Con un investimento record da 10,4 miliardi di euro, il nuovo piano di sicurezza e difesa spagnolo accelera su intelligenza artificiale, cybersicurezza e tecnologie dual use, segnando una svolta strategica per l’Europa della Difesa.

Nel pieno di un contesto geopolitico segnato da minacce ibride, attacchi informatici e una corsa globale alla supremazia tecnologica, la Spagna lancia un segnale forte: difendere il proprio spazio fisico e digitale richiede una visione strategica, risorse importanti e un impegno deciso sull’innovazione. Lo ha ribadito il premier Pedro Sánchez, presentando il nuovo Piano di Sicurezza e Difesa, approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevede un investimento di 10,4 miliardi di euro per raggiungere il 2% del PIL in spesa militare entro il 2025.

Ma la vera svolta non si misura solo in mezzi e numeri. Il piano ridefinisce le priorità della difesa nazionale ponendo l’accento su cybersicurezza, AI e sistemi di telecomunicazione avanzata, in un approccio integrato che guarda al futuro delle forze armate europee.

Cyberdifesa: nasce lo scudo digitale

Uno dei pilastri più innovativi è lo Scudo Digitale, al quale sarà destinato il 31% del budget complessivo. La Spagna è bersaglio ogni anno di oltre mille attacchi informatici diretti contro infrastrutture critiche e servizi essenziali. Proteggere i confini digitali diventa quindi una priorità strategica tanto quanto il controllo dello spazio aereo o marittimo.

Il nuovo scudo prevede il potenziamento di strumenti di cybersicurezza a uso militare e civile, la creazione di reti 5G sicure, l’adozione di tecnologie di calcolo quantistico e il ricorso a sistemi di AI per il monitoraggio, la risposta automatica agli incidenti e la protezione attiva delle reti critiche.

Intelligenza Artificiale e difesa predittiva

La difesa moderna è sempre più predittiva, adattiva e automatizzata. Non sorprende quindi che il piano spagnolo dedichi il 19% dei fondi alla modernizzazione delle telecomunicazioni delle Forze Armate e all’integrazione di satelliti, radar intelligenti e strumenti basati su AI.

L’intelligenza artificiale, in particolare, è destinata a diventare un asset strategico per la sicurezza nazionale: dalla raccolta dati in tempo reale sul campo, fino all’analisi predittiva delle minacce e all’orchestrazione autonoma delle risposte operative, l’AI rappresenta la nuova “arma silenziosa” delle democrazie digitali.

Sistemi di AI potranno, ad esempio, riconoscere pattern anomali nei flussi di comunicazione, ottimizzare la logistica militare e supportare decisioni strategiche in situazioni complesse, anche grazie all’analisi integrata di dati provenienti da sensori, satelliti e reti militari.

Dual Use e difesa resiliente

Il piano non dimentica la necessità di costruire una difesa resiliente e versatile. Il 17% dei fondi sarà indirizzato a tecnologie a doppio uso, pronte a operare non solo in scenari militari ma anche in emergenze civili e disastri naturali. Una visione allineata agli standard NATO e alla crescente esigenza di interoperabilità tra apparati militari e civili.

Il programma prevede inoltre un aumento del 18% degli investimenti in R&S, per rafforzare un’industria della difesa sempre più autonoma, tecnologica e integrata nel tessuto industriale europeo. Oltre 36.000 impieghi diretti saranno generati nel settore, con effetti moltiplicatori anche sull’indotto.

Verso una sovranità digitale europea

La scommessa spagnola sulla sicurezza non è solo nazionale. È il tassello di un puzzle più grande: l’Europa della Difesa non può prescindere dalla sovranità tecnologica e digitale. In un mondo dove i conflitti si combattono anche nei bit, l’alleanza tra cybersecurity e AI sarà cruciale per proteggere valori, istituzioni e cittadini.

“Questa è una questione di Stato”, ha sottolineato Pedro Sánchez. “Ciò che è in gioco è la sicurezza dell’Europa, e quindi della Spagna”.

L’intelligenza artificiale militare non è più un orizzonte lontano, ma una realtà strategica che richiede visione, competenze e investimenti. Con questo piano, la Spagna si candida a essere uno dei Paesi guida di un’Europa più sicura, intelligente e pronta ad affrontare le sfide di una nuova era geopolitica.