Ultima settimana nel magico mondo dell’AI: ecco DeepSeek, un servizio simile a ChatGPT, ma realizzato a una frazione del costo. Miracolo tecnologico? Non proprio. Si mormora che il modello sia stato sviluppato grazie a una tecnica raffinata chiamata “distillazione”—un termine che in Occidente fa rima con “proprietà intellettuale violata”, mentre in Cina si traduce con “business intelligente”.
Ma chi ha tempo per scandalizzarsi? Parliamo piuttosto del vero takeaway: il “Metodo Cinese dell’Innovazione”. Dopo anni “difficili” provenienti da società americane, passati fianco a fianco con i migliori ingegneri asiatici, posso garantire che questa storia è tutto tranne che nuova.
Copiare è un’arte, non un crimine
Quando lavoravo al rilancio di un prodotto Office, avevamo bisogno di un nuovo strumento da scrivania. La tecnologia era semplice, non servivano innovazioni particolari, solo un’estetica curata. Per questo decidemmo di coinvolgere una rinomata agenzia occidentale per disegnarlo. Ma prima ancora di poter avviare il progetto, il team cinese si presentò con un modello già pronto. Il problema? Aveva un’aria fin troppo familiare.
Alla nostra espressione perplessa, la risposta fu disarmante:
“Perché investire risorse in un design originale quando possiamo adottarne uno che gli utenti già conoscono e accettano? Così risparmiamo tempo, denaro e ci concentriamo sulle vere priorità.”
In Occidente lo chiamano plagio. In Asia e in Cina lo chiamano pragmatismo. E se guardiamo i risultati, forse hanno ragione loro.
Il Vangelo dell’Innovazione Made in China, una specie di legge di Murphy o dovremmo dire di legge di Wang.
Se si può copiare, si copierà. La tecnologia accessibile è un buffet a cui tutti possono servirsi.
- La copia è solo il primo passo. Pensare che i cinesi copino senza innovare è un’illusione occidentale. Copiano, certo, ma poi affinano, ottimizzano, scalano e superano l’originale.
- Velocità, esecuzione, efficienza. Se tutti copiano, vince chi migliora più velocemente.
- Il cliente prima di tutto. Mentre gli ingegneri occidentali si perdono in discussioni filosofiche, quelli cinesi partono dalle esigenze pratiche e agiscono di conseguenza.
Come sopravvivere alla tempesta cinese
- Aspettati di essere copiato. Non è un “se”, ma un “quando”.
- Non farti illusioni sulla qualità iniziale. I primi modelli potranno essere scadenti, ma verranno perfezionati a velocità supersonica.
- Punta su innovazioni radicali. La Cina è maestra nell’ottimizzazione, ma la creatività pura rimane ancora un vantaggio occidentale.
- Educare i clienti sui rischi? Buona fortuna. I prezzi bassi e l’efficienza spesso vincono su ogni altra considerazione.
- Paranoia e velocità. Come diceva Andy Grove, “solo i paranoici sopravvivono”. Dimentica le cause legali, punta sull’innovazione continua e su un’esecuzione impeccabile.
Morale della favola?
DeepSeek è solo l’ultima iterazione di un copione già scritto. Il “Metodo Cinese dell’Innovazione” è una macchina ben oliata e destinata a rimanere imbattibile finché l’Occidente si ostinerà a piagnucolare invece di reagire. Ti copieranno? Sì. Miglioreranno il tuo prodotto? Assolutamente. Il punto non è più impedirlo, ma capire come restare un passo avanti.