L’industria cinese dei robot umanoidi sta correndo. Ma, come spesso accade quando si corre troppo, si inciampa. O meglio, ci si dimentica qualcosa di fondamentale: l’intelligenza. E non parlo di quella strategica, geopolitica o industriale, ma proprio dell’intelligenza artificiale, quella vera, quella “end-to-end”, quella capace di far fare a un robot qualcosa senza dovergli installare ogni volta un nuovo programma come si faceva con i Nokia nel 2005.