Non è un keynote, è una dichiarazione di guerra. Stripe, il gigante silenzioso del fintech da mille miliardi di dollari in transato annuale, ha aperto il sipario al suo evento Stripe Sessions con una raffica di annunci che sembrano usciti da una roadmap del 2030. Ma no, è tutto qui, oggi, e ha il sapore di una piattaforma che non solo vuole processare pagamenti, ma diventare l’infrastruttura dominante per ogni bit che si muove nel mondo del denaro digitale.

Il cuore della rivelazione è il nuovo foundation model AI per i pagamenti. Non un LLM da salotto, ma un colosso addestrato su decine di miliardi di transazioni reali. Emily Glassberg Sands, responsabile dati di Stripe, non si è trattenuta nel vantarsene: il modello “cattura centinaia di segnali sottili che altri non vedono”. Tradotto: Stripe adesso vede prima degli altri dove sta il rischio, chi bluffa e chi fa sul serio.