La crescente diffusione di chatbot AI come ChatGPT Search o Perplexity ha mostrato chiaramente come l’integrazione di ricerche web e citazioni inline possa migliorare significativamente le risposte generate. L’accesso a informazioni aggiornate non solo arricchisce la qualità dei risultati, ma riduce anche il rischio di cosiddette “allucinazioni”, ovvero errori generati dai modelli linguistici.

In questo contesto, la startup francese Linkup si sta posizionando come una soluzione strategica. Il suo obiettivo? Una idea molto semplice, fornire un’API che consente agli sviluppatori di accedere a contenuti web di fonti affidabili e di qualità, integrandoli direttamente nei modelli linguistici attraverso il concetto di Retrieval-Augmented Generation (RAG). Questo approccio rappresenta un passo avanti cruciale nell’evoluzione delle tecnologie AI.

Il Dilemma dei Bot Scraping e la Regolamentazione

Uno dei problemi principali affrontati dagli sviluppatori AI è il modello di web scraping, che preleva contenuti dal web senza un accordo economico predefinito con i creatori. Questa pratica, sebbene diffusa, è sempre più sotto scrutinio legale e regolamentare. Le controversie stanno crescendo, come dimostra la causa tra OpenAI e il New York Times.

Linkup vuole diventare un ponte tra sviluppatori di AI e fornitori di contenuti, garantendo che quest’ultimi ricevano compensi adeguati per il loro lavoro intellettuale.

Scenari Futuri per gli Editori di Contenuti

Gli editori affrontano una serie di scelte complesse in merito alla gestione dei loro dati nell’era dell’AI generativa:

Bloccare i bot scraping attraverso file robots.txt, che, pur non essendo vincolanti legalmente, rappresentano un segnale chiaro contro l’uso improprio.

Intraprendere azioni legali per violazioni di copyright.

Concedere accesso libero ai contenuti (un approccio “YOLO” rischioso).

Monetizzare i contenuti attraverso accordi di licenza con aziende AI.

    Tuttavia, per i piccoli editori, l’implementazione di un modello di licenza può risultare onerosa, sia economicamente che logisticamente. La frammentazione del web rende inoltre complicato passare da un sistema basato sullo scraping a uno regolato da licenze.

    Un punto di forza del web è la sua “long tail”, ovvero la presenza di un’enorme varietà di contenuti di nicchia che completano l’offerta dei grandi editori. Linkup sembra voler sfruttare questa caratteristica, proponendo un’infrastruttura scalabile che consenta anche ai piccoli editori di partecipare al mercato emergente dei contenuti per AI, senza il peso di contenziosi o investimenti insostenibili.

    Linkup non solo risponde a una sfida tecnica, ma propone un modello di business in grado di favorire un ecosistema etico e sostenibile, dove innovazione e rispetto per la proprietà intellettuale possono coesistere.