Che la criptosfera sia un circo non è più notizia. Ma quando il figlio dell’ex presidente più controverso d’America si siede su un palco a Dubai con il rampollo di un plenipotenziario mediorientale, e da lì annunciano che un sovereign wealth fund ha pagato Binance con una stablecoin brandizzata Trump, allora siamo di fronte a qualcosa che non è solo teatrale, è strategico. E parecchio, parecchio redditizio.

Nel giro di tre giorni, la capitalizzazione del cosiddetto USD1 la stablecoin lanciata da World Liberty Financial, cripto-startup con DNA trumpiano è schizzata da 130 milioni a 2,1 miliardi di dollari. Boom. Un’esplosione da far invidia anche a Tether nei suoi giorni migliori. Il detonatore? L’investimento del fondo sovrano MGX di Abu Dhabi in Binance, regolato proprio in USD1. Il dettaglio della stablecoin usata non era stato specificato a marzo, quando Binance aveva confermato l’affare. Ma ora il sipario è caduto: è la moneta di Trump. E il pubblico, cioè il mercato, ha applaudito con miliardi.