Quando un modello linguistico genera in 48 secondi ciò che un comandante impiega 48 ore a pianificare, non si parla più di innovazione. Si parla di mutazione genetica della guerra. Non è uno scenario futuristico né una trovata pubblicitaria da film di Hollywood. È quello che sta succedendo a Xian, nella provincia nord-occidentale della Cina, dove un team di ricerca dell’Università Tecnologica ha combinato large language models (LLM) e simulazioni militari con una naturalezza che ricorda più uno script di Black Mirror che un report accademico.
Il protagonista silenzioso della rivoluzione si chiama DeepSeek. Nome da start-up emergente, anima da mostro strategico. È un modello LLM nato a Hangzhou che, per efficienza e versatilità, ha fatto sobbalzare Washington e irritato il Pentagono, al punto che perfino Donald Trump lo ha definito una “wake-up call” per l’industria tech americana. Il perché è semplice: DeepSeek non si limita a produrre testo o contenuti generici come ChatGPT. Riesce a generare 10.000 scenari militari plausibili, coerenti, geolocalizzati e dinamicamente adattivi in meno di un minuto.