Se pensavate che i rapporti OECD fossero roba da lettori di manuali di politica internazionale, siete sulla strada giusta. Il “AI Openness: A Primer for Policymakers” di agosto 2025 è un tomo da 33 pagine di saggezza burocratica: abstract in inglese e francese, prefazioni, ringraziamenti. Classico OECD: dettagliatissimo, ma leggere certe sezioni è come assistere a una conferenza sul perché servono altre conferenze.

Cynicus? Sempre. Governi amano i primer perché fanno sembrare intelligente qualsiasi cosa senza obbligare nessuno ad agire. Ma questo non è puro fluff. Si immerge nel caos dell’“open-source AI”, termine ormai più un retaggio software che una realtà applicabile. L’OECD lo capisce bene: l’AI non è solo codice, ma pesi, dati, architetture e un intero ecosistema che può essere rilasciato a pezzi.