Nel pieno della transizione energetica e della crescente domanda di elettricità, la sicurezza delle infrastrutture critiche torna al centro del dibattito. Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ha sviluppato un piano strategico da 3,2 miliardi di euro che sarà trasmesso al Ministero dell’Ambiente alla fine di maggio, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il sistema energetico italiano da qui al 2028.
La strategia poggia su due pilastri fondamentali: regole più stringenti per il funzionamento della rete e investimenti mirati in tecnologie avanzate. Il piano è figlio dell’esperienza recente, che ha visto l’Europa colpita da eventi come il blackout spagnolo e portoghese del 28 aprile scorso e le difficoltà di stabilizzazione della rete in occasione di festività e picchi di domanda.
AI e programmazione predittiva per una rete più intelligente
Uno degli elementi più innovativi del piano è l’impiego di tecnologie digitali e intelligenza artificiale per monitorare, prevedere e reagire in tempo reale a stress e anomalie della rete. Il codice di rete aggiornato prevede infatti l’obbligo per i gestori di anticipare criticità e instabilità, grazie a modelli predittivi e strumenti come i compensatori sincroni, che svolgono un ruolo chiave nella regolazione dinamica della frequenza e della tensione.
Non si tratta solo di reazione, ma di prevenzione: algoritmi avanzati permettono di analizzare migliaia di dati in tempo reale per intervenire in anticipo rispetto a potenziali disservizi. In questo contesto, Terna sta investendo anche in sensori intelligenti e automazione di campo, migliorando l’osservabilità della rete e riducendo i tempi di risposta.
Una rete più robusta per un mix energetico più variabile
La crescita delle fonti rinnovabili, essenziali per la decarbonizzazione, pone nuove sfide in termini di stabilità. A differenza delle centrali tradizionali, le rinnovabili non sono programmabili, e questo aumenta l’intermittenza della produzione elettrica. Per questo, il piano di Terna include strumenti fisici per rafforzare la rete — come nuovi impianti, rinforzi strutturali e interventi di automazione — ma anche soluzioni digitali per bilanciare domanda e offerta in tempo reale.
Tra i nuovi strumenti figurano anche le piattaforme digitali per la gestione flessibile dei flussi energetici e dei carichi, un’area dove l’intelligenza artificiale può giocare un ruolo strategico, soprattutto in contesti urbani complessi o nei picchi di consumo.
Verso una sicurezza “nativa digitale”
Il modello proposto da Terna si muove verso una concezione di sicurezza infrastrutturale nativamente digitale: la rete elettrica non è più un’infrastruttura statica, ma un sistema “vivo”, capace di apprendere, adattarsi e reagire. Un approccio che allinea le strategie italiane alle best practice europee, e che mette al centro resilienza, innovazione e sostenibilità, anche perché, nel prossimo futuro, sarà proprio l’intelligenza della rete — supportata da AI, automazione e big data — a garantire continuità e sicurezza nell’era delle rinnovabili.