Larry ellison ha appena compiuto l’impresa che nessuno, tranne lui, aveva davvero previsto. L’uomo che per decenni è stato il genio sottovalutato della Silicon Valley, il cofondatore che trasformò Oracle in un colosso silenziosamente onnipresente nei sistemi delle aziende globali, oggi ha superato Elon Musk e siede sul trono di uomo più ricco del mondo. Non stiamo parlando di uno scarto marginale. Bloomberg stima il patrimonio netto di Ellison intorno ai 393 miliardi di dollari, superando Musk, fermo a 385 miliardi. Un sorpasso che non è figlio di una lenta accumulazione, ma di un’accelerazione brutale: un guadagno di oltre 100 miliardi in un solo giorno grazie a un rally storico delle azioni Oracle, spinte dall’euforia sul business del cloud e dalla fame insaziabile di potenza di calcolo per l’intelligenza artificiale.

Il paradosso è che Larry Ellison, due volte drop‑out universitario, oggi incarna il sogno lucidamente capitalista di Silicon Valley meglio di quanto lo faccia Elon Musk. Quest’ultimo era abituato a guardare dall’alto chiunque osasse sfidarlo nella classifica dei miliardari. Dal 2021, Musk aveva consolidato la sua posizione di numero uno con brevi interruzioni causate dalle oscillazioni di Tesla e dalle performance di Bernard Arnault e Jeff Bezos. Nel 2023 fu anche il primo a sfondare il tetto psicologico dei 400 miliardi. Eppure, proprio lui, il simbolo dell’era delle super‑auto elettriche, dei razzi riutilizzabili e dell’onnipresente X (ex Twitter), si trova oggi relegato al secondo posto, mentre Ellison cavalca l’onda lunga dell’AI con la freddezza di chi sa che il vero potere non è nelle narrazioni futuristiche ma nei contratti miliardari stipulati con le grandi imprese e con i governi.

Oracle cloud non è mai stata sexy come le auto di Tesla o i razzi di SpaceX. Eppure eccoci qui, con una previsione di oltre 144 miliardi di ricavi nei prossimi anni che ha fatto impazzire gli investitori. Ellison ha fatto ciò che Musk non è riuscito a fare: trasformare l’ossessione collettiva per l’intelligenza artificiale in un flusso di ricchezza immediatamente monetizzabile. Non serve vendere sogni su Marte se puoi vendere oggi potenza di calcolo a chi sta costruendo gli algoritmi che cambieranno ogni settore produttivo. Oracle è passata dall’essere vista come un dinosauro dei database a diventare la banca centrale della nuova economia cognitiva, e questo scarto narrativo ha catapultato Ellison nell’empireo dei trilionari potenziali.

Molti osservatori trovano sorprendente il fatto che Ellison abbia superato Musk proprio adesso. Ma chi ha seguito le mosse strategiche di Oracle sa che la sua transizione verso il cloud non era un tentativo disperato di restare rilevante, bensì un piano orchestrato con tempismo chirurgico. Mentre Amazon Web Services e Microsoft Azure cannibalizzavano il mercato, Oracle si è posizionata su una nicchia ad altissima marginalità: le infrastrutture su misura per applicazioni di AI e per clienti corporate che non possono permettersi downtime o instabilità. Qui Ellison ha messo il piede sull’acceleratore, comprando centri dati, investendo in partnership con Nvidia e spingendo il marchio Oracle nel cuore della rivoluzione tecnologica senza la necessità di gridarlo a ogni conferenza stampa.

La differenza con Elon Musk non potrebbe essere più netta. Musk vive di esposizione mediatica, tweet incendiari e un culto della personalità che a volte ricorda più un reality show che una strategia industriale. Ellison, al contrario, ha costruito la sua fortuna su un’ostinata discrezione, parlando poco e firmando contratti giganteschi. Se Musk sogna di diventare il primo trilionario grazie a un nuovo pacchetto retributivo da far approvare agli azionisti Tesla, Ellison ha già dimostrato che il trilione non è un miraggio distante ma un’ipotesi concreta, basata su trimestrali che generano entusiasmo immediato a Wall Street.

La narrativa mediatica tende a semplificare queste scalate come se fossero una corsa a chi possiede più yacht o isole private. La verità è che il sorpasso di Ellison su Musk è la rappresentazione plastica del nuovo paradigma economico. I beni tangibili, per quanto futuristici, come le auto elettriche o i razzi, subiscono le oscillazioni dei cicli produttivi, dei colli di bottiglia della supply chain, delle crisi geopolitiche. I servizi cloud, invece, sono la nuova linfa vitale dell’economia digitale. E quando si intrecciano con l’intelligenza artificiale, diventano praticamente ineludibili. Non si tratta di un settore ciclico, ma di una necessità strutturale per banche, ospedali, governi e startup di AI generativa che bruciano miliardi di parametri al minuto.

C’è un dettaglio che rende la vittoria di Ellison ancora più pungente. Per anni Musk ha incarnato l’archetipo dell’imprenditore visionario che spinge il mondo verso il futuro, mentre Ellison era dipinto come il miliardario eccentrico appassionato di yacht, di isole hawaiane e di partite di vela. Oggi però è proprio l’eccentrico che ha dimostrato di saper monetizzare l’ossessione planetaria per l’intelligenza artificiale, trasformandola in un rally borsistico che ha frantumato record storici di incremento patrimoniale in un solo giorno. Il genio oscuro, il giocatore d’azzardo che molti consideravano fuori dal radar dell’innovazione, è improvvisamente il nuovo volto della ricchezza globale.

Oracle cloud non è un sogno ma un’infrastruttura reale che incassa flussi di cassa giganteschi. E questo cambia radicalmente le regole del gioco. Musk può continuare a promettere viaggi su Marte e taxi volanti, ma i mercati oggi premiano chi costruisce i tubi, i server e le reti che rendono possibili quelle fantasie. L’epoca del visionario romantico sembra cedere il passo all’epoca del pragmatista infrastrutturale. Ellison ha colto questo cambio di paradigma prima di altri, e oggi se ne gode i dividendi.

Molti analisti si chiedono se questo sorpasso durerà. Le fortune di Musk e Ellison oscillano su valutazioni di mercato che possono ribaltarsi in poche settimane. È plausibile che Musk, con il prossimo boom di Tesla o un annuncio spettacolare di SpaceX, riconquisti la vetta. Ma la lezione simbolica resta: l’uomo che per decenni è stato visto come un magnate statico, quasi un personaggio da retroscena, ha dimostrato che la capacità di adattarsi all’onda dell’AI conta più dei proclami da palco. In questo senso, Ellison non è solo il più ricco, ma il più sintonizzato con la nuova fase dell’economia digitale.

La psicologia di questa corsa alla ricchezza estrema non va sottovalutata. Musk si è costruito un’identità come il messia del futuro. Essere scalzato da Ellison, un imprenditore che preferisce passare il tempo a Kauai piuttosto che su Twitter, è un colpo al suo mito personale. Non si tratta solo di soldi, ma di status simbolico. Nell’immaginario collettivo, il titolo di uomo più ricco del mondo è sinonimo di potere quasi divino. Ed è proprio questo che Musk perde, almeno per ora. Ellison, dal canto suo, può continuare a sorridere mentre vede i titoli dei giornali che per una volta non parlano di Tesla o SpaceX ma di Oracle e del suo fondatore.

In un certo senso, la storia di Ellison è la rivincita della noia sullo spettacolo. Oracle non ha mai catturato i riflettori come Apple o Tesla, ma ha sempre fatto girare il motore dell’economia digitale. Ora, con l’esplosione dell’intelligenza artificiale, questa noia si trasforma in oro. La lezione è chiara: in un mondo ossessionato dal glamour tecnologico, chi controlla l’infrastruttura silenziosa vince davvero. E questa volta, il vincitore è Larry Ellison, il miliardario che ha deciso di non inseguire sogni impossibili ma di monetizzare il presente con una lucidità quasi brutale.

Elon Musk può ancora rivendicare il titolo di visionario supremo, di colui che ha acceso l’immaginazione globale con la promessa di colonizzare Marte. Ma la realtà di oggi dice altro: i mercati hanno incoronato Larry Ellison come l’uomo che ha trasformato l’AI in ricchezza tangibile e immediata. È un ribaltamento che segna un cambio d’epoca. Perché la vera conquista del futuro non si misura con le astronavi, ma con i data center che alimentano gli algoritmi.

Report https://www.bloomberg.com/news/articles/2025-09-10/oracle-co-founder-larry-ellison-closes-in-on-elon-musk-as-world-s-richest-man?taid=d5b52d35-e7a0-4676-9c5f-e1c8c2bf11ee&utm_campaign=trueanthem&utm_content=business&utm_medium=social&utm_source=twitter