Tutto comincia con una voce metallica e sinistramente pacata: “Siamo i Borg. Sarete assimilati. Resistere è inutile.” Chi ha qualche chilometro di galassia sulle spalle riconosce subito la citazione. “Star Trek: The Next Generation” non era solo fantascienza. Era una dichiarazione filosofica camuffata da intrattenimento, un trattato sul futuro scritto tra phaser e teletrasporti. Un corso universitario in leadership esistenziale, per chi sa leggere tra le righe di un dialogo tra Data e Picard. Il resto del mondo? Sta ancora cercando di capire perché quel monologo con Q fosse più potente di una riunione del G20.
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La cosa più pericolosa nel mondo della tecnologia non è l’innovazione. È la distrazione. E mentre il mondo intero fissa il cielo aspettando che OpenAI liberi l’AGI come se fosse l’Apocalisse Digitale, Google stampa 28 miliardi di dollari di profitto con la freddezza glaciale di un adulto che osserva un’adolescente agitato fare breakdance al centro di una sala riunioni.
I numeri, come sempre, non mentono. Nel secondo trimestre del 2025 Alphabet ha riportato 96,4 miliardi di dollari di ricavi, in crescita del 14% anno su anno. La ricerca, quel dinosauro che secondo certi commentatori sarebbe ormai estinto, ha generato 54,2 miliardi. Cloud è cresciuto del 32%. CapEx? Alzato a 85 miliardi. Non c’è stata una diretta streaming. Nessun tweet criptico stile Silicon Valley messianica. Nessuna influencer che si svena in diretta per mostrare un prompt miracoloso. Solo profitti, infrastruttura, dominio silenzioso.

C’è una cosa che il mercato non ti perdona mai: essere teorico. La GenAI non è una filosofia, non è una mission, non è nemmeno una tecnologia da pitch. È una leva. Come una leva di Archimede, serve a spostare qualcosa. E se non la usi con forza e precisione, ti si spezza in mano. Il problema? La maggior parte dei professionisti oggi parla di intelligenza artificiale come se stessero leggendo il menu di un ristorante fusion. Parole vuote. Acronomi messi in fila per impressionare board annoiate. Tutti sembrano sapere cosa sia un LLM, pochi sanno davvero come si mette al lavoro.
Google, che ha i difetti delle grandi potenze ma anche il dono della concretezza chirurgica, ha fatto una cosa molto semplice e quindi molto potente: ha messo l’accesso alla GenAI direttamente nelle mani di chi vuole costruire, non solo parlare. Si chiama Google Cloud Skills Boost, è gratuito, certificato, e prende a schiaffi il vecchio paradigma dell’apprendimento passivo. Qui non si guardano slide, si scrive codice. Non si leggono whitepaper, si scrivono prompt. E non si simula, si costruisce. Il tutto dentro la console vera di Google Cloud, non in un simulatore da fiera della didattica.

Due anni fa, ChatGPT di OpenAI ha debuttato trasformando radicalmente il panorama tecnologico. In breve tempo, ha scatenato una corsa agli armamenti tra i rivali, che hanno investito miliardi per sviluppare modelli di intelligenza artificiale propri. L’adozione di questi strumenti da parte di centinaia di milioni di utenti dimostra che l’era dell’Intelligenza Artificiale Generativa è iniziata.

The Coming Wave, scritto da Mustafa Suleyman, cofondatore di DeepMind, è un’analisi approfondita sulle sfide e le opportunità che tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale (AI) e la biotecnologia stanno ponendo alla società e all’ordine globale. Suleyman esplora il lato oscuro e promettente di queste innovazioni, ponendo una domanda critica per il ventunesimo secolo: come possiamo evitare che queste tecnologie, capaci di potenzialmente migliorare la vita su scala globale, diventino anche fonti di potere incontrollato e minaccia per le democrazie?

Generative AI rappresenta un’importante evoluzione dell’intelligenza artificiale, in grado di creare contenuti originali come testi, immagini, video e audio in risposta a richieste degli utenti. Questa tecnologia si basa su modelli di apprendimento profondo, noti come modelli fondazionali, che analizzano grandi quantità di dati per identificare schemi e generare risposte pertinenti.
Secondo McKinsey, il potenziale economico di Generative AI è significativo, con stime che indicano un valore annuale compreso tra $6.1 trilioni e $7.9 trilioni se implementato su larga scala nell’economia globale. Questo valore deriva da una combinazione di casi d’uso che potrebbero migliorare la produttività e ridurre i costi in vari settori.

Hiroshima e Nagasaki non sono note per la loro particolare religiosità, ma piuttosto per essere state vittime di devastanti bombardamenti atomici da parte degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Hiroshima è stata scelta come sede simbolica per l’evento “AI Ethics for Peace: World Religions commit to the Rome Call”, che ha riunito leader religiosi di tutto il mondo per firmare la “Rome Call for AI Ethics”