C’è qualcosa di profondamente stonato in una nazione che galleggia sul Mediterraneo e ancora fatica a decidere se vuole comandarlo o subirlo. Alla platea di Assarmatori, Giorgia Meloni ha fatto quello che ogni leader dovrebbe fare quando parla agli armatori: ha raccontato il mare come una miniera, un corridoio, una piattaforma strategica. Applausi, ovviamente. Ma la verità, quella vera, è che il Mediterraneo è molto più di una rotta. È un algoritmo geopolitico instabile che un giorno ti arricchisce e il giorno dopo ti esclude, che assorbe le tensioni globali e le redistribuisce senza pietà. E l’Italia, nel cuore di questo sistema, continua a oscillare tra ambizione e miopia.