Il conflitto in Ucraina ha visto un’evoluzione significativa nelle tattiche militari, in gran parte grazie all’adozione di droni equipaggiati con intelligenza artificiale (AI).

La Russia sta sviluppando una vasta gamma di droni militari avanzati che sfruttano l’intelligenza artificiale per migliorare le loro capacità di riconoscimento, targeting e attacco autonomo. Ecco alcuni dei principali sistemi di droni russi basati sull’AI:

FPV K-5

  • Primo drone kamikaze russo con propulsione a turbogetto.
  • Dotato di AI e visione artificiale per lavorare con tracce termiche e immagini.
  • In futuro utilizzerà un sistema inerziale senza bisogno di radiocomandi.

Droni kamikaze a lungo raggio

  • Utilizzati dall’Ucraina per attaccare obiettivi strategici in Russia come raffinerie e impianti del gas.
  • Navigano in autonomia grazie a tecniche di computer vision basate sull’AI.
  • Garantiscono precisione anche in condizioni di disturbo elettronico grazie all’intelligenza artificiale.

Sciami di droni abilitati all’AI

  • Convengono su personale, armi e sistemi avversari identificati autonomamente.
  • Necessari per operare in modo più autonomo data la guerra elettronica ucraina.

Droni FPV economici

  • La sigla FPV sta per First Person View , che in italiano si traduce come “visuale in prima persona”.
  • Questo termine si riferisce a una modalità di pilotaggio di droni e modelli radiocomandati, in cui il pilota controlla il velivolo vedendo ciò che viene trasmesso da una telecamera montata sul drone stesso. Utilizzando occhiali o visori, il pilota vive l’esperienza di volo come se fosse a bordo del drone, creando una sensazione immersiva e realistica:

  • Utilizzano l’AI per riconoscere autonomamente i bersagli sul campo di battaglia in Ucraina
  • Addestrati per identità specifici obiettivi come carri armati

Sistemi anti-drone AI

  • Il sistema Stupor può rilevare e sopprimere droni nemici in modo autonomo grazie all’AI
  • Sensori avanzati rilevano bersagli fino a 5 km, intercettando droni ostili entro 2 km

L’ evoluzione il Drone FPV “Vetr”

Tra i più recenti sviluppi, il drone FPV “Vetr” ha iniziato a essere schierato dalle forze russe, segnando una nuova era nella guerra moderna.

Caratteristiche Tecniche del Vetr

Il “Vetr” è disponibile in due varianti: Vetr 10 e Vetr 13, con capacità di carico di 3.5 kg e 8 kg rispettivamente. Entrambi i modelli possono colpire obiettivi fino a 20 km di distanza e raggiungere velocità di 150 km/h.

La caratteristica distintiva di questi droni è la loro capacità di attacco autonomo, che consente loro di identificare e colpire bersagli senza ulteriore intervento umano.

Questa tecnologia di AI include un sistema di acquisizione automatica del bersaglio, che permette al drone di volare verso e ingaggiare l’obiettivo in modo autonomo, una volta ricevute le indicazioni generali da un operatore.

Per garantire la sicurezza degli operatori, la trasmissione dei dati è stata spostata lontano dalla posizione dell’operatore, utilizzando connessioni aeree o cablate. Questo approccio riduce il rischio di attacchi diretti da parte delle forze ucraine, consentendo agli operatori di rimanere al sicuro mentre controllano le operazioni da una distanza maggiore.

Impiego sul Campo di Battaglia

Il Vetr è stato testato rigorosamente e ha ricevuto l’approvazione necessaria dal Ministero della Difesa russo. Attualmente, la Russia sta consegnando circa 3.000 unità al mese nel teatro di guerra, dove i droni sono attivamente utilizzati. Questo massiccio schieramento di droni FPV ha trasformato le dinamiche del conflitto, permettendo attacchi mirati su veicoli e posizioni nemiche.

Entrambi i lati del conflitto, ucraini e russi, hanno integrato droni nelle loro strategie militari. Le forze ucraine, ad esempio, hanno implementato droni per colpire obiettivi nemici, dimostrando un’efficacia che ha portato a stime di eliminazione di circa 100 soldati russi al giorno. Questo utilizzo intensivo di droni ha reso il conflitto una battaglia di alta tecnologia, dove l’abilità di operare droni autonomi è diventata cruciale. Ora l’attacco autonomo nel futuro fara’ la differenza…

Le Innovazioni Tecnologiche e le Risposte Strategiche

L’adozione di droni autonomi come il Vetr ha anche reso le forze in campo più resilienti contro le tecniche di guerra elettronica. Con frequenti tentativi di disturbo delle comunicazioni tra piloti e droni, l’integrazione dell’AI consente ai droni di completare le loro missioni anche in caso di perdita di controllo da parte dell’operatore. Questo sviluppo è fondamentale in un contesto in cui le forze ucraine e russe continuano a innovare in risposta alle esigenze del campo di battaglia.

Inoltre, l’uso di droni ha avuto un impatto psicologico significativo sulle truppe nemiche. La consapevolezza di essere costantemente sotto sorveglianza e di poter essere attaccati in qualsiasi momento ha demoralizzato le forze russe, contribuendo a un calo del morale tra le truppe.

Implicazioni Etiche e Legali

L’uso di droni autonomi solleva questioni etiche e legali complesse. Mentre alcuni sostengono che i droni dotati di AI possano migliorare la precisione e ridurre gli errori umani, altri esprimono preoccupazioni riguardo alla mancanza di controllo umano nelle decisioni letali. Questo porta a interrogativi sulla responsabilità in caso di attacchi errati e sulla moralità delle operazioni condotte da macchine.

In un contesto più ampio, la crescente dipendenza dall’AI in ambito militare potrebbe innescare una corsa agli armamenti tecnologici, dove le nazioni che non adottano queste tecnologie potrebbero trovarsi in una posizione svantaggiata. Ciò potrebbe portare a conflitti più frequenti e intensi, in cui le decisioni vengono prese da algoritmi piuttosto che da esseri umani.

Risoluzione ONU sulle Armi Autonome

Il 1° novembre 2023, la Prima Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione L56, la prima mai discussa riguardo ai sistemi d’arma autonomi. Questa risoluzione è stata sostenuta da 164 stati, con solo 5 voti contrari e 8 astensioni. Essa sottolinea l’urgenza di affrontare le sfide e le preoccupazioni legate all’uso di tecnologie autonome in ambito militare, richiedendo un controllo umano significativo nell’uso della forza automatizzata.

Obiettivi della Risoluzione

La risoluzione chiede la creazione di un trattato internazionale vincolante entro il 2026, che disciplina l’uso delle armi autonome. Questo trattato dovrebbe garantire che le decisioni di vita e di morte non siano delegate a macchine, affrontando anche le preoccupazioni relative ad una potenziale corsa agli armamenti e all’impatto sulla sicurezza globale

Il drone “Vetr” rappresenta un esempio emblematico di come l’intelligenza artificiale stia cambiando il volto della guerra moderna.

Con la sua capacità di operare autonomamente e di colpire bersagli con precisione, il Vetr non solo migliora l’efficacia delle operazioni militari, ma solleva anche importanti questioni etiche e legali. Mentre il conflitto in Ucraina continua, è fondamentale che le nazioni e le organizzazioni internazionali affrontino le implicazioni di queste tecnologie per garantire che il loro utilizzo non comprometta i principi fondamentali del diritto internazionale e della dignità umana. La guerra del futuro potrebbe essere sempre più dominata da macchine intelligenti, e la società deve prepararsi a gestire le conseguenze di questa evoluzione.

MA NON E” TUTTO…

La Russia ha recentemente sviluppato un drone FPV (First Person View) definito “drone del giorno del giudizio“, concepito per essere utilizzato in scenari di attacco nucleare. Questo drone è stato progettato per monitorare i livelli di radiazione e garantire la sicurezza del personale in caso di eventi catastrofici legati all’uso di armi nucleari.

Tipo di Drone : È un drone FPV, il che significa che è dotato di una telecamera che trasmette immagini in tempo reale al pilota, permettendo un controllo diretto e una visione in prima persona.

  • Monitoraggio della radiazione : Il drone è equipaggiato con sensori per rilevare sostanze tossiche e un dosimetro per misurare i livelli di radiazione, segnalando eventuali superamenti dei limiti di sicurezza.
  • Portata e Autonomia : Può funzionare a una distanza compresa tra 500 metri e 2 chilometri, a seconda delle condizioni ambientali e della contaminazione. La sua autonomia di volo è di circa 20 minuti in modalità di manovra attiva.
  • Compattezza : Il drone è progettato per essere facilmente trasportabile e può essere riposto insieme all’attrezzatura a terra, rendendolo pratico per l’uso in situazioni di emergenza.

La creazione di questo drone è stata annunciata da Dmitry Kuzyakin, direttore generale del Centro per le Soluzioni Integrate senza Pilota (CUS).

Kuzyakin ha sottolineato che, sebbene speri che non sarà mai necessario utilizzare il drone, è fondamentale essere preparati per i peggiori scenari. La decisione di sviluppare un tale dispositivo è stata influenzata dall’attuale clima di tensione geopolitica e dalle minacce nucleari che emergono nel contesto del conflitto in corso tra Russia e Ucraina.

L’implementazione di droni come questo potrebbe avere diverse implicazioni strategiche:

  • Sicurezza : Il drone offre un modo per monitorare le aree contaminate senza mettere in pericolo il personale umano, migliorando la sicurezza nelle operazioni post-nucleari.
  • Rapidità di risposta : rispetto ai droni tradizionali, questo sistema è progettato per essere più veloce e facile da spiegare, consentendo decisioni rapide in situazioni di emergenza.
  • Preparazione per il Futuro : La Russia sta investendo in tecnologie avanzate per garantire la propria prontezza in caso di conflitti nucleari, riflettendo una strategia di deterrenza e preparazione a lungo termine.