Due ex studenti di Harvard hanno deciso che il futuro non passerà dallo smartphone né dal computer portatile, ma da un paio di occhiali che non si tolgono mai. Occhiali smart AI, sempre accesi, che ascoltano, registrano, trascrivono e restituiscono in tempo reale informazioni utili a chi li indossa. Il claim è semplice e arrogante: “super intelligenza istantanea”. Un progetto che non viene dai laboratori segreti di Meta o dalle astronavi di Cupertino, ma da un piccolo appartamento nella Bay Area trasformato nell’ennesimo tempio improvvisato di innovazione, una sorta di “Hacker Hostel” versione 2025.