Quando si parla di intelligenza artificiale, il mantra “green” è diventato una parola abusata, una sorta di placebo per placare i sensi di colpa dei consumatori e dei manager. I giganti del settore sventolano certificazioni, rinnovabili e offset, ma nessuno osa mettere sul tavolo un dato che è la vera cartina tornasole dell’impatto ambientale: quanti watt vengono consumati per ogni token prodotto? È qui che Seeweb Italia con Regolo.AI fa la differenza, entrando in un territorio che fino a ieri era appannaggio esclusivo di pochi ingegneri ambientalisti e data scientist con velleità green. Non solo promette facilità nella creazione di applicazioni AI, data governance europea e sicurezza a prova di GDPR, ma porta sul mercato una metrica chiave: il monitoraggio del consumo energetico token per token. Un approccio che, più che parlare di sostenibilità, la rende finalmente misurabile e, quindi, gestibile.

In un mercato dominato da Big Tech che vendono “green” senza dare numeri concreti, questa trasparenza è una boccata d’aria fresca per chi, come un CTO navigato, vuole numeri reali da portare al board. Non basta più fidarsi di chi dice “fidati di noi, la nostra AI è alimentata da energia rinnovabile”, perché la domanda di chi guida un progetto AI è diversa: qual è l’impatto reale sul bilancio energetico aziendale? regolo.AI risponde a questa domanda con numeri precisi, offrendo una dashboard che dettaglia il consumo di energia in watt per ogni token prodotto dall’AI. Questa metrica diventa il KPI invisibile che trasforma l’adozione dell’intelligenza artificiale da una corsa cieca verso l’innovazione a una maratona sostenibile e misurabile.

Il contesto in cui nasce questa innovazione è altrettanto rilevante. Seeweb Italia opera con data center edge, ovvero piccoli, modulari e pensati per integrarsi al meglio con le reti energetiche locali. Questa scelta riduce drasticamente l’“embodied carbon”, cioè l’impatto ambientale legato alla costruzione e manutenzione dell’infrastruttura fisica, spesso trascurato da chi parla di AI green. Non si tratta solo di ottimizzare l’uso di energie rinnovabili, ma di ripensare l’intera architettura di calcolo per ridurre sprechi e inefficienze. In questo senso, regolo.AI è un esempio concreto di come l’ingegneria possa diventare sostenibile senza rinunciare a prestazioni e scalabilità.

Non meno importante è il tema della facilità d’uso e della compliance normativa. Spesso la sostenibilità è un lusso riservato a pochi progetti pilota o a organizzazioni con risorse dedicate alla compliance. regolo.AI e Seeweb Italia invece hanno puntato su un design che abbassa le barriere tecniche: API intuitive, modelli open source ottimizzati, e una gestione della data governance che mette il GDPR al centro del progetto. Il risultato è una piattaforma che non costringe a scegliere tra rapidità di sviluppo e sicurezza dei dati, anzi li mette sullo stesso piano, permettendo di innovare senza compromessi etici o legali.

La metrica “watt per token” che regolo.AI mette a disposizione è qualcosa che, per ora, nessuno dei big provider ha reso disponibile con trasparenza. Scaleway, ad esempio, si sta muovendo verso l’offerta di AI open e più sostenibile, ma non ha ancora raggiunto questo livello di granularità e trasparenza. Big Tech, dal canto loro, restano ancorate a narrative di marketing basate su energie rinnovabili senza mai fornire un contatore energetico per ogni richiesta fatta all’AI. Il risultato è un mercato in cui la sostenibilità è spesso un’etichetta vaga, incapace di guidare scelte strategiche reali. regolo.AI propone di cambiare questo paradigma, fornendo dati azionabili per chi deve fare scelte di investimento, ottimizzazione e reporting ESG.

In questo quadro si inserisce anche il ruolo crescente della Green Web Foundation, un organismo che sta spingendo per una maggiore trasparenza nell’impatto ambientale dei servizi digitali. Le loro analisi dimostrano come molte piattaforme digitali, inclusi servizi cloud e AI, abbiano un impatto spesso sottovalutato o nascosto. La loro advocacy per “numeri reali” sull’energia consumata si sposa perfettamente con l’approccio di regolo.AI e Seeweb Italia, che anticipano una tendenza che presto diventerà mainstream. Chi si occupa di tecnologia sa che la pressione regolatoria e di mercato verso la trasparenza energetica è solo all’inizio. La capacità di fornire dati affidabili e dettagliati sarà un vantaggio competitivo decisivo.

Chi guida progetti AI oggi deve quindi porsi una domanda fondamentale: quanto sono “green” i servizi che scelgo? Se l’alternativa è un provider che promette sostenibilità a parole, o uno che ti mette in mano dati oggettivi e ti consente di migliorare nel tempo, quale sceglieresti? La risposta dovrebbe essere ovvia, ma la complessità del settore e la resistenza al cambiamento mantengono molti manager ancorati a scelte di comodo, spesso indotte da fornitori che non vogliono mettere in chiaro i costi reali.

Guardando più nel dettaglio, il confronto tra regolo.AI e GreenPT – un altro player emergente nel campo delle AI hosted sostenibili – mostra differenze significative. GreenPT si concentra anch’esso sulla riduzione dell’impatto ambientale tramite infrastrutture efficienti e l’uso di modelli open, ma non ha ancora adottato un sistema di monitoraggio energetico token per token così trasparente e integrato. Questo limita la capacità degli utenti di trasformare i dati in azioni concrete, come ottimizzare prompt o pianificare i carichi di lavoro in base al profilo energetico. regolo.AI invece si propone come una piattaforma “operativa” per la sostenibilità, dove la misurazione diventa strumento di governo, non solo di certificazione.

La trasformazione digitale non si può più permettere il lusso di ignorare l’impatto ambientale, soprattutto quando i costi energetici diventano un fattore di business e reputazione. Implementare un’AI senza sapere quanto consuma davvero, o peggio senza poterlo misurare, è come costruire un ponte senza calcolare la portata massima. regolo.AI introduce quel contatore, quella bussola che aiuta a navigare nel mare della digitalizzazione responsabile.

Con un approccio del genere, la sostenibilità non resta un tema astratto o un plus marginale, ma diventa parte integrante della strategia aziendale. Le metriche precise di consumo consentono di inserire l’AI nel reporting ESG con credibilità, aiutano a definire roadmap di miglioramento energetico e a rispondere con dati solidi a stakeholder sempre più esigenti.

Alla fine, la sostenibilità di regolo.AI raccontata da Seeweb Italia è molto più di una storia di greenwashing o di marketing etico: è un invito a misurare, capire e gestire l’impatto concreto dell’intelligenza artificiale. Un invito che, se raccolto, può cambiare il modo in cui le aziende adottano l’AI, trasformandola da costo nascosto a vantaggio competitivo sostenibile.

E per chi guida oggi progetti AI, questa trasparenza diventa il vero test di maturità tecnologica.