Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Autore: Redazione Pagina 16 di 63

Dahaize: La miniera di carbone più intelligente del mondo sfida le logiche di mercato

Nella remota regione dell’Altopiano del Loess, nella provincia cinese dello Shaanxi, dove l’estrazione del carbone è da sempre sinonimo di fatica estenuante e condizioni pericolose, la miniera di Dahaize sta riscrivendo le regole del settore.

Questo gigante statale, gestito dal China National Coal Group, prospera persino in un’epoca di calo dei prezzi del carbone, registrando un impressionante margine di profitto netto del 40% nel 2024. Per fare un paragone, il colosso di Wall Street Morgan Stanley nello stesso periodo si è fermato a poco più del 20%.

Elon Musk: il ritorno dei suoi uomini dal governo alle sue aziende

Nel panorama sempre più intricato delle relazioni tra settore pubblico e privato, Elon Musk continua a dimostrare una capacità unica di navigare e, talvolta, manipolare le correnti a suo favore. Recentemente, si è assistito a un fenomeno curioso: alcuni membri del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE), l’entità semi-ufficiale guidata da Musk con l’obiettivo dichiarato di snellire la burocrazia federale, stanno facendo ritorno, in modo discreto, alle sue aziende private.​

Prendiamo il caso di Marko Elez. Inizialmente allontanato dal Dipartimento del Tesoro a causa di post razzisti sui social media, Elez è stato successivamente reintegrato come dipendente del Dipartimento del Lavoro, con incarichi presso il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) e altre agenzie. Le sue mansioni attuali lo vedono coinvolto in sistemi sensibili legati al supporto infantile, Medicare, Medicaid e contratti dell’HHS. Questa rivelazione è emersa nel contesto di una causa legale che mette in discussione l’accesso del team DOGE a database federali sensibili.​

Hollywood e l’affare sporco dei trailer AI: quando il copyright diventa un’opportunità

Hollywood ha sempre avuto un talento innato per trasformare ogni crisi in un’opportunità. Ora, a quanto pare, alcuni studi cinematografici hanno trovato il modo di monetizzare persino la proliferazione di trailer generati dall’intelligenza artificiale su YouTube. Secondo Deadline, Warner Bros. Discovery, Paramount e Sony Pictures hanno deciso di non combattere questi contenuti con le solite richieste di rimozione per violazione del copyright. Al contrario, hanno preferito reindirizzare a loro stessi i guadagni pubblicitari, sottraendoli ai creatori di questi trailer, come i canali Screen Culture e KH Studio.

Questa strategia ha scatenato l’ira del sindacato degli attori SAG-AFTRA, che accusa le major di trarre profitto da contenuti che sfruttano senza autorizzazione le sembianze delle loro star, spesso ricreate artificialmente. La questione solleva un dilemma interessante: le stesse case di produzione che potrebbero eliminare questi video per violazione del copyright scelgono invece di monetizzarli. Perché eliminare qualcosa che può generare guadagni passivi?

Apple Health vuole sostituire il medico con l’intelligenza artificiale? La nuova app Salute punta tutto sui dati

Apple non si accontenta più di tracciare passi, sonno e battito cardiaco. Il colosso di Cupertino sta lavorando a un restyling della sua app Salute che promette di fare molto di più: integrare un agente basato sull’intelligenza artificiale, progettato per replicare un medico. Un’idea che ha il potenziale di rivoluzionare la sanità digitale, ma anche di sollevare questioni etiche e legali enormi.

Secondo il rapporto che ha fatto emergere la notizia, l’obiettivo è chiaro: raccogliere dati dagli utenti – più di quanti già non ne immagazzini – per offrire raccomandazioni sanitarie personalizzate. Apple starebbe attualmente addestrando questo agente con l’aiuto dei propri dottori interni, il che suggerisce un livello di ambizione molto più alto rispetto ai tradizionali assistenti digitali. Se Siri, finora, ha avuto un ruolo marginale nella gestione della salute degli utenti, questa nuova IA promette di essere un vero e proprio coach sanitario virtuale, capace di suggerire diete, monitorare l’assunzione di cibo e fornire consigli sulla base delle abitudini quotidiane.

OpenAI sotto pressione: SoftBank lega il mega-round da 40 miliardi alla conversione in società a scopo di lucro

La corsa di OpenAI verso il capitale sembra avere un prezzo ben preciso: la sua trasformazione definitiva in un’azienda a scopo di lucro. Secondo fonti vicine all’accordo, SoftBank, il principale investitore del mega-round da 40 miliardi di dollari, ha posto una condizione fondamentale per l’intero finanziamento: OpenAI deve completare la transizione entro la fine dell’anno, altrimenti il round potrebbe essere dimezzato.

Il round è diviso in due tranche: una iniziale da 10 miliardi di dollari, che dovrebbe chiudersi nelle prossime settimane, e una seconda da 30 miliardi, prevista più avanti nel 2025. Se OpenAI non dovesse riuscire nella conversione, la seconda tranche si ridurrebbe drasticamente a 10 miliardi. In sostanza, SoftBank – che da sola sta mettendo sul tavolo almeno 30 miliardi sta puntando tutto sulla possibilità che OpenAI si liberi dai vincoli della sua struttura originaria non-profit.

Humanoid robot, il sogno che non paga: il cinico verdetto di Allen Zhu

Le prospettive degli investitori sull’economia cinese sono sempre molto apprezzate dai lettori di Rivista.AI, poche riviste ne parlano, Bias Cina, ma rappresentano l’altro lato della luna. Introduciamo  GSR Ventures, una società che investe in start-up nelle fasi iniziali. Allen Zhu Xiaohu di GSR Ventures vanta una vasta esperienza nello sviluppo di prodotti software e nell’espansione globale. Prima di lavorare per GSR Ventures, ha co-fondato eBaoTech, un fornitore leader di sistemi core back-end per assicurazioni. Inoltre, ha collaborato con McKinsey Greater China, dove ha acquisito una significativa esperienza in consulenza e implementazione.

Allen Zhu Xiaohu, il venture capitalist dietro a colossi come Didi Chuxing e RedNote, ha sganciato una bomba sul settore dell’AI embodied: i robot umanoidi sono un sogno senza futuro commerciale. In un’intervista con ChinaVenture, ha rivelato che il suo fondo, GSR Ventures, ha abbandonato diversi investimenti nel settore, alimentando il dibattito nella comunità tech cinese proprio mentre il mercato dell’intelligenza artificiale sta esplodendo.

Zhu ha sintetizzato il problema con la sua solita ironia tagliente: “Ogni robot umanoide ormai fa capriole, ma dove sta la monetizzazione?” Una provocazione che colpisce il cuore della questione. Il concetto di embodied AI, che unisce intelligenza artificiale e sistemi fisici dotati di sensori, è affascinante, ma il suo percorso commerciale rimane nebuloso. Nonostante gli enormi investimenti e i progressi tecnologici, il mercato non ha ancora trovato un modello sostenibile che trasformi queste macchine in business redditizi.

L’intelligenza artificiale sa tutto di te (e lo vende): il lato oscuro dei chatbot

L’idea che un assistente virtuale possa essere un amico fidato è una delle più grandi illusioni dell’era digitale. Dietro l’apparente neutralità di un chatbot si cela una realtà ben più inquietante: il 30% delle app di intelligenza artificiale più popolari condivide i tuoi dati con terze parti.

Abbiamo analizzato le pratiche di raccolta dati dei 10 chatbot più diffusi sull’Apple Store, da Google Gemini a DeepSeek, ChatGPT e altri. I risultati? Ogni chatbot raccoglie informazioni su di te, con una media di 11 tipi di dati per app su un totale di 35 possibili categorie. Alcuni arrivano a collezionare dettagli inquietanti, come la posizione precisa, lo storico delle ricerche e persino la tua lista contatti.

Il bluff dell’AI cinese e l’ossessione degli investitori per il miraggio tecnologico

Il recente scossone nei titoli tecnologici non ha scalfito minimamente la fiducia degli investitori cinesi. Anzi, secondo Judy Hsu, CEO per il wealth e retail banking di Standard Chartered, i grandi patrimoni della Cina continentale restano fermamente convinti che il settore tecnologico sia una miniera d’oro a lungo termine. Poco importa se le valutazioni sembrano gonfiate o se i ribassi recenti avrebbero dovuto mettere in guardia anche i più ottimisti. Il mantra è sempre lo stesso: il futuro appartiene alla tecnologia, e la Cina ne sarà il cuore pulsante.

Questa fiducia quasi cieca è stata alimentata dal boom dell’intelligenza artificiale, con il recente exploit di DeepSeek, la startup cinese che ha lanciato due modelli di linguaggio capaci di competere con il celebre ChatGPT di OpenAI, ma a costi e consumi di calcolo decisamente inferiori. La notizia ha innescato una corsa sfrenata ai titoli tech, facendo impennare l’Hang Seng Tech Index di quasi il 30% in poco più di un mese. Poi, inevitabilmente, è arrivata la frenata: profit-taking e una correzione dell’8,5% hanno riportato i piedi per terra alcuni investitori. Ma il messaggio di fondo resta: il mercato continuerà a crescere.

Il boom dell’IA è già finito? Ecco gli eventi che potrebbero riaccendere il mercato – Bar dei Daini

Il 2025 è iniziato con una doccia fredda per i titoli legati all’intelligenza artificiale. Dopo un 2024 esplosivo, la sostenibilità dell’enorme spesa in IA sta diventando un problema sempre più evidente, e i mercati hanno reagito di conseguenza. Aziende come Nvidia hanno subito correzioni significative, non solo per la frenata nell’entusiasmo sull’IA, ma anche per altri fattori macroeconomici e geopolitici. Tuttavia, secondo gli analisti di Morgan Stanley, il settore potrebbe ricevere un’iniezione di ottimismo grazie a una serie di eventi chiave previsti nei prossimi mesi.

Google e Meta saranno tra i principali attori a giocarsi il futuro dell’IA nel breve termine. L’evento Google Cloud Next, in programma dal 9 all’11 aprile, sarà l’occasione per approfondire la recente acquisizione di Wiz e il suo ruolo strategico nell’ecosistema Google Cloud Platform. Non si tratterà solo di sicurezza informatica, ma anche di nuove integrazioni IA che potrebbero accelerare l’adozione dell’AI tra le aziende.

Guida definitiva ai colloqui di lavoro con ChatGPT: simulazioni e strategie per il successo

Prepararsi per un colloquio di lavoro non è mai stato così facile. Grazie a strumenti come ChatGPT e simili, i candidati sono ora in grado di simulare diverse tipologie di interviste, affinando le proprie competenze e guadagnando sicurezza.

AI Political Bias


Gli LLM stanno rimodellando il modo in cui accediamo ed elaboriamo le informazioni. Ma c’è un problema fondamentale che la maggior parte ignora: 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮𝗹 𝗯𝗶𝗮𝘀. 

L‘AI Compass Score Test (link in basso) ha valutato 24 LLM principali (GPT-4, Claude 3, Llama 3 e altri) utilizzando 11 test di orientamento politico. 
Il risultato? Ogni singolo modello pendeva verso la sinistra libertaria. 

𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼?

Bill Gates e il futuro dell’AI: “Gli esseri umani non saranno necessari per la maggior parte delle cose”

Bill Gates, durante un’intervista con Jimmy Fallon al “The Tonight Show” di NBC, ha lanciato una previsione che lascia riflettere sul futuro della tecnologia e sul ruolo che gli esseri umani avranno nel prossimo decennio. Secondo Gates, l’intelligenza artificiale (AI) rivoluzionerà non solo l’economia globale, ma anche settori cruciali come la medicina e l’istruzione, riducendo notevolmente la necessità di professionisti specializzati, come medici e insegnanti. Questo scenario, che lui definisce come un’era di “intelligenza gratuita”, potrebbe materializzarsi in meno di dieci anni.

OpenAI: dalla filantropia al profitto, una metamorfosi da 40 miliardi di dollari

OpenAI, la celebre organizzazione nel campo dell’intelligenza artificiale, sta per chiudere un round di finanziamento senza precedenti da 40 miliardi di dollari, guidato da SoftBank. Questa operazione, che valuta l’azienda a 300 miliardi di dollari, porta con sé una condizione significativa: la transizione a una struttura for-profit entro la fine dell’anno. In caso contrario, il finanziamento potrebbe essere ridotto a 20 miliardi.

HPE scommette sull’AI: domanda di data center in crescita nonostante DeepSeek

​Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha recentemente riportato risultati finanziari che evidenziano una crescita significativa nel settore dei server, trainata dalla crescente domanda di soluzioni per l’intelligenza artificiale (AI). Nel quarto trimestre fiscale, HPE ha registrato un aumento del 32% nelle entrate dei server rispetto all’anno precedente, raggiungendo 4,71 miliardi di dollari .

Antonio Neri, CEO di HPE, ha sottolineato che l’azienda ha concluso l’anno fiscale con 2,4 miliardi di dollari in ordini legati all’AI, rispetto ai soli 100 milioni all’inizio dell’anno . Questa crescita esponenziale indica un mercato in forte espansione, con un pipeline di ordini in continua crescita.​

SoftBank: l’arte di promettere trilioni nell’era dell’IA

Nel panorama tecnologico attuale, dominato da annunci roboanti e promesse miliardarie, SoftBank e il suo carismatico CEO Masayoshi Son si distinguono per l’audacia delle loro dichiarazioni. Recentemente, Son ha annunciato un investimento colossale di 100 miliardi di dollari in progetti statunitensi focalizzati sull’intelligenza artificiale (IA) nei prossimi quattro anni, con l’obiettivo dichiarato di creare 100.000 posti di lavoro

Questa mossa segue una strategia già vista nel 2016, quando Son, dopo l’elezione di Donald Trump, aveva promesso un investimento di 50 miliardi di dollari e la creazione di 50.000 posti di lavoro negli Stati Uniti. Sebbene alcune di queste promesse si siano concretizzate, altre, come l’investimento massiccio in WeWork, hanno portato a perdite significative per SoftBank.

Migliori strumenti AI per modifica Video nel 2025

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Genova capitale del Supercalcolo: un protocollo per il futuro digitale e l’AI

Genova compie un passo decisivo verso il futuro digitale e si afferma come centro nevralgico dell’High Performance Computing (HPC) in Italia. Con la firma di un protocollo d’intesa nazionale pubblico-privato, la città si consolida come ‘Capitale del supercalcolo’, rafforzando il proprio ruolo pionieristico nei computer ad alte prestazioni e nella gestione dei dati strategici. L’accordo, siglato al Great Campus degli Erzelli, sancisce un’alleanza tra istituzioni, industria e ricerca, con l’obiettivo di mettere a sistema le eccellenze scientifiche, tecnologiche e digitali del capoluogo ligure.

Alla firma del protocollo erano presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica Alessio Butti, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi, insieme ai rappresentanti di importanti realtà istituzionali e industriali. Il documento, intitolato ‘Genova Capitale dell’High Performance Computing per la Ricerca Biomedica’, vede la partecipazione di Regione Liguria, Comune di Genova, Liguria Digitale, Confindustria Genova, CNR, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Università degli Studi di Genova, Leonardo, Istituto Giannina Gaslini IRCCS, Ospedale Policlinico San Martino IRCCS, Camera di Commercio di Genova, Mnesys e Raise.

Grazie a questa iniziativa, Genova punta a diventare un hub di riferimento nel trattamento e nell’analisi dei dati, con importanti ricadute in ambito industriale e imprenditoriale. Il ruolo centrale della città in questo settore è garantito dalla presenza di due supercomputer di ultima generazione: il Davinci-1 di Leonardo e il Franklin dell’IIT, ospitato da Liguria Digitale. Inizialmente focalizzati sulla ricerca biomedica, questi strumenti avanzati potranno essere impiegati in numerosi altri settori, rafforzando l’infrastruttura tecnologica della città.

Genova e la Liguria si confermano protagoniste nel supercalcolo, nella gestione del dato, nella ricerca biomedica e nello sviluppo di tecnologie avanzate”, ha dichiarato il sottosegretario Butti. “È esattamente il modello che vogliamo promuovere: un’alleanza tra pubblico, privato e ricerca, per costruire un’infrastruttura digitale solida, sicura e orientata al futuro”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, che ha sottolineato l’ambizione di Genova di ospitare una delle quattro gigafactory europee dedicate all’intelligenza artificiale.

Il protocollo d’intesa segna quindi un momento strategico per il capoluogo ligure, aprendo le porte a nuove opportunità per il mondo della ricerca, delle imprese e delle istituzioni. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha evidenziato il valore di questa iniziativa, sottolineando come “High Performance e cloud computing, intelligenza artificiale sono le tecnologie che guidano l’attuale evoluzione dell’industria e della società. Il protocollo di oggi, che consente a Genova di ambire al ruolo di città di riferimento nell’ambito della digitalizzazione, è uno dei passi fondamentali per poter attrarre e mantenere sul territorio le competenze necessarie a garantire lo sviluppo nel lungo periodo”.

Genova si proietta così verso un futuro in cui il supercalcolo, i big data e l’intelligenza artificiale diventano pilastri della crescita economica e tecnologica. La firma di questo accordo rappresenta non solo un riconoscimento dell’eccellenza già esistente, ma anche un impegno concreto per rafforzare il ruolo della città nel panorama dell’innovazione globale.

Cathie Wood raddoppia su Tesla e AI: profezia o delirio finanziario?

Cathie Wood, la visionaria (o meglio, scommettitrice compulsiva) dietro Ark Investment, continua la sua crociata rialzista su Tesla, AI e robotaxi, promettendo un futuro da trilioni di dollari. Il mercato globale dei taxi autonomi? Secondo lei, potrebbe schizzare fino a 10 trilioni di dollari, partendo da quasi zero. Un piccolo dettaglio: l’attuale regolamentazione, le sfide tecnologiche e la redditività del settore sembrano non essere un problema nella sua equazione.

Tesla, che per Wood non è un’azienda automobilistica ma un mix di robotica, storage energetico e intelligenza artificiale, rappresenta il 10% dell’ARK Innovation ETF, fondo che nel 2020 era il miglior performer globale, salvo poi trasformarsi, secondo Morningstar, nel peggior “distruttore di ricchezza” del decennio. Insomma, un rollercoaster finanziario con più discese che salite.

Nvidia in trattative per acquisire Lepton AI: l’espansione strategica nel mondo dell’intelligenza artificiale

Nvidia è attualmente in trattative per acquisire Lepton AI, una startup emergente nel campo dell’intelligenza artificiale, per una cifra che si aggira intorno alle centinaia di milioni di dollari. Questa mossa strategica segue l’acquisizione di Gretel, specializzata nella generazione di dati sintetici, sottolineando l’impegno di Nvidia nel rafforzare il suo ecosistema AI.

Lepton AI, fondata due anni fa, offre una piattaforma software AI cloud-native che fornisce accesso on-demand alle GPU NVIDIA Blackwell B200, ottimizzando l’orchestrazione dei carichi di lavoro per accelerare sia l’inferenza che l’addestramento. La piattaforma di Lepton si integra perfettamente con le soluzioni NVIDIA, offrendo agli utenti un’esperienza fluida e altamente efficiente.

OpenAI vuole 5 exabyte di storage: il grande esodo dal cloud di Microsoft è iniziato?

OpenAI sta pianificando un’acquisizione massiccia di infrastrutture per lo storage, valutata in miliardi di dollari, secondo The Information. Questa mossa segnerebbe un passaggio epocale: la transizione dall’affidarsi a fornitori cloud come Microsoft e Oracle alla costruzione di un proprio data center. Se realizzata, trasformerebbe OpenAI in uno dei più grandi clienti di storage al mondo da un giorno all’altro.

Star Atlas e SingularityNET: l’intelligenza artificiale rivoluziona il gaming su blockchain

Il futuro del gaming su blockchain sta prendendo forma con l’integrazione dell’intelligenza artificiale in Star Atlas, l’atteso videogioco sci-fi basato su Solana. ATMTA, lo sviluppatore del gioco, ha annunciato una partnership con SingularityNET, membro fondatore dell’Artificial Superintelligence Alliance, per introdurre agenti AI intelligenti e adattivi nel suo universo di esplorazione spaziale.

L’obiettivo di questa collaborazione è chiaro: creare un’esperienza di gioco più immersiva e interattiva, sfruttando le tecnologie AI avanzate di SingularityNET, come il sistema AIRIS (Autonomous Intelligent Reinforcement Interpreted Symbolism) e il framework OpenCog Hyperon. Queste innovazioni permetteranno agli NPC (personaggi non giocanti) di evolversi e adattarsi in tempo reale, imparando dall’ambiente e dall’interazione con i giocatori.

Secondo Michael Wagner, co-fondatore e CEO di ATMTA, l’integrazione dell’intelligenza artificiale non è solo un miglioramento tecnologico, ma un passo cruciale verso la creazione di un ecosistema decentralizzato e dinamico, in cui i giocatori possano vivere esperienze uniche e in continua evoluzione.

OpenAI: crescita esplosiva, ma a che prezzo?

OpenAI sta puntando in alto, con una previsione di ricavi per il 2025 che supera i 12,7 miliardi di dollari, più del triplo rispetto ai 3,7 miliardi del 2024. Numeri impressionanti, riportati da Bloomberg, che dipingono un quadro di crescita apparentemente inarrestabile. Ma dietro ai titoli sensazionalistici, emergono dettagli che raccontano una storia più complessa.

Nel 2024, OpenAI si avviava a perdere 5 miliardi di dollari, secondo il New York Times. Se da un lato l’azienda sta generando entrate in forte crescita, dall’altro i costi operativi per addestrare e mantenere i suoi modelli di intelligenza artificiale sono fuori scala. Questo la porta a una situazione paradossale: una startup che sta rivoluzionando il mondo con l’IA, ma che brucia miliardi di dollari nel processo.

Nvidia guida l’adozione delle ottiche co-pacchettizzate Spectrum-X e Quantum-X: il futuro degli Switch delle reti AI

Nvidia ha recentemente annunciato l’introduzione di Spectrum-X e Quantum-X, switch di rete basati su fotonica del silicio con ottiche co-pacchettizzate (CPO), progettati per connettere milioni di GPU riducendo significativamente il consumo energetico e i costi operativi. ​

Questi switch offrono una velocità di 1,6 terabit al secondo per porta, migliorando l’efficienza energetica di 3,5 volte e aumentando la resilienza della rete di 10 volte rispetto alle soluzioni tradizionali. ​La tecnologia CPO integra componenti ottici direttamente nel package dell’ASIC, affrontando le sfide di larghezza di banda e consumo energetico delle reti moderne.

Tuttavia, Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha sottolineato che, nonostante i progressi, la tecnologia CPO non è ancora sufficientemente affidabile per un’adozione su larga scala nelle GPU principali dell’azienda, limitando per ora l’applicazione agli switch di rete.

Altre aziende stanno seguendo l’esempio di Nvidia. Broadcom, ad esempio, ha delineato piani per prodotti CPO come Humboldt e Bailly, con capacità rispettivamente di 25,6 e 51,2 terabit. ​Nonostante l’entusiasmo, l’adozione su larga scala del CPO è prevista tra 3-5 anni, con implementazioni iniziali a partire dal 2026.

Intelligenza artificiale Zeng Yi: la guerra fredda digitale tra Cina e USA frena la sicurezza globale

Se c’è una certezza nel panorama dell’intelligenza artificiale, è che la corsa allo sviluppo di modelli sempre più avanzati ha preso la forma di una competizione geopolitica senza esclusione di colpi. Eppure, secondo Zeng Yi, membro del comitato consultivo AI delle Nazioni Unite e professore dell’Accademia cinese delle scienze, questa impostazione potrebbe essere il più grande errore strategico di Washington.

Durante il Boao Forum for Asia, Zeng ha criticato l’atteggiamento degli Stati Uniti nel voler escludere la Cina dai network internazionali di sicurezza per l’IA, definendolo “una decisione molto sbagliata”. Il messaggio di fondo è chiaro: la sicurezza nell’IA non può essere un gioco a somma zero, e se le due superpotenze non trovano un terreno comune, il rischio è che si creino standard divergenti, regolamentazioni incompatibili e falle pericolose nella governance dell’IA.

Satya Nadella: DeepSeek è il nuovo punto di riferimento per il successo dell’IA di Microsoft

Microsoft è sempre stata sinonimo di innovazione tecnologica, ma ora sta cercando di alzare l’asticella nel settore dell’intelligenza artificiale, con Satya Nadella che guida la carica. L’azienda ha recentemente posto molta enfasi sul suo investimento strategico nell’IA, e la recente acquisizione del prodotto DeepSeek sta dimostrando di essere un punto di svolta decisivo.

Durante una riunione esclusiva con i dipendenti, Nadella ha rivelato come questo strumento potrebbe non solo spingere Microsoft a nuove vette di efficienza ma anche definire la sua posizione futura nel panorama competitivo dell’intelligenza artificiale. DeepSeek, che è stato lanciato con successo su Azure a gennaio, ha finito per impressionare non solo per le sue capacità tecniche, ma anche per il modo in cui un team relativamente ridotto, composto da circa 200 persone, sia riuscito a ottenere risultati sorprendenti in tempi rapidi.

L’innovazione dietro DeepSeek e la sua efficienza inaspettata

Nel cuore dell’incredibile successo di DeepSeek c’è la sua architettura innovativa, che lavora sotto il layer CUDA di Nvidia, una mossa che ha permesso una maggiore efficienza computazionale nelle operazioni di IA. Questo approccio ha contribuito a ridurre notevolmente i costi computazionali, un fattore cruciale quando si tratta di scalare l’intelligenza artificiale in modo sostenibile. L’efficienza con cui il sistema opera, combinata con l’uso di modelli pre-addestrati, ha dato a Microsoft una marcia in più, dimostrando che con le giuste risorse e visione, anche team piccoli e agili possono dare vita a soluzioni rivoluzionarie.

Ciò che ha colpito davvero Satya Nadella è stato il fatto che il team dietro DeepSeek non si è fermato alla fase di ricerca, ma è riuscito a trasformare il progetto in un prodotto concreto che ha avuto un impatto significativo. Non è da tutti riuscire a portare un’idea dal laboratorio alla cima delle classifiche dell’App Store, ma DeepSeek è riuscito nell’impresa, raggiungendo il primo posto. Questo, per Nadella, rappresenta il nuovo standard di successo: non solo innovare, ma tradurre rapidamente quella ricerca in un prodotto che può cambiare il mercato.

Questa conquista è tanto più significativa se paragonata al successo più altalenante di Copilot. Nonostante l’AI integrata nel sistema Copilot sia una delle principali scommesse di Microsoft, non ha ancora avuto lo stesso impatto virale che ha caratterizzato altre soluzioni, come ChatGPT. Quest’ultimo è infatti regolarmente in cima alle classifiche delle app gratuite, mentre Copilot non è riuscito a entrare nemmeno nei primi 100. Questo solleva la domanda su come Microsoft possa competere efficacemente nel mondo sempre più competitivo dell’IA, dove la velocità di adozione e la facilità di utilizzo sono cruciali.

La visione di Nadella è chiara: l’azienda non deve solo investire in tecnologie all’avanguardia, ma deve anche assicurarsi che questi strumenti diventino mainstream e raggiungano il pubblico giusto, al momento giusto. DeepSeek è quindi il faro che illumina la strada per i prossimi passi dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale. L’efficienza, la visibilità e la praticità di utilizzo sono la formula che Microsoft spera di applicare anche alle sue altre soluzioni IA, per colmare il divario che ancora esiste tra le sue offerte e quelle di concorrenti come OpenAI.

Il piano di Microsoft di investire 80 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale è un chiaro segno della determinazione della compagnia nel diventare una delle forze dominanti nel settore. Con un focus così mirato e con DeepSeek come esempio di efficienza, Microsoft sta cercando di posizionarsi non solo come leader tecnologico, ma anche come protagonista nel mercato globale dell’intelligenza artificiale.

Il prossimo passo sarà quello di replicare il successo di DeepSeek, cercando di integrare l’IA in ogni aspetto dei suoi prodotti, ma anche in nuovi mercati dove l’intelligenza artificiale non è ancora stata adottata in modo così pervasivo. La sfida è grande, ma con un investimento mirato e un team orientato alla crescita e all’innovazione, Microsoft sembra pronta ad affrontarla.

La Blacklist della Tecnologia: Il Nuovo attacco della politica Usa contro la Cina

Il 25 marzo 2025, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha compiuto un passo significativo nella sua politica di contenimento nei confronti della Cina, aggiungendo ben 80 entità alla sua “entity list”. Si tratta di una mossa senza precedenti che segna un nuovo capitolo nella guerra tecnologica tra le due superpotenze, specialmente nel settore dell’intelligenza artificiale e dei supercomputer avanzati.

Questo intervento, il primo di una lunga serie iniziata con l’amministrazione Trump, ha avuto ripercussioni immediate, con Pechino che ha condannato fermamente l’azione e accusato Washington di voler manipolare la sicurezza nazionale per i propri scopi geopolitici.

L’inserimento di 80 organizzazioni nella lista nera ha coinvolto oltre 50 realtà cinesi, accusate di danneggiare gli interessi di sicurezza nazionale e politica estera degli Stati Uniti. Tra le aziende vietate vi sono alcune delle più potenti del settore tecnologico cinese, comprese quelle coinvolte nello sviluppo di intelligenza artificiale avanzata, supercomputer e chip ad alte prestazioni utilizzati in ambito militare.

Aardvark Weather: La Rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale nei Previsioni Meteo

La ricerca globale sta vivendo un’evoluzione nella previsione meteorologica, grazie al lancio del nuovo modello AI chiamato Aardvark Weather. Un gruppo di studiosi provenienti dal Regno Unito e dal Canada, con il coinvolgimento di rinomati istituti come l’Università di Cambridge e l’Istituto Alan Turing, ha presentato i risultati di uno studio che potrebbe segnare un punto di svolta nella meteorologia.

Microsoft va oltre: agenti AI per 365 che promettono di rivoluzionare il lavoro aziendale

Martedì, mentre Google e OpenAI hanno fatto il loro gioco con una serie di novità nel mondo dell’AI, Microsoft ha risposto con un annuncio che non poteva passare inosservato. La società di Redmond ha introdotto due nuovi agenti AI per Microsoft 365 Copilot, presentando Researcher e Analyst, etichettati come i primi della loro specie. Si tratta di strumenti ambiziosi, e come ogni novità nel campo dell’intelligenza artificiale, la promessa è di semplificare enormemente il lavoro quotidiano, ma il diavolo sta nei dettagli.

Researcher sfrutta un modello avanzato di ricerca di OpenAI, progettato per eseguire ricerche complesse in più fasi. A differenza degli strumenti tradizionali, Researcher non si limita a cercare informazioni, ma collega anche dati da fonti esterne come Salesforce o ServiceNow, consentendo ai clienti aziendali di ottenere intuizioni e analisi dettagliate sfruttando gli strumenti già in uso. L’idea è che gli utenti possano trarre vantaggio da una fusione tra la potenza del modello di ricerca AI e la capacità di attingere ai dati aziendali già disponibili.

Giudice respinge la richiesta di bloccare Anthropic dall’utilizzare musica protetta da copyright per l’addestramento dell’IA, deregulation

Nel teatro sempre più affollato delle dispute legali tra giganti tecnologici e detentori di diritti d’autore, l’ultimo atto ha visto protagonista Anthropic, una società di intelligenza artificiale, e un consorzio di editori musicali capeggiato da Universal Music Group (UMG). Questi ultimi avevano avanzato una richiesta preliminare per impedire ad Anthropic di utilizzare testi di canzoni protetti da copyright nell’addestramento del suo chatbot, Claude. Tuttavia, il giudice federale della California, Eumi Lee, ha respinto tale richiesta, definendola “troppo ampia” e priva di prove concrete di un “danno irreparabile” causato agli editori.

La querelle ha avuto inizio nel 2023, quando UMG, insieme a Concord e ABKCO, ha intentato una causa contro Anthropic, accusandola di aver violato i diritti d’autore su testi di almeno 500 canzoni di artisti del calibro di Beyoncé, The Rolling Stones e The Beach Boys. Secondo gli editori, Anthropic avrebbe utilizzato questi testi senza autorizzazione per addestrare Claude a rispondere alle richieste degli utenti. Una mossa che, a loro dire, minerebbe il mercato delle licenze e causerebbe perdite economiche significative.​

L’era di Reve Image 1.0: il nuovo dominatore dell’AI generativa è tra noi

Nel panorama dell’intelligenza artificiale, dove giganti come Google e Midjourney dettano legge, un nuovo sfidante si è imposto con un’entrata spettacolare. Reve Image 1.0, precedentemente noto con il nome in codice “Halfmoon”, ha fatto il suo debutto conquistando immediatamente la vetta della classifica mondiale. Un’operazione chirurgica, senza fronzoli: prestazioni superiori, innovazioni concrete e una precisione nel rendering delle immagini che lascia di sasso anche i più scettici.

Se qualcuno pensava che Imagen 3 di Google o Midjourney v6.1 fossero irraggiungibili, si sbagliava di grosso. Reve Image 1.0 non si è limitato a sfidarli: li ha annientati.

L’AI Arena di Artificial Analysis, il principale benchmark del settore, ha sancito senza mezzi termini il nuovo re: primo posto assoluto, prestazioni sopra ogni altro modello testato, e una capacità di interpretazione delle richieste da far impallidire la concorrenza. Ma cos’ha di così speciale Reve? Perché tutti ne parlano?

Iliad conquista l’Europa: superati i 10 miliardi di fatturato e spinta decisa sull’AI

Il 2024 si chiude con risultati straordinari per il Gruppo Iliad, che rafforza il proprio posizionamento tra i principali operatori di telecomunicazioni in Europa. Con 50 milioni e 520 mila utenze nette, in crescita di oltre 2 milioni rispetto all’anno precedente, iliad conferma una traiettoria di espansione solida e sostenibile.

L’onda cinese travolge Tesla: Byd domina l’auto elettrica e punta alla conquista dell’Europa

Il settore automobilistico mondiale sta assistendo a un cambio di equilibri senza precedenti. L’ascesa vertiginosa della cinese Byd, sostenuta da investimenti strategici e innovazioni tecnologiche, sta mettendo in discussione il primato di Tesla nel mercato globale delle auto elettriche. Il gruppo di Shenzhen, supportato dall’investitore di lungo corso Warren Buffett, ha superato per la prima volta la casa automobilistica di Elon Musk nei ricavi, raggiungendo la soglia dei 107,2 miliardi di dollari nel 2024, contro i 97,7 miliardi di Tesla. Un sorpasso che segna una svolta epocale nell’industria delle e-car, in cui la Cina si impone sempre più come leader indiscusso.

Dai cavi alle soluzioni digitali: Prysmian acquista Channell e guarda al futuro

Prysmian ha annunciato l’acquisizione di Channell Commercial Corporation, un leader nelle soluzioni integrate per la connettività negli Stati Uniti, per un valore di 950 milioni di dollari, con un potenziale corrispettivo aggiuntivo fino a 200 milioni di dollari legato al raggiungimento di specifici obiettivi EBITDA per il 2025. L’acquisizione, che riflette un multiplo inferiore a 8,0x EBITDA 2024A, è soggetta alle consuete condizioni regolatorie e si prevede che sarà completata nel secondo trimestre del 2025.

Ant Group sfida Nvidia: LLM addestrati con chip cinesi, taglio del 20% ai costi

Ant Group, il colosso fintech affiliato ad Alibaba, sta riscrivendo le regole del gioco nell’intelligenza artificiale. Mentre gli Stati Uniti impongono restrizioni sempre più rigide sull’export di chip avanzati, la Cina risponde con innovazione e adattamento. Il team Ling di Ant ha dimostrato che è possibile addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) utilizzando GPU di produzione locale, riducendo così la dipendenza da Nvidia e abbattendo i costi di training del 20%. La notizia, che potrebbe ridisegnare il mercato AI, è stata pubblicata su arXiv, una piattaforma di ricerca scientifica open-access.

Tencent scommette su Agibot: l’ultima frontiera dei robot umanoidi made in China

L’impero di Tencent si allarga ancora, e questa volta punta sulle macchine umanoidi. Il colosso cinese dei videogiochi e dei social media ha ufficialmente investito in Agibot, una delle startup più promettenti nel panorama della robotica. L’operazione conferma il crescente interesse dei giganti tech cinesi per un settore che sta rapidamente diventando un campo di battaglia per venture capitalist, fornitori di componenti e colossi industriali con tasche profonde.

Agibot, nota anche come Zhiyuan Robotics, ha completato un nuovo round di finanziamenti che ha visto la partecipazione di investitori di peso come Lanchi Ventures, Longcheer Technology, Wolong e Zhuhai Huafa Group. Non sono stati divulgati i dettagli sugli importi, ma secondo Tianyancha, il capitale registrato della società è aumentato a 80,46 milioni di yuan (circa 11,1 milioni di dollari) dai precedenti 76,37 milioni. Numeri che confermano la solidità finanziaria della startup e il suo appeal per chi scommette sulla robotica come prossimo grande business.

PsiQuantum: la scommessa da 6 miliardi di dollari che sfida Google e Microsoft sul quantum computing

PsiQuantum sta raccogliendo almeno 750 milioni di dollari con una valutazione pre-money di 6 miliardi, con BlackRock alla guida dell’operazione. Non si tratta solo di un altro start-up nel campo del quantum computing, ma di una società che punta a una strategia radicalmente diversa: sfruttare l’industria dei semiconduttori esistente invece di reinventare la ruota con materiali esotici.

Mentre altre aziende sperimentano con superconduttori e ioni intrappolati, PsiQuantum utilizza la fotonica, la stessa tecnologia alla base delle fibre ottiche per le telecomunicazioni. Questo approccio le permette di produrre i suoi chip quantistici nelle fabbriche di GlobalFoundries a New York, con l’obiettivo di sfornare milioni di unità. La scalabilità è il cuore del problema nel quantum computing, e PsiQuantum sta cercando di risolverlo con un metodo che riduce i rischi di produzione e abbassa i costi. Ma anche con questo vantaggio, servono capitali enormi per trasformare un’idea in una realtà funzionante.

Nvidia Dynamo: il colpo di grazia ai costi dell’AI o solo un’altra droga per il mercato?

Nvidia ha appena rilasciato Dynamo, una libreria open-source pensata per ottimizzare l’inferenza dei modelli di AI su larga scala. Tradotto: un software che promette di far girare più velocemente i modelli di intelligenza artificiale, riducendo i costi e abbattendo la latenza. Una manna per le aziende che stanno bruciando GPU e milioni di dollari per far funzionare le loro AI.

La mossa arriva in un momento cruciale: l’intelligenza artificiale sta divorando potenza di calcolo come mai prima, con costi che mettono a dura prova anche i colossi del settore. Con Dynamo, Nvidia vuole offrire una soluzione che massimizzi l’efficienza, riduca gli sprechi e renda più accessibile il deployment di modelli sempre più esigenti.  Read the Tech Blog

Anthropic sfida il caos decisionale dell’AI con “Think”: la svolta che mancava?

L’intelligenza artificiale è brava a macinare dati, meno a fermarsi a riflettere. Anthropic vuole cambiare le regole del gioco con “Think“, una nuova funzione pensata per potenziare il processo decisionale di Claude, il loro modello linguistico di punta. In un panorama sempre più dominato da AI che devono prendere decisioni in autonomia, questa innovazione potrebbe essere il tassello mancante per una maggiore affidabilità e conformità normativa.

L’idea alla base di “Think” è tanto semplice quanto rivoluzionaria: dare all’AI il potere di fermarsi, analizzare, e verificare le proprie risposte prima di procedere. Se finora i modelli di AI operavano in modo lineare, rispondendo di getto sulla base dei dati disponibili, “Think” introduce una struttura di pensiero più riflessiva. Il risultato? Un miglioramento netto nell’accuratezza delle risposte, con un impressionante +54% nelle performance su test legati al customer service.

L’illusione dell’oro digitale: Alibaba avverte sulla bolla delle infrastrutture AI

Joe Tsai, presidente di Alibaba Group Holding (e NETS), ha lanciato un segnale d’allarme sul frenetico afflusso di investimenti globali nelle infrastrutture per l’intelligenza artificiale (AI), evocando lo spettro di una bolla speculativa simile a quella della dot-com. La sua preoccupazione principale? Un’ondata di capitali che si riversa sulla costruzione di data center senza una chiara domanda di utilizzo, un fenomeno che sta assumendo i contorni di una scommessa al buio.

Tsai ha fatto riferimento a progetti mastodontici come Stargate, la joint venture tra OpenAI e SoftBank, che ha promesso investimenti per 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Secondo lui, gli investimenti in AI negli Stati Uniti stanno superando la domanda reale, alimentando un entusiasmo irrazionale che potrebbe portare a un brusco risveglio. In altre parole, mentre le aziende si sfidano a chi costruisce il più grande tempio dell’AI, potrebbero ritrovarsi con cattedrali nel deserto.

DeepSeek V3-0324 checkpoint

Il panorama dell’intelligenza artificiale è stato recentemente scosso dall’ascesa fulminea di DeepSeek, una startup cinese che ha rapidamente scalato le classifiche dell’App Store di Apple negli Stati Uniti, superando persino ChatGPT. Fondata nel 2023 da Liang Wenfeng, DeepSeek ha sorpreso il mondo tecnologico non solo per le sue capacità avanzate, ma anche per l’approccio open-source, inusuale per una realtà cinese, che ha permesso agli sviluppatori di tutto il mondo di esaminare e costruire sulla sua tecnologia.

L’ultimo aggiornamento, denominato V3-0324, è stato pubblicato su Hugging Face senza alcun annuncio formale. Secondo l’azienda, questo update apporta miglioramenti significativi nelle performance di benchmark, nell'”eseguibilità del codice” e nell’analisi dei report, offrendo output più dettagliati. Tuttavia, la mancanza di una comunicazione ufficiale solleva interrogativi sulla trasparenza e sulle reali capacità di questo aggiornamento.

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