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Il grande collasso silenzioso del chip: perché la siccità potrebbe rompere internet entro il 2035

L’acqua, quella banale, trasparente, liquida comodità che scorre dal rubinetto, potrebbe diventare la leva di Archimede capace di spostare o far crollare l’intera economia digitale globale. Non stiamo parlando dell’idrogeno verde o della corsa al litio, ma di rame. E della sete insaziabile che questo metallo ha per farsi estrarre e raffinare. Nel 2035, se le proiezioni del nuovo rapporto PwC si rivelassero corrette, fino a un terzo della produzione mondiale di semiconduttori potrebbe essere compromessa dalla scarsità d’acqua. Non per una guerra, non per un attacco informatico. Ma per una banale, prevedibile, ignorata siccità.

Il rame è il sangue invisibile che scorre dentro ogni chip. Serve a costruire i minuscoli filamenti che connettono le logiche interne dei processori, come vene digitali in circuiti cerebrali artificiali. L’estrazione di questo metallo però è tutto tranne che virtuale: servono oltre 1.600 litri d’acqua per produrne appena 19 chili. Tradotto: un SUV intero di molecole d’acqua per realizzare il rame necessario a una manciata di componenti che faranno girare i server dell’intelligenza artificiale, i radar delle auto autonome, le lavatrici intelligenti e i prossimi smartphone pieghevoli. Più che industria hi-tech, sembra agricoltura idrovora.

Pwc Ceo Survey: ottimismo e sfide per la crescita economica globale nel 2025

La crescita economica globale per il 2025 genera un moderato ottimismo tra i CEO, con il 58% che prevede un’accelerazione nei prossimi 12 mesi, rispetto al 38% dello scorso anno. Tuttavia, la fiducia nella crescita italiana è meno diffusa, con solo il 43% dei CEO italiani ottimista sulle prospettive nazionali. Queste le principali evidenze che emergono dalla 27° Annual Global CEO Survey di PwC, che ha intervistato 4.702 CEO, di cui 203 in Italia, in 105 paesi tra ottobre e novembre 2023.

OpenAI firma con PwC per rivendere ChatGPT alle aziende

La società di contabilità PricewaterhouseCoopers diventerà il più grande cliente e il primo rivenditore del prodotto aziendale OpenAI sostenuto da Microsoft , come parte di un nuovo accordo, ha riferito il Wall Street Journal .

PwC lancerà ChatGPT Enterprise, una versione del chatbot ChatGPT pensata per le grandi aziende. L’azienda metterà a disposizione dei suoi 75.000 dipendenti negli Stati Uniti e 26.000 nel Regno Unito questa soluzione, per un totale di oltre 100.000 licenze. Per ulteriori dettagli, leggi il rapporto completo.

Secondo un portavoce di PWC, l’accordo con OpenAI rientra in un investimento di 1 miliardo di dollari che PWC ha annunciato lo scorso anno per lo sviluppo della tecnologia dell’intelligenza artificiale generativa, riferisce il rapporto.

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