C’è qualcosa di ironico nel vedere IBM e NASA alleate per decifrare il Sole. Per decenni abbiamo trattato la nostra stella come un orologio impeccabile, una macchina perfetta che scandiva il tempo agricolo e industriale senza sorprese. Poi sono arrivati i satelliti, le reti elettriche globali, il GPS e la dipendenza patologica da infrastrutture digitali che si sgretolano con un colpo d’aria elettromagnetica. All’improvviso il Sole non è più un’icona da cartolina ma un potenziale nemico geopolitico. È qui che entra in scena Surya, il modello di intelligenza artificiale lanciato da NASA e IBM, un mostro addestrato su nove anni di dati solari che promette previsioni più precise del 16 per cento rispetto a tutto ciò che avevamo prima. Non stiamo parlando di percentuali astratte: quel margine può essere la differenza tra un blackout continentale e un aeroporto che continua a funzionare.
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Il concetto di “medicina di prossimità” assume un significato completamente diverso quando il paziente è a 384.400 chilometri dalla farmacia più vicina e il medico di guardia è un’intelligenza artificiale. Fino ad oggi, gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale hanno potuto contare su un filo diretto con Houston, rifornimenti regolari di farmaci e strumenti, e persino un passaggio di ritorno in poche ore in caso di emergenza grave. Ma tutto questo sta per diventare un lusso del passato. Con la NASA che, insieme a partner commerciali come SpaceX di Elon Musk, punta a missioni di lunga durata verso la Luna e Marte, il paradigma della cura medica in orbita sta cambiando in modo irreversibile.

L’intelligenza artificiale sta finalmente iniziando a guadagnarsi il diritto di essere chiamata “intelligente” anche nello spazio. Non per qualche filosofia futurista o per l’ennesima applicazione da keynote marketing, ma per qualcosa di infinitamente più concreto: selezionare cosa osservare e, ancora più importante, cosa ignorare. In un’epoca in cui ogni byte trasmesso da un satellite è denaro, tempo e risorsa computazionale, la capacità di “guardare con giudizio” diventa una nuova forma di efficienza operativa.

La prossima settimana si consumerà un siparietto degno di un copione hollywoodiano scritto tra una conference call di SpaceX e un cocktail con Raytheon: Jared Isaacman, il miliardario con la passione per le acrobazie spaziali e i bilanci in ordine, si presenterà al Senato per una delle audizioni più delicate degli ultimi anni. Non come testimone, ma come protagonista. Al centro del palcoscenico politico-tecnocratico, Isaacman si prepara ad affrontare la Commissione per il commercio, la scienza e i trasporti del Senato per difendere la sua candidatura a nuovo amministratore della NASA.
Quantum Computing (NASDAQ:QUBT) ha registrato una spettacolare impennata di valore per il secondo giorno consecutivo dopo aver annunciato un contratto con la NASA per l’utilizzo di Dirac-3, la sua macchina di ottimizzazione quantistica basata sull’entropia. Questo sistema sarà impiegato per supportare le esigenze avanzate di elaborazione delle immagini e dei dati dell’agenzia spaziale.