. Validazione in ambiente reale, certificazioni DoD, interoperabilità con sistemi come JADC2, adattamento culturale dei logistici di terra, sono montagne da scalare. Ma un leitmotiv è chiaro, non si combatte solo con missili e droni, si vince passando fogli Excel ad algoritmi predittivi.
La narrazione provocatoria? Viviamo nell’epoca in cui Amazon consegna in giornata mentre il militare rischia di attendere settimane per un pezzo di ricambio. La dissonanza non è paradosso, è falla, e Rune ha deciso di tuffarcisi dentro. Visione aggressiva, prendere il gap tra front line e stabilimenti produttivi e chiuderlo con un sistema che non si interroga più “possiamo?”, ma “quando arrivano i rifornimenti?”. Se il futuro della guerra sarà un braccio di ferro tra chi colpisce e chi mantiene la presa, TyrOS punta a essere la colla invisibile che tiene salda l’impresa.
Pressione sulle startup hardware? Sì, ma la posta in gioco è alta. Chi domina la logistica domina la guerra. E forse la Silicon Valley dovrebbe iniziare a tifare fogli di calcolo evoluti, non solo droni supersonici.