Google ha finalmente rilasciato una versione dedicata dell’app Gemini per iPadOS, ponendo fine all’umiliazione di dover usare la versione iPhone in modalità compatibilità su un dispositivo che ormai molti usano più del laptop. Certo, ci è voluto un po’ l’app è disponibile su iOS dal novembre scorso ma a Mountain View devono aver deciso che, sì, anche i possessori di iPad meritano un’esperienza nativa e non solo un patchwork adattato. Più tardi che mai, ma almeno non hanno aspettato il 2030.

La nuova app sfrutta appieno le potenzialità multitasking del tablet Apple: supporta la split view, così puoi chattare con l’intelligenza artificiale mentre controlli documenti, fogli di calcolo, o ti chiedi perché stai ancora usando Gmail nel 2025. Google ha caricato Gemini per iPad di tutte le funzionalità già viste sulla versione mobile, con in più una serie di novità pensate per l’ecosistema tablet.

Tra le feature che spiccano (più per ambizione che per reale innovazione) troviamo Gemini Live, che consente conversazioni naturali in oltre 45 lingue. Un assistente AI con il quale puoi parlare liberamente, magari per discutere i massimi sistemi o chiedergli, con tono disperato, di scrivere una mail che non suoni come l’ennesimo copia-incolla di LinkedIn. Poi c’è Deep Research, pensato per generare report e sintetizzare informazioni rapidamente. A chi servono più gli stagisti, d’altronde?

Audio Overview ti permette di elaborare e comprendere file audio al volo utile per podcast, meeting registrati, o per evitare di ascoltare quel corso online aziendale obbligatorio. Ma la vera chicca, che probabilmente scatenerà la fantasia dei creativi e degli smanettoni, è Canvas, uno spazio collaborativo per co-creare e modificare codice o documenti. Il tutto con l’AI sempre lì, pronta a suggerire, correggere, o confondere le idee.

E per non farsi mancare nulla, image e video generation permettono di generare contenuti visivi direttamente dall’iPad. Certo, che questi video siano “stunning” è una promessa da verificare, ma il potenziale per storyboard, prototipi o pure meme iperprodotti è evidente.

Come bonus estetico (e strategico), Gemini può essere aggiunto come widget sulla homescreen dell’iPad, così ti guarda muto ogni volta che sblocchi il dispositivo, ricordandoti che Google è sempre lì, pronto a leggere la tua mente o quanto meno il tuo Google Photos, visto che l’app ora si connette anche alla tua libreria personale.

Infine, Audio Overview inizialmente disponibile solo in inglese per gli utenti Gemini Advanced ora supporta oltre 45 lingue. Google ha evidentemente capito che anche chi non parla inglese ha bisogno di un’AI che sintetizzi due ore di call Zoom in sei frasi sensate.

Questa nuova versione è già disponibile in tutti i Paesi dove Gemini è attivo, scaricabile direttamente dall’App Store. Per chi ha un iPad e si prende ancora la briga di fare qualcosa di vagamente produttivo con esso, questo aggiornamento rappresenta un salto di qualità. Per tutti gli altri, è solo l’ennesima app AI che promette di salvare tempo, mentre in realtà lo consuma a colpi di prompt scritti e riscritti.