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Il 21 marzo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la prima risoluzione globale sull’Intelligenza Artificiale (IA)

L’adozione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di una risoluzione globale sull’intelligenza artificiale rappresenta un importante passo avanti nel dibattito internazionale sull’IA e sulle sue implicazioni per la società. Questa risoluzione sottolinea il riconoscimento dell’importanza di affrontare le sfide e massimizzare i benefici derivanti dall’IA a livello globale.

Il fatto che l’ONU abbia dedicato attenzione all’IA dimostra la crescente consapevolezza della necessità di norme e regolamenti internazionali per gestire questa tecnologia in modo responsabile ed etico. Questa risoluzione potrebbe aprire la strada a ulteriori discussioni e iniziative volte a promuovere la cooperazione internazionale e a definire linee guida comuni per lo sviluppo e l’uso dell’IA.

Tuttavia, resta da vedere quali saranno le azioni concrete che seguiranno questa risoluzione. Sarà essenziale coinvolgere una vasta gamma di stakeholder, compresi governi, aziende, organizzazioni non governative e esperti del settore, per tradurre le intenzioni della risoluzione in azioni significative e politiche efficaci.

Inoltre, sarà importante monitorare da vicino come questa risoluzione influenzerà il panorama dell’IA a livello globale, compresi gli sviluppi tecnologici, la legislazione nazionale e le dinamiche geopolitiche. La risoluzione potrebbe anche catalizzare ulteriori investimenti nella ricerca sull’IA e nell’implementazione di soluzioni innovative per affrontare sfide globali.

In sintesi, l’adozione della prima risoluzione globale sull’IA da parte delle Nazioni Unite è un passo significativo che testimonia il riconoscimento dell’importanza cruciale di questa tecnologia per il futuro della società globale. Tuttavia, sarà fondamentale tradurre questa volontà politica in azioni concrete e collaborare a livello internazionale per massimizzare i benefici e mitigare i rischi associati all’IA.

Il Giappone passa la presidenza del G7 all’Italia. Tra gli obiettivi lavoro e Intelligenza Artificiale

Il Giappone ha passato l’8 novembre all’Italia la Presidenza del G7 (che ha durata annuale e ruota tra i paesi membri in base alla sequenza Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone, Italia, Canada, Francia): tra le attività già annunciate dall’Italia ci sarà una conferenza sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e lavoro.

Una materia, quella dell’AI “sulla quale dobbiamo coinvolgere gli attori privati, perché costruire una governance dell’intelligenza artificiale non vuol dire lavorare contro le aziende, ma dialogare col mondo privato in un mondo in cui gli interessi pubblici e privati, entrambi legittimi, non sono sempre sovrapponibili e a volte sono in contrasto” il commento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Comitato per la Transizione digitale a Palazzo Chigi.

Noi dobbiamo evitare” continua la Meloni “che aumenti il divario tra i ricchi e i poveri, che scompaia la classe media e che in definitiva l’impatto dell’intelligenza artificiale sia più negativo che positivo sulle nostre vite e sulle nostre società”.

Tra le priorità indicate dal presidente del Consiglio, quella di fare in modo che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, lavorando “per garantire delle barriere etiche all’Intelligenza artificiale e dare applicazione pratica al concetto di algoretica, ovvero dare un’etica agli algoritmi” che ha chiuso ringraziando su questo punto Padre Paolo Benanti, docente all’Università Gregoriana, che è stato recentemente nominato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, unico italiano, come membro del Comitato di esperti sull’Intelligenza Artificiale.

Il G7 2024 si svolgerà dal 13 al 15 giugno in Puglia, nella Valle d’Itria, a Borgo Egnazia.

L’Onu crea un comitato di esperti sull’intelligenza artificiale. L’unico italiano è il francescano Paolo Benanti

Il teologo Paolo Benanti è l’unico italiano tra i 38 esperti nominati da António Guterres come membri del nuovo Organo consultivo dell’ONU per l’Intelligenza Artificiale, un organismo consultivo composto da 39 esperti dei governi, delle imprese, della società civile, oltre a ricercatori e accademici provenienti da tutti i continenti, incaricati di valutare le opportunità e i rischi dell’AI generativa, di suggerire modelli di governance di questa nuova tecnologia e di individuare le strade per favorire la cooperazione internazionale in un campo essenziale per il futuro del nostro Pianeta.

Il team di esperti dovrà formulare le raccomandazioni preliminari entro il prossimo dicembre e presentare il rapporto conclusivo nell’estate del 2024, prima del Summit Onu sul Futuro del 22 e 23 settembre.

Il nostro Paolo Benanti è un francescano del Terzo Ordine Regolare, si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie, è docente presso la Pontificia Università Gregoriana, l’Istituto Teologico di Assisi e il Pontificio Collegio Leoniano ad Anagni ed è definito come il principale consigliere di Papa Francesco sull’IA. I suoi studi si focalizzano sulla gestione dell’innovazione: internet e l’impatto del Digital Age, le biotecnologie per il miglioramento umano e la biosicurezza, le neuroscienze e le neurotecnologie.

Di seguito l’elenco degli alti componenti dell’organismo ONU sull’AI:

Anna Abramova, Direttrice del Centro di Intelligenza Artificiale dell’Istituto di Relazioni Internazionali dello Stato di Mosca (MGIMO) – Università

Omar Sultan Al Olama, Ministro di Stato per l’Intelligenza Artificiale degli Emirati Arabi Uniti

Latifa Al-Abdulkarim, Membro del Consiglio della Shura (Parlamento Saudita), Professoressa Associata di Informatica presso l’Università King Saud

Estela Aranha, Consigliera Speciale per il Ministro della Giustizia e della Sicurezza Pubblica, Governo Federale del Brasile

Carme Artigas, Segretaria di Stato per la Digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale della Spagna

Ran Balicer, Chief Innovation Officer e Vice Direttore Generale presso Clalit Health Services Israel

Abeba Birhane, Senior Advisor in AI Accountability presso la Fondazione Mozilla

Ian Bremmer, Presidente e Fondatore di Eurasia Group

Anna Christmann, Coordinatrice del Settore Aerospaziale del Governo Federale Tedesco

Natasha Crampton, Chief Responsible AI Officer presso Microsoft

Nighat Dad, Direttrice Esecutiva della Digital Rights Foundation Pakistan

Vilas Dhar, Presidente della Patrick J. McGovern Foundation

Virginia Dignum, Professoressa di Intelligenza Artificiale Responsabile presso l’Università di Umeå

Arisa Ema, Professoressa Associata presso l’Università di Tokyo

Amandeep Singh Gill, Inviato del Segretario Generale dell’ONU per la Tecnologia

Mohamed Farahat, Consulente Legale & Vicepresidente del MAG del North Africa IGF

Wendy Hall, Professoressa Regia di Informatica presso l’Università di Southampton

Rahaf Harfoush, Antropologa Digitale

Hiroaki Kitano, CTO presso Sony Group Corporation

Haksoo Ko, Presidente della Personal Information Protection Commission (PIPC) della Repubblica di Corea

Andreas Krause, Professore presso l’ETH Zurich

James Manyika, Senior Vice Presidente di Google-Alphabet, Presidente per la Ricerca, Tecnologia e Società

Maria Vanina Martinez Posse, Ramon e Cajal Fellow presso l’Artificial Research Institute (IIIA-CSIC)

Seydina Moussa Ndiaye, Docente presso l’Università Digitale Cheikh Hamidou Kane

Mira Murati, Chief Technology Officer di OpenAI

Petri Myllymaki, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Helsinki

Alondra Nelson, Professoressa Harold F. Linder presso l’Institute for Advanced Study

Nazneen Rajani, Responsabile Ricerca presso Hugging Face

Craig Ramlal, Responsabile del Gruppo di Controllo dei Sistemi presso l’Università delle Indie Occidentali a St. Augustine

He Ruimin, Chief Artificial Intelligence Officer & Vice Chief Digital Technology Officer, Governo di Singapore

Emma Ruttkamp-Bloem, Professoressa presso l’Università di Pretoria

Sharad Sharma, Co-fondatore della Fondazione iSPIRT

Marietje Schaake, Direttore di Politica Internazionale presso il Cyber Policy Center dell’Università di Stanford

Jaan Tallinn, Co-fondatore del Cambridge Centre for the Study of Existential Risk

Philip Thigo, Consigliere presso il Governo del Kenya

Jimena Sofia Viveros Alvarez, Capo di Gabinetto e Consigliera Legale del Giudice Loretta Ortiz presso la Corte Suprema Messicana

Yi Zeng, Professore e Direttore del Brain-inspired Cognitive AI Lab, Accademia Cinese delle Scienze

Zhang Linghan, Professore presso l’Istituto di Diritto dei Dati, Università Cinese di Scienze Politiche e Diritto

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