È raro che un organo amministrativo dia una scossa vera al dibattito giuridico sull’intelligenza artificiale. La sentenza del Consiglio di Stato pubblicata il 6 giugno 2025 rappresenta una pietra miliare di questa rivoluzione che piaccia o no sta riscrivendo le regole del gioco. Un passaggio cruciale viene dalla riaffermazione, quasi mantra, che l’uso di sistemi automatizzati da parte degli enti pubblici deve convivere senza sconti con la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini. Tradotto: sì alle automazioni, no al sopruso algoritmico.