C’è un’epoca in cui i Network Operation Center erano stanze affollate di tecnici insonnoliti, schermate lampeggianti come sinfonie epilettiche, e monitoraggi notturni che assomigliavano più a riti voodoo che a gestione sistemica. Poi Sparkle ha deciso che forse, dopotutto, potevamo svegliarci dal torpore tecnologico e dare un po’ di neuroni siliconici ai NOC. E così nasce AISNA. Non è l’ennesimo acronimo corporate, ma un’intelligenza artificiale addestrata a prendersi carico di quello che – ammettiamolo – nessun umano vuole davvero fare.
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), in collaborazione con Retelit – società controllata dalla spagnola Asterion Industrial Partners – ha presentato un’offerta vincolante di 700 milioni di euro per l’intero capitale di Sparkle, la controllata di Telecom Italia (Tim) specializzata in cavi sottomarini. L’offerta, valida fino al 27 gennaio 2025, mira a trasferire la proprietà di uno dei primi cinque fornitori di traffico internet al mondo a investitori statali e privati che puntano a rafforzare le infrastrutture europee.

Fincantieri e Sparkle hanno siglato un memorandum d’intesa per sviluppare soluzioni tecnologiche innovative per la sorveglianza e la protezione dei cavi di telecomunicazione sottomarini. L’accordo si inquadra nell’ambito di una visione strategica per lo sviluppo tecnologico e la competitività dell’Italia a livello internazionale.