“La questione se un computer possa pensare non è più interessante della questione se un sottomarino possa nuotare”. Edsger Wybe Dijkstra ha distillato, con la spietata lucidità che solo i grandi logici possiedono, l’essenza della nostra attuale ossessione per l’intelligenza artificiale. Essa non è pensiero, ma simulazione di pensiero, non è coscienza, ma emulazione di ciò che una coscienza farebbe se ne avesse una. L’AI non riproduce la mente umana, piuttosto ne riformula il senso, la necessità, il fine.