Microsoft fa saltare il banco e sposta GitHub dentro il suo team CoreAI, cancellando di fatto la figura del CEO di GitHub dopo l’uscita di Thomas Dohmke. Un cambio epocale, più profondo di quel che sembra, perché da azienda indipendente dentro l’impero di Redmond, GitHub diventa ora un pezzo di Microsoft tout court. Dopo quasi quattro anni da CEO, Dohmke lascia per tornare a fare quello che gli piace davvero: fondare startup. Niente di male, certo, ma il tempismo è perfetto per un reboot della governance e, soprattutto, della strategia.
Non ci sarà un nuovo CEO, né una nuova squadra a dirigere GitHub in modo separato. Il messaggio è chiaro: l’era dell’autonomia di GitHub è finita. Ora il motore pulsante sarà CoreAI, la nuova macchina da guerra di Microsoft dedicata all’intelligenza artificiale, guidata dall’ex top manager di Meta, Jay Parikh. L’obiettivo è ambizioso e un po’ spaventoso: trasformare Microsoft in una “agent factory”, un’officina di intelligenze artificiali capaci di rivoluzionare il modo in cui il software viene creato, gestito e potenziato. Il futuro è sempre meno codice scritto a mano e sempre più codice generato da macchine intelligenti. Se vi sembra fantascienza, ricordate che Bill Gates pensava a Microsoft come a un esercito di sviluppatori software; Parikh vuole ora un esercito di agenti AI.
L’entrata di GitHub in CoreAI non è solo una riorganizzazione interna. È una dichiarazione di guerra sul terreno dello sviluppo software, con Microsoft che punta a integrare in modo ancor più stretto GitHub Copilot e gli strumenti AI nell’ecosistema di sviluppo. Copilot, che Dohmke ha discusso fino a pochi giorni fa in interviste, diventa ora parte di una strategia più grande, quella di un’AI che non solo assiste ma crea e coordina. La rincorsa all’AI “agent factory” è la nuova corsa allo spazio digitale, e GitHub è la pedina cruciale in questo gioco.
Dohmke resterà fino a fine 2025 per facilitare il passaggio, ma lascia con la consapevolezza che GitHub ha costruito qualcosa di unico, una cultura “remote-first” distribuita in tutto il mondo. La domanda da porsi, però, è quanto questa cultura sopravviverà dentro un colosso che tradizionalmente ama il controllo centralizzato e la pianificazione rigorosa. Il rischio è che GitHub perda quella scintilla di indipendenza e agilità che l’ha resa la piattaforma preferita da milioni di sviluppatori.
Non è un caso che questa notizia arrivi proprio mentre Microsoft crea una nuova divisione AI, inglobando piattaforme, strumenti e sviluppo. Tutto punta verso un modello in cui il codice diventa un servizio potenziato dall’intelligenza artificiale, più che un prodotto. Questa trasformazione si inserisce in un trend globale, dove il software è sempre più automatizzato, dinamico e fluido. Nel frattempo, l’ex CEO Dohmke sceglie la via dell’imprenditoria pura, fuori dal gigante di Redmond.
Il timing è perfetto per riflettere sul futuro del lavoro degli sviluppatori: la domanda è se saranno ancora artigiani del codice o diventeranno “addetti al controllo qualità” di agenti AI che scrivono, testano e aggiornano software in autonomia. Microsoft ha appena messo una pietra miliare in questa trasformazione, e GitHub, una volta santuario degli sviluppatori, ora è cuore pulsante di una strategia AI che non lascia spazio a nostalgie.
L’ironia finale è che mentre Dohmke vuole tornare a essere “startup founder”, Microsoft trasforma GitHub in un laboratorio AI di dimensioni industriali, dove la creatività umana sarà assistita e guidata da algoritmi che apprendono da miliardi di righe di codice. Non è una rivoluzione gentile, ma una vera e propria ristrutturazione sismica che cambierà per sempre la geografia del software.
Se avete pensato che l’acquisizione da 7,5 miliardi del 2018 fosse il colpo finale, preparatevi a ripensarci. La battaglia ora si gioca nella frontiera dell’intelligenza artificiale applicata allo sviluppo, e Microsoft ha appena rialzato la posta mettendo GitHub al centro della sua “agent factory”. Curioso vedere cosa succederà quando il codice non sarà più solo scritto da umani, ma orchestrato da un esercito di agenti AI nati da questa nuova sinergia.
Il futuro del software è qui, e non è gentile né prevedibile. Per chi ama la tecnologia, la trasformazione è un’occasione unica per ripensare il valore del lavoro umano. Per chi investe, un segnale chiaro che Microsoft non vuole solo dominare il cloud o il software, ma vuole essere la mente dietro il prossimo grande salto evolutivo dell’industria digitale.