Il 5 giugno, mentre fuori probabilmente qualcuno ancora lotterà con l’IA generativa per farle scrivere un’email decente, sul Mainstage del WMF andrà in scena l’ennesimo spettacolo dell’innovazione: la finale della Startup Competition più grande al mondo — a detta degli organizzatori, ovviamente. Un’arena hi-tech da fiera dell’est, in cui sei startup sopravvissute a un filtro iniziale da 1.500 candidature si contenderanno la gloria, gli investitori e, udite udite, l’accesso alla mitica finale della Startup World Cup di San Francisco. La Silicon Valley come premio di consolazione: una narrazione perfetta per LinkedIn.
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La chiamano “We Make Future“, ma è sempre più chiaro che il futuro, qui, non si limita a essere fatto: viene impacchettato, sponsorizzato, venduto al dettaglio e servito con tanto di DJ set e droni volanti. Dal 4 al 6 giugno, Bologna Fiere si trasforma nel centro gravitazionale dell’innovazione globale, con il ritorno del WMF, un evento che, per portata e ambizione, ha ormai superato la definizione di “fiera”. È un bazar postmoderno dove l’intelligenza artificiale, la tecnologia e il digitale si mescolano al business, allo spettacolo e all’ego dei suoi protagonisti. Benvenuti nel tempio della keyword “innovazione”, in compagnia delle sue ancelle semantiche: “AI” e “startup”.

Il primo evento del WMF in Silicon Valley si è chiuso con un successo che va oltre le semplici aspettative numeriche. Oltre 200 tra investitori, startup, venture capitalist e rappresentanti di Big Tech come Google, Meta, TikTok, Pinterest e LG NOVA si sono ritrovati a San Francisco per esplorare sinergie e opportunità di collaborazione. Ma l’evento, ben più di una vetrina, segna l’apertura di un ponte strategico tra l’Italia e l’epicentro globale dell’innovazione tecnologica, con ricadute potenzialmente esplosive per l’ecosistema delle startup italiane.
L’evento AI For Future, organizzato da WMF – We Make Future e Search On Media Group, ha puntato tutto sulla convergenza tra Intelligenza Artificiale e diplomazia dell’innovazione. La Silicon Valley non è solo il luogo dove nascono le più avanzate tecnologie, ma anche un’arena in cui le startup devono giocare per ottenere visibilità e capitali. E questa volta, l’Italia si è presentata con una strategia precisa: non più solo osservatore, ma partner attivo nel dialogo globale sull’AI.

Mentre il film “Her” di Spike Jonze offre una visione affascinante di come l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe un giorno essere in grado di simulare perfettamente i sentimenti umani, diverse startup italiane stanno già sfruttando questa tecnologia per trasformare il modo in cui vengono progettati e costruiti i siti web.
Bologna, Italia, 18 giugno 2024 – it.com Domains, WMF – We Make Future e Hosting Solutions hanno accolto Flazio, la principale azienda italiana specializzata nella creazione di siti web con l’intelligenza artificiale, nella partnership annunciata lo scorso anno.
Insieme continueranno a fornire alle startup italiane gestite da donne le risorse e le competenze necessarie per crescere a livello locale e per stabilire con successo la loro presenza sul mercato globale.
Gli studi dimostrano che le donne possiedono qualità di leadership preziose, come forti capacità comunicative, doti di mentoring e un’attenzione particolare all’impatto sociale.