La notizia è che OpenAI ha deciso di tornare all’open source. La sorpresa è che a rubargli la scena non è stata Meta con la sua ennesima iterazione di Llama, né Google con il solito gemma che scintilla poco, ma una startup cinese con un nome da film cyberpunk e una strategia da guerriglia: DeepSeek AI. Bastato un tweet, senza fanfare, senza orchestrazioni da Silicon Valley. DeepSeek v3.1 è arrivato e improvvisamente la narrativa si è ribaltata.
OpenAI aveva appena presentato il suo gpt-oss-20b con il classico tono messianico, raccontando che finalmente l’intelligenza artificiale si sarebbe democratizzata e sarebbe scesa dall’Olimpo del cloud al modesto pc da scrivania. Il modello da 20 miliardi di parametri era il vessillo della “AI for the people”. Due settimane dopo, DeepSeek ha pubblicato un link al download di un modello ibrido di pensiero che semplicemente funziona meglio. Ironico, no?
Chi conosce il mondo dell’open source sa che l’ideologia non basta. Aprire il codice non garantisce innovazione. A contare è l’esecuzione, la community e la capacità di resistere all’urto della realtà: bug, GPU assetate di memoria, quantizzazioni discutibili, loop di ragionamento che sembrano scritti da Kafka.
La differenza tra DeepSeek v3.1 e OpenAI gpt-oss-20b emerge già dal primo test: il codice. I benchmark raccontano poco, ma quando chiedi a un modello di scrivere un videogioco stealth in 2D e ottieni da DeepSeek un programma funzionante al primo colpo, con logica coerente e struttura solida, capisci che non stai solo giocando con un prototipo. Da OpenAI invece ricevi venti minuti di elaborazione e poi il nulla. Zero righe utili. In pratica, il modello ti ricorda che è ancora un esercizio di branding travestito da rivoluzione.
Il vero colpo di scena non è sul codice, ma sulla scrittura creativa. Per anni i modelli open source hanno trattato la narrativa come un hobby da dopolavoro. DeepSeek v3.1 invece scrive una storia ambientata nel 2150, con descrizioni sensoriali, logica narrativa e un paradosso temporale che non cade nel ridicolo. Non è Proust, ma nemmeno il solito testo generico da traduttore automatico. OpenAI gpt-oss-20b al confronto sembra un poeta liceale che copia da Wikipedia: costruzioni barocche, climax senza pathos e contraddizioni logiche che farebbero impallidire un editor di rivista pulp.
La questione della personalizzazione rimane l’arma segreta di OpenAI. Qui gpt-oss-20b vince, perché il suo ecosistema ha già prodotto versioni ridotte, ottimizzate per legge, medicina, matematica e persino varianti completamente decensurate. DeepSeek non ha ancora questa varietà, ma il tempo gioca a suo favore. La community open source si muove come uno sciame: oggi accoglie il nuovo arrivato con curiosità, domani potrebbe trasformarlo nello standard. È già successo con Llama, è già successo con Stable Diffusion, accadrà ancora.
Quando sposti il discorso sul ragionamento, il gap diventa imbarazzante. Il test del mistery con lo stalker lo dimostra: DeepSeek v3.1 capisce il gioco, deduce correttamente e fornisce una risposta coerente. OpenAI invece si perde a contare lettere, come se la soluzione fosse nascosta in un cifrario da enigmistica. Consumare 8.000 token per non arrivare a nulla non è ragionamento, è un meltdown computazionale. E sì, qualcuno potrebbe dire che si tratta di “overthinking”, ma il problema è più profondo: il modello non capisce il compito, non comprende la logica del contesto.
Veniamo al tema più spinoso: i contenuti sensibili. OpenAI continua a rispondere con il solito muro di “non posso aiutarti con questo”. Una formula che ricorda le risposte automatiche dei call center negli anni Novanta. DeepSeek invece rifiuta ma spiega. Rifiuta e ragiona. Rifiuta e avverte dei rischi. Non incoraggia comportamenti distruttivi, ma riesce a mantenere un tono umano, persino compassionevole. Nel test con l’uomo dipendente da eroina, DeepSeek non si limita a chiudere la conversazione: riconosce la crisi, suggerisce scuse plausibili per il lavoro e introduce numeri di assistenza. Non è compliance cieca, è intelligenza artificiale con un barlume di intelligenza emotiva.
Gli osservatori più cinici diranno che questa empatia programmata non durerà, che verrà rimossa alla prima accusa di “soft alignment”. Forse hanno ragione. Ma intanto la differenza è lì: usare DeepSeek v3.1 non è frustrante. Usare gpt-oss-20b lo è.
Il paradosso è che nel mondo open source non vince sempre il migliore, ma quello che la community decide di adottare. La storia lo insegna: Linux non è nato migliore di Unix, ma è diventato ubiquo perché migliaia di sviluppatori hanno scelto di costruirci sopra. Oggi DeepSeek ha l’appeal tecnico, OpenAI ha la forza del brand e la massa critica di sviluppatori. Quale dei due sarà adottato come nuovo standard dipenderà non dai benchmark, ma dal capitale sociale che saprà catalizzare.
Il punto cruciale è che DeepSeek v3.1 funziona subito, senza troppe configurazioni. Lo scarichi, lo lanci, ottieni risultati utili. OpenAI gpt-oss-20b invece sembra progettato più per essere modificato che per essere usato out-of-the-box. È un framework mascherato da prodotto, un laboratorio da hackeraggio accademico.
Sul piano geopolitico, la sfida è ancora più affascinante. Per anni la Cina è stata accusata di rincorrere, copiare, inseguire. Con DeepSeek v3.1 non sta inseguendo: sta guidando. Non ha bisogno di conferenze stampa hollywoodiane. Ha bisogno solo di codice che parli da solo. E il codice, almeno questa volta, parla.
Chi cerca una conclusione rassicurante qui resterà deluso. Non ci sono vincitori definitivi, solo direzioni di viaggio. Ma una cosa è chiara: la narrativa dell’open source AI non è più monopolio americano. DeepSeek v3.1 ha dimostrato che la partita si gioca anche altrove. E che forse, dietro l’ironia del nome, c’è davvero qualcosa di profondo che sta cambiando.
DeepSeek è disponibile per il download qui . I modelli OpenAI gpt-oss sono disponibili per il download qui .
Risorse:

https://artificialanalysis.ai/models
AI Test
https://github.com/jaldps/ai-tests/blob/main/Coding/Prompt%20New
https://github.com/jaldps/ai-tests/commit/336710b9c48365b9008c03b81aa9f5b9368b00f1
Comunity:
https://huggingface.co/AmanPriyanshu/collections
https://huggingface.co/collections/AmanPriyanshu/gpt-oss-harmful-42b-to-20b-689ca990732ef4453da307e0