E mentre ServiceTitan è lì a fare il suo dovere, un altro annuncio si profila all’orizzonte, promettendo di essere più simile a un hamburger succulento e grasso che fa venire l’acquolina in bocca ai buongustai di TikTok. CoreWeave, la startup emergente del data center valutata l’ultima volta a 23 miliardi di dollari, ha deciso di correre per depositare in modo riservato il suo prospetto di IPO. Un passo significativo che potrebbe portarla verso un’IPO intorno ad aprile dell’anno prossimo. Ma non aspettatevi un deposito pubblico prima di marzo; la prudenza è d’obbligo.

CoreWeave potrebbe non essere ancora un nome familiare, ma la sua IPO—gestita da nomi del calibro di Morgan Stanley, Goldman Sachs e JPMorgan—sarà sicuramente uno spettacolo per i palati fini di Wall Street. Si posizionerà come l’ultima novità nel mondo dell’intelligenza artificiale, sfruttando il suo crescente impero di data center per cavalcare l’onda del fervore tecnologico. Con oltre 2 miliardi di dollari di fatturato previsti quest’anno, sembra che la festa stia per iniziare.

Tuttavia, gli investitori potrebbero voler tenere d’occhio i dettagli: una concentrazione elevata del fatturato su Microsoft, una storia di previsioni finanziarie poco brillanti e un modello di business che richiede capitali come se fossero caramelle a una festa per bambini. Dall’altra parte, ServiceTitan non ha una grande storia nel campo dell’intelligenza artificiale e non sta crescendo in modo accelerato; ha però una schiera di clienti fedeli. Se i banchieri d’investimento faranno bene il loro lavoro, le azioni della società potrebbero salire—un passo fondamentale per tutte quelle aziende software private che sognano finalmente di uscire dall’ombra.

In questo mercato IPO affamato, gli investitori non hanno bisogno di sogni ad occhi aperti; basta un prezzo ragionevole e un po’ di buona volontà. Dopotutto, chi ha bisogno di innovazione quando si può semplicemente riempire il piatto?