C’è qualcosa di profondamente ironico nel vedere Pechino presentare un piano globale per la governance dell’intelligenza artificiale proprio mentre Washington si affanna a mettere in mostra la propria strategia di deregulation. Il 26 luglio, il Premier Li Qiang ha lanciato un piano che sembra, in superficie, la solita fiera di buone intenzioni: cooperazione internazionale, sostenibilità verde, inclusività e sicurezza. Tutto già sentito, scritto, decantato, persino nelle dichiarazioni ufficiali del Partito Comunista cinese e negli ultimi discorsi di Xi Jinping. La differenza? È nei dettagli, nelle sfumature linguistiche e nei piccoli accenti politici che i media mainstream, con la loro fretta di fare confronti americani-cinesi, trascurano o banalizzano.
Il nocciolo duro di questo documento che potrebbe sembrare un po’ un déjà vu per chi segue la politica tecnologica cinese è proprio lì, nella trasformazione linguistica da termini tecnici come “sicuro, affidabile, controllabile” a un linguaggio più ampio e quasi utopico: “inclusivo, aperto, sostenibile, equo, sicuro e affidabile futuro digitale e intelligente per tutti”. Non si tratta solo di un cambio di parole, ma di una mossa strategica che sposta l’asse della discussione dalla singola tecnologia al più ampio progetto di governance globale. La Cina non vuole più solo essere una potenza tecnologica; vuole darsi un ruolo da architetto delle regole e delle norme del futuro digitale, presentandosi come paladina di un modello “multipolare” contro l’egemonia tecnologica occidentale.
La lettura attenta dei testi originali in cinese, più che delle traduzioni inglesi, è la chiave per capire il vero intento. Il motivo è semplice: la traduzione tende a diluire le ripetizioni, e invece nella comunicazione cinese la reiterazione di certe parole o concetti non è casuale, ma un segnale forte, un’indicazione della priorità strategica. Quando il piano parla di “condivisione aperta di risorse di base” e “condivisione aperta di risorse tecniche non sensibili” con i Paesi del Sud Globale, non si tratta di un generico invito alla cooperazione. È una linea sottile che indica una strategia ibrida: da un lato, la Cina si presenta come partner tecnologico affidabile e generoso verso i mercati emergenti, dall’altro conserva il controllo delle tecnologie “sensibili” più strategiche, quelle che costituiscono il vero vantaggio competitivo e il “segreto industriale”.
Questa delicatezza nella terminologia si riflette nel fatto che, nel piano, non si menzionano mai esplicitamente “software open source” o “codice open source”, termini che nella cultura tecnologica occidentale sono quasi sinonimo di condivisione e trasparenza. La scelta di parlare di “documenti tecnici” e “documenti di interfaccia” suona invece come un compromesso: si offre un’apparenza di apertura e collaborazione, ma non si apre del tutto la “scatola nera” degli algoritmi o dei modelli proprietari. La sottile ambiguità di questa terminologia fa pensare a una politica sofisticata e misurata, dove la Cina bilancia la sua volontà di leadership globale con la protezione del proprio “know-how” più prezioso.
Non va sottovalutato il fatto che il Premier Li abbia posto particolare enfasi sull’open source nel suo discorso. È un segnale importante che l’open source stia diventando un elemento centrale della strategia cinese sull’AI. Non per bontà d’animo, ma per strategia geopolitica. Se si pensa che la leadership tecnologica sarà determinata anche da chi stabilisce gli standard e controlla l’infrastruttura digitale di base, allora favorire un modello di open source “guidato” può rivelarsi un modo intelligente per influenzare l’ecosistema globale dell’intelligenza artificiale, spingendo la propria agenda normativa e tecnica.
C’è una curiosità che pochi notano: mentre l’Occidente è afflitto da un dibattito febbrile tra regolamentazione e innovazione, la Cina riesce a sintetizzare entrambe le cose in una strategia che fa sembrare quasi banali le nostre polemiche. In Cina, il governo non è un avversario, né un intralcio alla tecnologia, ma il regista che orchestra il tutto. Non sorprende quindi che il piano ribadisca il ruolo fondamentale della cooperazione tra Stato, imprese e individui. Un modello che, nel bene o nel male, ha dimostrato una capacità di mettere sul campo soluzioni rapide e coerenti con una visione di lungo periodo. L’Occidente potrebbe solo sognare una simile disciplina.
Sul versante geopolitico, la scelta di coinvolgere i Paesi del Sud Globale in una condivisione di risorse digitali e tecniche non solo è pragmatica, ma anche un messaggio chiaro: la Cina punta a costruire una rete di alleanze tecnologiche e commerciali alternative a quelle tradizionali dominanti dagli Stati Uniti e dall’Europa. Questa è una scommessa che rischia di ribaltare equilibri e fornire a Pechino un vantaggio politico oltre che tecnologico. Un vero e proprio “soft power” digitale con un sapore di nuova Via della Seta. Nonè un caso che Trump con i dazi abbia voluto colpire questi paesi.

Alla fine, ciò che il piano di Li Qiang ci mostra è un’intelligenza artificiale usata come strumento di politica globale, con una strategia che non si ferma alle apparenze ma lavora sotto la superficie. Non è solo un documento tecnico o una lista di aspirazioni: è un manifesto di leadership e potere tecnologico con una visione globale. Se l’Occidente vuole competere davvero, dovrebbe smettere di inseguire facili slogan e iniziare a leggere con attenzione, parola per parola, le sfumature del linguaggio cinese. Solo così potrà decifrare il futuro della governance dell’AI, che sarà molto meno semplice e più strategica di quanto si pensi.
Che ne pensi? Cosa ti colpisce di più in questo gioco di parole, politica e tecnologia orchestrato da Pechino?
人工智能全球治理行动计划(全文)
2025-07-26 12:54 来源: 新华社
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新华社上海7月26日电 7月26日,2025世界人工智能大会暨人工智能全球治理高级别会议发表《人工智能全球治理行动计划》。全文如下:
人工智能全球治理行动计划
人工智能是人类发展的新领域,是新一轮科技革命和产业变革的重要驱动力量,也可以是造福人类的国际公共产品。人工智能带来前所未有发展机遇,也带来前所未遇风险挑战。智能时代,唯有同球共济,我们才能在充分发挥人工智能潜力的同时,确保其发展的安全性、可靠性、可控性和公平性,最终落实联合国《未来契约》及其附件《全球数字契约》有关承诺,为所有人创造包容、开放、可持续、公平、安全和可靠的数字和智能未来。
为此,我们提出《人工智能全球治理行动计划》,呼吁各方在遵循向善为民、尊重主权、发展导向、安全可控、公平普惠、开放合作的目标和原则基础上,切实采取有效行动,协力推进全球人工智能发展与治理。
一、共同把握人工智能机遇。呼吁各国政府、国际组织、企业、科研院校、民间机构和公民个人等各主体积极参与、携手合作,加快数字基础设施建设,共同探索人工智能技术前沿创新,推动人工智能在全球范围的普及和应用,最大程度释放人工智能在赋能全球经济社会发展、助力落实联合国2030年可持续发展议程、应对全球挑战等方面的巨大潜力。
二、促进人工智能创新发展。秉持开放共享精神,鼓励大胆尝试探索,搭建各类国际科技合作平台,营造创新友好的政策环境,加强政策与监管协调,促进技术合作与成果转化,降低和消除技术壁垒,共同推动人工智能技术创新突破与持续发展,深度挖掘“人工智能+”开放应用场景,提升全球人工智能创新发展水平。
三、推动人工智能赋能千行百业。推进人工智能赋能工业制造、消费、商贸流通、医疗、教育、农业、减贫等领域,推动人工智能在自动驾驶、智慧城市等场景的深度应用,构建丰富多样、健康向善的人工智能应用生态。推进智能基础设施建设和共享,开展跨国人工智能应用合作,交流最佳实践,共同探索推进人工智能全面赋能实体经济。
四、加快数字基础设施建设。加快全球清洁电力、新一代网络、智能算力、数据中心等基础设施建设,完善具备互操作性的人工智能和数字基础设施布局,推动统一算力标准体系建设,支持各国特别是全球南方结合自身国情发展人工智能技术和服务,助力全球南方真正接触和应用人工智能,推动人工智能包容普惠发展。
五、营造多元开放创新生态。充分发挥各国政府和产学界等多元主体与平台机制作用,共同推动人工智能治理国际交流和对话,打造跨国开源社区和安全、可靠开源平台,推动基础资源开放共享,降低技术创新和应用门槛,避免重复投入与资源浪费,促进人工智能技术服务普惠性、可及性。推动开源合规体系建设,明确和落实开源社区技术安全准则,促进技术文档、接口文档等开发资源开放共享,加强上下游产品兼容适配和互联互通等开源生态建设,实现非敏感技术资源开放流动。
六、积极推进优质数据供给。以优质数据推动人工智能发展,合作推动数据依法有序自由流动,探索构建数据共享的全球性机制平台,合作打造高质量数据集,为人工智能发展注入更多养料。同时,积极维护个人隐私和数据安全,提高人工智能数据语料多样化,消除歧视和偏见,促进、保护和保全人工智能生态系统和人类文明的多样性。
七、有效应对能源环境问题。倡导“可持续人工智能”理念,支持不断探索创新资源节约、环境友好的人工智能发展模式,联合制定人工智能能效水效标准,推广低功耗芯片、高效算法等绿色计算技术。鼓励就人工智能开发节能进行对话与合作,共同寻找最佳解决办法。推动人工智能赋能绿色转型发展、气候变化应对、生物多样性保护等领域,扩大人工智能技术在相关方面应用,加强国际合作,分享最佳实践。
八、促进标准及规范共识。支持推动各国标准制定机构对话,依托国际电信联盟、国际标准化组织、国际电工委员会等国际标准组织,重视发挥产业界作用,加快推进安全、产业、伦理等关键领域技术标准制修订,在人工智能领域建立科学、透明、包容的规范框架。积极消除算法偏见,平衡技术进步、风险防范与社会伦理,促进标准体系包容性与互操作性。
九、公共部门率先部署应用。各国公共部门应成为人工智能应用和治理的引领者、示范者,积极在医疗、教育、交通等公共服务领域优先部署可靠的人工智能,并加强国际交流合作。同时,对上述人工智能系统的安全性进行定期评估,尊重专利、软件著作权等知识产权。严格遵守数据和隐私保护,积极探索训练数据的依法有序交易,共同推动数据的合规开放利用,提升公共管理和服务水平。
十、开展人工智能安全治理。及时开展人工智能风险研判,提出针对性防范应对措施,构建具有广泛共识的安全治理框架。探索分类分级管理,建立人工智能风险测试评估体系,推进威胁信息共享和应急处置机制建设。完善数据安全和个人信息保护规范,加强训练数据采集、模型生成等环节数据安全管理。加大技术研发投入,实施安全开发规范,提高人工智能可解释性、透明性、安全性。探索人工智能服务可追溯管理制度,防范人工智能技术误用、滥用。提倡建立开放性平台,共享最佳实践,在全球范围推动人工智能安全治理国际合作。
十一、共同落实《全球数字契约》。积极落实联合国《未来契约》及其附件《全球数字契约》有关承诺,坚持以联合国为主渠道,以帮助发展中国家弥合数字鸿沟、实现公平普惠发展为目标,在遵守国际法、尊重国家主权和发展差异基础上,推动构建包容、公平的多边全球数字治理体系。支持在联合国框架下建立国际人工智能科学小组和全球人工智能治理对话两项机制并尽早运行,就人工智能全球治理特别是促进人工智能安全、公平、普惠发展开展有意义的讨论。
十二、加强人工智能能力建设国际合作。把人工智能能力建设国际合作置于全球人工智能治理议程的突出位置,鼓励人工智能领先国家通过人工智能基础设施建设合作、共建联合实验室、共建安全测评互认平台、举办人工智能能力建设教育培训、组织人工智能产业供需对接活动、共同开展人工智能高质量数据集和语料库建设等实际行动,支持发展中国家加强人工智能创新、应用、治理等方面的综合能力建设。共同提高公众人工智能素养和技能水平,特别是保障和强化妇女儿童的数字和智能权益,弥合智能鸿沟。
十三、构建多方参与的包容治理模式。支持搭建基于公共利益、各类主体共同参与的包容治理平台。鼓励各国人工智能企业开展对话交流,借鉴各自在人工智能不同领域的应用实践案例,推动具体领域和场景下的人工智能创新、应用以及伦理、安全合作。鼓励各类研究智库、国际论坛搭建全球和区域性交流合作平台,确保各国人工智能研究者、开发者和治理部门保持技术和政策沟通。