La senatrice democratica Elizabeth Warren (D-Massachusetts), figura di riferimento nel Comitato del Senato su Banche, Abitazione e Affari Urbani, ha alzato il tono su un tema che sa di déjà vu finanziario: i potenziali piani dell’amministrazione Trump per «salvare» le grandi aziende d’intelligenza artificiale con soldi pubblici. In una lettera inviata a David Sacks — consigliere speciale della Casa Bianca per AI e criptovalute e a Michael Kratsios, direttore dell’Office of Science and Technology Policy, Warren chiedeva risposte precise entro il 1° dicembre 2025 su eventuali misure di sostegno pubblico.
Il cuore della sua accusa? I legami stretti tra Trump e i dirigenti dell’AI, un intreccio così fitto da far temere che il governo possa intervenire in soccorso di imprenditori e azionisti, lasciando al pubblico il conto. Warren riferisce, nel documento, a un’intervista della CFO di OpenAI, Sarah Friar, nella quale si era parlato di un possibile “backstop” statale per gli investimenti in infrastrutture AI, poi in parte corretto dallo stesso management.