Nel grande teatro della tecnologia cinese, dove ogni azienda si cimenta nel reinventare la ruota mentre cerca di venderla come un’astronave, Xiaomi ha appena lanciato la sua personale interpretazione degli occhiali smart con intelligenza artificiale. E no, non è solo un altro clone di Meta o un vezzo da laboratorio R&D: è l’apertura ufficiale di una guerra di mercato che odora di chip Qualcomm, batterie da 8 ore e vocazione totalitaria per l’ecosistema.
Quando Lei Jun, fondatore e CEO di Xiaomi, sale sul palco e presenta i nuovi occhiali AI durante l’evento “Human x Car x Home”, non sta semplicemente annunciando un gadget. Sta mettendo in vetrina la propria visione del mondo: un individuo che vede, registra, riconosce, traduce e ovviamente compra, tutto attraverso un assistente vocale AI che sa chi sei, cosa leggi, e quale codice QR scannerai dopo il caffè. In fondo, anche Orwell oggi avrebbe bisogno di UX fluida e una ricarica veloce.
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