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La guerra delle finestre di contesto: Anthropic rilancia e sfida OpenAI sul codice

Nel grande teatro della competizione AI, il campo di battaglia più acceso sembra essere la “finestra di contesto” quell’invisibile memoria di lavoro che un modello AI può mettere in gioco quando elabora testo. Se OpenAI ha fatto scalpore con GPT-4.1 e poi GPT-5, Anthropic non sta certo a guardare: la sua nuova versione di Claude Sonnet 4 arriva a gestire ben 1 milione di token. Una cifra da capogiro, considerato che solo pochi mesi fa un limite di 200k token era considerato all’avanguardia. Per fare un paragone concreto, la nuova finestra di Anthropic può gestire l’equivalente di “una copia intera di Guerra e Pace”, secondo Brad Abrams, product lead di Claude, che definisce la novità “un cambio di paradigma per chi lavora con grandi quantità di testo.”

Il valore non è solo retorico: con 1 milione di token si possono analizzare decine di report finanziari o centinaia di documenti in una singola chiamata API, un salto esponenziale rispetto al passato. Per il coding, questo significa potersi tuffare in basi di codice da 75mila fino a 110mila righe, una manna dal cielo per team di sviluppo che fino a ieri dovevano spezzettare i loro progetti in micro-task. Abrams ha sintetizzato così la frustrazione dei clienti: “Prima dovevano tagliare i problemi in pezzi minuscoli, ora con questo contesto la macchina può affrontare la scala completa.” In termini più spiccioli, Sonnet 4 ora digerisce fino a 2.500 pagine di testo, facendo sembrare il limite precedente una barzelletta.

“Coding is dead” l’ultima profezia di Zuckerberg e cosa significa davvero per gli ingegneri del software

Mark Zuckerberg ha sentenziato che tra 18 mesi l’intelligenza artificiale scriverà codice meglio della maggior parte degli ingegneri. Un’affermazione spavalda, da tipico CEO sotto effetto Metaverso, che ottiene ovviamente la reazione che merita: 116.000 like, 182.000 condivisioni, una valanga di commenti entusiasti, catastrofisti, o semplicemente disorientati. Eppure, dietro questa frase da copertina, si nasconde un discorso più complesso, più inquietante, e (forse) più interessante. Ma no, non è ancora la fine del software engineering. È solo la mutazione che tutti stavamo aspettando. E che molti avevano già previsto, ma senza meme virali.

Anthropic introduce limiti settimanali per Claude: la fine dell’abbondanza gratuita per i coder seriali

L’era dell’intelligenza artificiale illimitata, quella dove si lasciava Claude Code a macinare prompt nel background come un criceto iperproduttivo, sta per chiudere i battenti. Anthropic, che fino a ieri sembrava la vestale del fair use, ha annunciato l’introduzione di nuovi limiti settimanali all’uso del suo modello di punta, Claude Opus 4, a partire dal 28 agosto. Colpiti saranno gli utenti paganti dei piani da 20, 100 e 200 dollari al mese. L’obiettivo dichiarato? Frenare la “domanda senza precedenti” e mettere un freno a quelli che usano Claude come un cluster privato di compute gratuito. L’obiettivo non dichiarato? Tagliare i super-user che stavano trasformando una promessa di AI sempre disponibile in un buco nero finanziario.

La delusione dell’intelligenza artificiale generativa sta crollando

Measuring the Impact of Early-2025 AI on Experienced Open-Source Developer Productivity

Hmmm, sì, la grande illusione collettiva dell’intelligenza artificiale generativa sta cominciando a mostrare le crepe, e non è una bella scena. La narrazione scintillante che ci è stata servita a colpi di conferenze e report patinati sta franando sotto il peso di una realtà imbarazzante. Gli stessi programmatori che, con l’aria di sacerdoti del nuovo culto, giuravano di essere diventati dei semidei grazie agli strumenti AI, hanno appena ricevuto un sonoro schiaffo. METR, un laboratorio di ricerca poco incline alla retorica da keynote, ha pubblicato un trial randomizzato che ha fatto saltare le maschere: gli sviluppatori erano convinti di essere il 20 per cento più veloci usando AI, ma in realtà erano il 19 per cento più lenti. Non stiamo parlando di dilettanti allo sbaraglio, ma di professionisti esperti. La cosa più inquietante? Continuavano a giurare che stavano volando, quando in realtà arrancavano nel fango digitale. Autoconvincimento puro, un’ipnosi collettiva degna di un illusionista da palcoscenico.

Il Futuro della Programmazione: Come GPT-Engineer Sta Rivoluzionando lo Sviluppo Software Assistito da IA

Nel panorama tecnologico in continua evoluzione, molti si pongono la domanda: “Perché abbiamo ancora bisogno degli ingegneri se abbiamo l’intelligenza artificiale?” Una domanda legittima, considerando i rapidi progressi dell’IA e la sua applicazione in vari campi. Tuttavia, mentre l’IA ha fatto significativi progressi nell’assistenza alla scrittura di codice, lo sviluppo software va ben oltre il semplice scrivere righe di codice o generare script. Il ruolo degli ingegneri non si limita a produrre codice, ma implica anche la comprensione delle esigenze, la progettazione dell’architettura, l’ottimizzazione delle prestazioni e la garanzia che il software soddisfi gli obiettivi aziendali.

Assistenti di Codifica: Potenzialità e Limiti nell’Era dell’Intelligenza Artificiale

L’evoluzione degli assistenti di codifica sta segnando una fase cruciale nello sviluppo software, con l’intelligenza artificiale (IA) che gioca un ruolo sempre più significativo. Sundar Pichai, CEO di Google, ha annunciato che oltre il 25% del nuovo codice scritto all’interno dell’azienda è generato da algoritmi di intelligenza artificiale. Analogamente, Microsoft ha evidenziato come il suo assistente di codifica, GitHub Copilot, contribuisca a generare quasi la metà del codice all’interno dei file in cui è attivato. OpenAI, da parte sua, sta espandendo le capacità di generazione del codice dei suoi modelli, alimentando una competitività che si intensifica nel settore dell’IA.

Anysphere e il suo Codice Assistente Cursor: Un Milestone da 2,5 Miliardi di Dollari

Anysphere, lo sviluppatore dell’assistente alla programmazione basato su AI, Cursor, sta attualmente attirando un notevole interesse da parte dei capitalisti di rischio, con offerte che valutano l’azienda a circa 2,5 miliardi di dollari e hanno ottenuto 8M$ da OpenAI. Questo segna una pietra miliare significativa per la startup, riflettendo la crescente fiducia degli investitori nelle tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning, in particolare nel settore dello sviluppo software.

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