Le recenti proteste del movimento “Tesla Takedown” hanno scosso gli Stati Uniti, con manifestazioni in numerose città contro Elon Musk e la sua influenza nell’amministrazione del presidente Donald Trump. Le tensioni sono culminate con l’arresto di nove persone presso una concessionaria Tesla a New York City, evidenziando la crescente opposizione alle politiche di Musk e al suo coinvolgimento nel Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE).

Il movimento “Tesla Takedown” è nato come risposta al ruolo di Musk nel DOGE, un ufficio istituito per attuare l’agenda di tagli alla spesa federale e deregolamentazione promossa dall’amministrazione Trump. I manifestanti sostengono che queste misure abbiano portato al licenziamento di oltre 100.000 dipendenti federali dall’inizio del mandato di Trump, sollevando preoccupazioni sulla stabilità e l’efficacia del governo. Le proteste si sono diffuse in città come Jacksonville, Florida, e Tucson, Arizona, dove i partecipanti hanno esibito cartelli con slogan come “Brucia una Tesla: salva la democrazia” e “Nessun dittatore negli USA”.

La mobilitazione è stata facilitata da piattaforme social come BlueSky, attraverso le quali gli organizzatori hanno incoraggiato i proprietari di Tesla a vendere i loro veicoli e azioni, nel tentativo di colpire economicamente l’azienda e il suo CEO. Oltre 100 manifestazioni si sono svolte in città come Seattle, Fort Lauderdale, San Francisco e Virginia. Alcune di queste proteste hanno portato ad atti di vandalismo contro veicoli Tesla, con episodi di graffiti antisemiti e danni alle auto. In Colorado, una donna è stata arrestata per aver lanciato dispositivi esplosivi contro una concessionaria Tesla, causando danni per 220.000 dollari.

Le ripercussioni economiche non si sono fatte attendere: le azioni di Tesla hanno subito un calo significativo, in parte attribuito a una diminuzione delle vendite in Europa, legata al supporto di Musk per il partito di estrema destra tedesco AfD. Nonostante Musk abbia minimizzato le proteste definendole “manifestazioni fasulle”, l’impatto sul mercato azionario e sulla percezione pubblica dell’azienda è evidente.

I manifestanti sottolineano l’importanza di ritenere responsabili figure potenti come Musk per le loro azioni e l’influenza sulla politica e sulla società. La natura decentralizzata e persistente del movimento mira a creare un disagio significativo e un impatto finanziario per Musk, riflettendo un malcontento più ampio verso le sue politiche e azioni.

La crescente opposizione al ruolo di Musk nel governo e le conseguenti proteste rappresentano una sfida significativa per Tesla e il suo CEO. La situazione evidenzia le complesse intersezioni tra politica, economia e tecnologia nell’era moderna, sollevando interrogativi sul futuro dell’azienda e sulla leadership di Musk.