Benvenuti nell’era in cui anche il tasto destro del mouse ha deciso di laurearsi in intelligenza artificiale. Sì, perché Microsoft, in un raro slancio di creatività ingegneristica, ha annunciato l’introduzione delle cosiddette AI actions nel File Explorer di Windows 11. Tradotto in modo meno eufemistico: adesso puoi cliccare su un file e chiedere a Copilot di fare qualcosa di “intelligente”. Sfocare lo sfondo di una foto, cancellare un oggetto, cercare immagini simili su Bing. Tutto questo senza neanche aprire l’applicazione. Una scorciatoia, sì, ma anche un’illusione di progresso.

Quello che stiamo osservando è una trasformazione sottile ma fondamentale nell’uso dell’interfaccia grafica. Il contesto, ovvero il menu che appare quando fai clic con il destro, diventa il nuovo hub dell’automazione personale. Non più un semplice elenco statico di opzioni, ma un nodo dinamico per interazioni AI-guidate. Il sistema operativo, un tempo solido e prevedibile come un vecchio impiegato statale, ora si comporta come un giovane stagista siliconizzato: ti anticipa, ti consiglia, ti interpreta. O almeno ci prova.

Dietro la patina scintillante del marketing, però, si nasconde il solito compromesso: l’accesso a queste funzioni è limitato. Le azioni AI legate ai file di Office come riassumere documenti su OneDrive o SharePoint saranno inizialmente riservate agli abbonati commerciali di Microsoft 365 dotati di licenza Copilot. Il consumatore medio? Aspetterà. Forse. Sempre che non venga spremuto nel frattempo con qualche abbonamento freemium mascherato da innovazione etica. La segmentazione dell’accesso in base al profilo utente, in perfetto stile SaaS 2025, ormai non fa nemmeno più notizia.

Certo, il concetto suona bene: ridurre i click, velocizzare le operazioni, aumentare la produttività. Ma andiamoci piano. Sfocare lo sfondo di una foto o rimuovere un oggetto? È una funzione di Snapseed, roba da mobile dal 2017. Riassumere un documento? Qualsiasi plugin di ChatGPT lo fa da mesi. Quello che Microsoft sta facendo, più che innovare, è “desktopizzare” il prompt. Ti evita di aprire il browser, scrivere una richiesta e incollare un file. Ti mette tutto lì, nella comfort zone del menu contestuale. Una UX comodosa, ma con ambizioni di lock-in.

E non finisce qui: anche i widget si rifanno il look. Ora diventano “curati da Copilot”, con contenuti più personalizzati, visivamente stimolanti e, ovviamente, guidati dall’onnipresente AI. Un mix tra feed social e dashboard aziendale, dove tutto è tailor-made… almeno sulla carta. Perché la realtà, come al solito, sarà una raffica di suggerimenti pseudo-rilevanti, con titoli clickbait e consigli meteo che sembrano scritti da un algoritmo con problemi di dislessia stagionale.

L’elemento più interessante, però, è altrove. Nascosto tra le pieghe del comunicato c’è un’innovazione molto più profonda: la User Interaction-Aware CPU Power Management. In pratica, Windows adotta un comportamento quasi felino: se non ti muovi, si addormenta. Ma basta un movimento del mouse e si risveglia in piena forma, pronto a macinare potenza di calcolo come se nulla fosse. Dietro questa descrizione innocua si cela una strategia di energy optimization che punta chiaramente ai laptop e ai tablet, i veri campi di battaglia del consumo energetico. Microsoft, come Apple e Google, sa bene che l’autonomia della batteria è la vera unità di misura della fedeltà dell’utente.

La domanda di fondo, però, resta sempre la stessa: siamo davvero davanti a un salto evolutivo, o solo a un maquillage di superficie? L’intelligenza artificiale nel contesto desktop – quello vero, produttivo, aziendale – ha senso solo se risparmia tempo, riduce il carico cognitivo, e non introduce nuove ambiguità. Per ora, queste scorciatoie sembrano più una demo che una rivoluzione. Ma servono a Microsoft per rieducare l’utente medio a pensare in termini di promptability. Non clicchi più “Apri con…”, clicchi “Chiedi a Copilot”. La semantica cambia, e con essa cambia la logica operativa.

Curiosità da bar, per alleggerire: l’idea delle AI actions è talmente “avanzata” che qualcuno ha già chiesto su Reddit se si potrà usare per cancellare le vecchie fatture con un clic e farle sparire anche dal fisco. Spoiler: no, ma la fantasia del contribuente è sempre dieci anni avanti rispetto alla roadmap di Redmond.

Nel frattempo, aspettiamoci un’escalation. Dopo le foto e i documenti, arriveranno le azioni AI per i video, le mail, i PDF firmati, forse anche i file di sistema. Un bel giorno, cliccheremo col destro su explorer.exe e troveremo l’opzione “Ricostruisci intera esistenza con AI”.

E probabilmente qualcuno ci cliccherà.