Nel cuore di Pechino, sotto i riflettori di una presentazione aziendale con toni più da show business che da tech conference, Kuaishou ha lanciato Kling AI 2.0, definendolo – senza mezzi termini – “il modello di generazione video più potente al mondo”. Lo ha detto con tono trionfale Gai Kun, vicepresidente senior dell’azienda, mentre tutto il resto dell’industria dell’IA video globale stava probabilmente trattenendo il respiro, cercando di capire se fosse una sparata di marketing o la verità nuda e cruda.
Nel frattempo, numeri alla mano, Kling sta già scrivendo le sue regole. Oltre 22 milioni di utenti nel mondo, 168 milioni di video generati, più di 344 milioni di immagini sputate fuori da un’intelligenza artificiale che si nutre di prompt come un influencer si nutre di like. Sì, numeri da piattaforma mainstream, non da progetto sperimentale.