E chi l’avrebbe mai detto? L’intelligenza artificiale, quella meravigliosa creatura di Big Tech nata per rendere il mondo un posto migliore, sta finendo nelle mani sbagliate. Stando a quanto riportato da Bleeping Computer, il Threat Intelligence Group (GTIG) di Google ha fatto una scoperta che ha dell’incredibile (o forse no?): gruppi di cybercriminali sponsorizzati dai governi stanno usando Gemini per pianificare i loro attacchi con una precisione chirurgica. E non parliamo di ragazzini annoiati nel seminterrato, ma di squadre di hacker professionisti che puntano dritti alle infrastrutture critiche e ad altri obiettivi di alto valore. In pratica, invece di essere solo uno strumento di produttività, l’AI si sta rivelando un prezioso alleato per chi vuole seminare il caos.
Autore: Redazione Pagina 52 di 91

Il 28 gennaio 2025, il Dicastero per la Dottrina della Fede e il Dicastero per la Cultura e l’Educazione hanno pubblicato congiuntamente la nota “Antiqua et Nova”, un documento che esamina approfonditamente il rapporto tra intelligenza artificiale (IA) e intelligenza umana. Questo testo rappresenta una riflessione significativa sulle sfide e le opportunità che l’IA presenta nel contesto contemporaneo.
La nota inizia sottolineando l’importanza di distinguere chiaramente tra l’intelligenza umana e quella artificiale. Mentre l’IA è un prodotto dell’ingegno umano, l’intelligenza umana è intrinsecamente legata alla natura dell’essere umano, dotata di coscienza, libero arbitrio e capacità di discernimento morale. Questa distinzione è fondamentale per evitare di attribuire all’IA qualità che appartengono esclusivamente agli esseri umani.

Advanced Micro Devices (AMD) ha recentemente annunciato risultati finanziari record per il quarto trimestre del 2024, con ricavi che hanno raggiunto i 7,66 miliardi di dollari, segnando un incremento del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante questo risultato positivo, il segmento Data Center ha mostrato segnali di rallentamento, con ricavi che, sebbene siano aumentati del 69% a 3,86 miliardi di dollari, non hanno soddisfatto le aspettative degli analisti, che avevano previsto 4,12 miliardi di dollari.
Il CEO di AMD, Lisa Su, ha previsto una diminuzione sequenziale del 7% nelle vendite del Data Center per il trimestre in corso, indicando una possibile flessione nella domanda di chip per intelligenza artificiale (AI). Questa previsione ha contribuito a una diminuzione del valore delle azioni di AMD di oltre l’8% nelle contrattazioni post-mercato.

Intel sta compiendo passi significativi nel mondo del calcolo quantistico, annunciando una nuova collaborazione con l’Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia Industriale Avanzata del Giappone (AIST). Questa partnership strategica è pensata per sviluppare computer quantistici di nuova generazione utilizzando i chip di Intel. Secondo quanto riportato da Nikkei Asia, le due entità hanno firmato un memorandum d’intesa (MOU), e le operazioni inizieranno in primavera, in una città a nord-est di Tokyo.
Sebbene l’accordo sia ancora nelle sue fasi iniziali, si prevede che venga reso pubblico a breve, creando un forte interesse sia nel settore tecnologico che in quello scientifico. Il coinvolgimento di Intel segna un impegno concreto dell’azienda nell’espandere la propria influenza nel campo del calcolo quantistico, una delle aree più promettenti per il futuro dell’informatica.

Il mondo digitale che ci circonda è per molti versi invisibile, una rete eterea che sembra materializzarsi nei nostri dispositivi con un semplice clic. Ma, al di sotto di questa apparente leggerezza, esiste una rete complessa e fisica che rende possibile la connessione globale: una rete fatta di cavi sottomarini, data center, server, e torri di telecomunicazioni, tutti collegati insieme per permettere la circolazione continua di dati in tutto il pianeta. In un’era in cui la tecnologia digitale è in continua espansione, la consapevolezza della fisicità che sta dietro l’Internet è fondamentale non solo per comprenderne il funzionamento, ma anche per riconoscerne il valore economico e sociale.
Equinix, Inc. l’azienda di infrastrutture digitali® a livello mondiale, prova a spiegare nel seguente articolo e in allegato, l’importanza di materializzare questa “rete invisibile”.
La magia nascosta dietro la connessione globale
Nel momento in cui ci connettiamo a Internet, raramente riflettiamo su ciò che sta accadendo dietro le quinte. Esattamente come una magia che si svolge sotto i nostri occhi, la tecnologia che rende possibile la nostra connessione al mondo digitale può sembrare priva di sostanza, astratta. Pensiamo a termini come “cloud computing” o “reti wireless”, che evocano immagini di spazi intangibili e immateriali, lontani dalla concretezza di cavi e server. L’uso di un linguaggio astratto ha contribuito a creare l’illusione che Internet sia qualcosa di etereo, un’entità che esiste solo nel nostro immaginario collettivo, ma la verità è ben diversa.

Google ha deciso di portarci un passo più vicini al futuro, o forse ci sta solo preparando a un piccolo “game changer” per l’ennesimo esperimento, perché, ammettiamolo, l’azienda che ha visto crescere a dismisura la sua galassia di AI non sembra mai sazia. Il modello di “ragionamento” sperimentale di Gemini 2.0, capace di spiegare come giunge alle sue risposte per domande complesse, arriva oggi nell’app Gemini, sotto il nome di Flash Thinking. È l’ennesima aggiunta all’ormai infinita gamma di roll-out legati a Gemini 2.0 che Google ha annunciato con il piglio di chi ha un budget di 75 miliardi di dollari da investire in cose che, a quanto pare, chiamano AI. E sappiamo tutti quanto ai giganti della tecnologia piacciano le cifre rotonde e le promesse a cinque zeri.

L’Intelligenza Artificiale generativa ha subito una rapida evoluzione, ma dietro l’apparente complessità dei modelli come quelli di OpenAI si cela un’architettura che, sebbene potente, è sorprendentemente semplice da imitare. Non si tratta di magia o di una tecnologia inaccessibile a chi non dispone di miliardi di dollari in investimenti. Al contrario, il cuore di questi modelli è composto da strutture matematiche note, dataset disponibili pubblicamente e tecniche di training replicabili con costi relativamente bassi.
L’architettura di base dei modelli di linguaggio avanzati è il trasformatore, introdotto da Google nel 2017 con il celebre paper Attention Is All You Need. Questo meccanismo, basato sull’auto-attenzione e su una scalabilità computazionale efficace, è oggi il fondamento di molte IA generative. OpenAI non ha inventato nulla di radicalmente nuovo, ma ha ottimizzato un paradigma già noto. Proprio per questo, aziende, startup e persino singoli ricercatori possono riprodurre modelli simili con risorse limitate, sfruttando framework open-source come Hugging Face, PyTorch e TensorFlow.

Palantir ha registrato una crescita impressionante nel quarto trimestre, con un aumento del fatturato del 36%, consolidando un’espansione annua del 29%. L’azienda, specializzata in software di analisi dei dati per governi e imprese, ha sorpreso il mercato con una proiezione ancora più ambiziosa per il 2024, stimando una crescita del 31%. Questa previsione rialzista ha immediatamente scatenato un rally del titolo, che ha guadagnato il 23% nel trading after-hours.
Uno dei principali motori della crescita di Palantir è stato il settore commerciale negli Stati Uniti, che include clienti nei settori farmaceutico, assicurativo e delle telecomunicazioni. Il fatturato da questi clienti è aumentato del 54% su base annua, raggiungendo i 703 milioni di dollari nel 2024. Il numero di clienti commerciali negli Stati Uniti è quintuplicato rispetto a tre anni fa, dimostrando un’espansione aggressiva e una crescente penetrazione nel mercato privato.
Parallelamente, Palantir continua a rafforzare la propria posizione nel settore pubblico, con un incremento delle vendite ai clienti governativi statunitensi del 30%, raggiungendo 1,2 miliardi di dollari nel 2024. Un fattore chiave di questo successo è stato il rinnovo e l’espansione dei contratti con l’esercito americano, a dimostrazione della fiducia che le istituzioni governative ripongono nella tecnologia dell’azienda.
Questi risultati riflettono non solo la solidità del modello di business di Palantir, ma anche la crescente domanda di soluzioni avanzate per l’analisi dei dati in un contesto di crescente complessità geopolitica e competitiva. Con un’accelerazione della crescita prevista per l’anno in corso, Palantir si posiziona come uno degli attori più promettenti nel settore dell’intelligenza artificiale applicata ai big data.

Elon Musk, con la solita spavalderia da libertario a intermittenza, ha chiesto di spazzare via le regolamentazioni federali, sostenendo che “dovrebbero essere eliminate di default, non presenti di default”. Se proprio necessario, qualche regola potrebbe essere reintrodotta, ma solo dopo. Insomma, deregulation totale, poi si vede.
L’ennesima dichiarazione shock è arrivata durante una conversazione su X Spaces a tarda notte, in compagnia dell’ex co-presidente del DOGE Vivek Ramaswamy e della senatrice repubblicana dell’Iowa, Joni Ernst. Musk ha illustrato i suoi piani per DOGE, che includono la chiusura dell’USAID—agenzia federale per gli aiuti internazionali—mossa che, a suo dire, sarebbe appoggiata da Trump.
Non è una sorpresa: Musk ha già versato milioni nella campagna dell’ex presidente ed è ormai un interlocutore fisso nell’orbita trumpiana. Ma non si ferma qui: nel corso della conversazione ha annunciato anche una chiacchierata live con Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, per discutere delle strategie di riduzione dei costi di DOGE. Tradotto: meno Stato, più Musk

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina continua a intensificarsi, e questa volta il bersaglio è Google. In una mossa che sembra più una risposta politica che una vera indagine di mercato, il governo cinese ha annunciato un’indagine antitrust contro il colosso di Mountain View e una nuova serie di dazi su prodotti americani strategici, tra cui petrolio, gas naturale liquefatto, macchinari agricoli e pick-up. L’annuncio arriva pochi giorni dopo l’introduzione di nuovi dazi del 10% da parte degli Stati Uniti sulle importazioni cinesi.

Nella strana galassia di Elon Musk, dove le regole del capitalismo sembrano piegarsi alla sua volontà, la pubblicità non è più un gioco di seduzione tra aziende e consumatori, ma un campo di battaglia legale. Mentre la maggior parte delle aziende mediatiche si affanna a convincere venditori di vino e ristoranti a investire nei loro spazi pubblicitari, Musk ha scelto un metodo più… diretto: il contenzioso.
Sabato, la sua X (ex Twitter, perché cambiare nomi è una delle sue specialità) ha aggiornato una causa già esistente contro la World Federation of Advertisers, aggiungendo alla lista dei cattivi una serie di nuovi inserzionisti, tra cui Nestlé, Abbott Laboratories, Colgate-Palmolive, Lego, Pinterest, Shell e Tyson Foods. Il motivo del contendere? Questi grandi marchi avrebbero cospirato per “trattenere collettivamente miliardi di dollari di entrate pubblicitarie” dalla sua piattaforma.

Le aziende si affrettano a trovare una soluzione dopo che l’ordine esecutivo di Trump prende di mira una scappatoia fiscale utilizzata da aziende come Shein e Temu.
L’amministrazione Trump ha recentemente emesso un ordine esecutivo che chiude una scappatoia commerciale nota come “de minimis”, la quale permetteva alle aziende di e-commerce come Temu, Shein e Amazon Haul di importare pacchi individuali di valore inferiore a $800 senza pagare dazi o tariffe di importazione. A partire dalla mezzanotte del 4 febbraio 2025, queste aziende saranno obbligate a pagare tariffe su una vasta gamma di articoli provenienti dalla Cina, inclusi abbigliamento ed elettronica, oltre alla nuova tariffa del 10% imposta sui prodotti realizzati in Cina.

L’intelligenza artificiale sta vivendo un altro momento rivoluzionario, e questa volta il protagonista è DeepSeek R1, ora disponibile su tutte le piattaforme Perplexity. Con questa innovazione, la ricerca di informazioni raggiunge un nuovo livello di precisione, velocità e libertà, offrendo agli utenti un’esperienza senza precedenti.
DeepSeek R1 non è solo un altro modello di intelligenza artificiale, ma un passo avanti significativo nella capacità di generare risposte accurate e imparziali. Con il supporto della funzione Pro Search con R1, gli utenti possono ora accedere a questa tecnologia di ultima generazione su Web, dispositivi mobili e macOS, rendendo la conoscenza ancora più accessibile e immediata.

DeepSeek, una startup cinese di intelligenza artificiale fondata nel luglio 2023, ha recentemente ottenuto un successo straordinario con il lancio del suo chatbot AI, DeepSeek R1. Dal suo debutto il 10 gennaio 2025, l’applicazione ha rapidamente scalato le classifiche, raggiungendo il primo posto nelle classifiche globali di download sia sull’App Store di Apple che sul Google Play Store. In particolare, il 26 gennaio 2025, DeepSeek ha superato ChatGPT di OpenAI, diventando l’app più scaricata negli Stati Uniti.
Questo successo è stato trainato principalmente dall’India, che ha contribuito al 15,6% di tutti i download globali dell’applicazione.
Inoltre, in soli 18 giorni dal lancio, l’app ha registrato 16 milioni di download, quasi il doppio rispetto ai 9 milioni ottenuti da ChatGPT durante il suo periodo iniziale di rilascio.

Cloudflare ha annunciato una nuova funzionalità volta a garantire l’autenticità delle immagini online, implementando il sistema Content Credentials promosso da Adobe. Questa tecnologia applica un tag digitale ai file multimediali, tracciandone la proprietà, la distribuzione e le eventuali modifiche, inclusi gli interventi generati da strumenti di intelligenza artificiale.
Content Credentials nasce all’interno del Content Authenticity Initiative (CAI), un progetto lanciato da Adobe nel 2019 con il supporto di aziende di primo piano come Microsoft, Arm, Nvidia, Qualcomm, Getty Images, Shutterstock e Truepic. Anche produttori di fotocamere come Canon e Leica, oltre a testate giornalistiche di rilievo come BBC, Associated Press, Wall Street Journal e New York Times, fanno parte di questa iniziativa.

Il settore dei data center è noto per il suo elevato consumo energetico, e l’Italia non fa eccezione. L’attuale crescita ha già sollevato timori sulla capacità della rete elettrica di sostenere il fabbisogno crescente.
Secondo gli esperti, il problema principale non è solo la quantità di energia richiesta, ma anche il costo. L’Italia ha uno dei prezzi dell’elettricità più alti d’Europa: il costo medio dell’energia elettrica industriale si aggira intorno ai 0,25 €/kWh, mentre in Spagna è circa la metà. Questo sta spingendo alcuni investitori a valutare alternative, come i mercati emergenti del Nord Europa, dove l’energia è più economica e abbondante grazie all’idroelettrico e al nucleare.

Nel 2025, secondo il Global Data Center Energy Market Report, i consumi energetici dei data center globali hanno superato i 1.200 TWh, più dell’intera produzione annua di elettricità della Francia. Non male per delle scatole piene di server che, teoricamente, “non si vedono”. E se la traiettoria di crescita dell’intelligenza artificiale continuerà anche solo la metà di quanto previsto, potremmo arrivare al 10% entro il 2030.
Eppure, mentre i colossi tech rincorrono nuove soluzioni di raffreddamento quantistico, immersioni in olio dielettrico e turbine a idrogeno, in Italia c’è chi ha scelto un’altra via: rendere i data center sostenibili dentro il contesto locale, non malgrado esso.
Nel mezzo della giungla energetica e digitale europea, tra blackout annunciati e piani nazionali sulla transizione verde più teorici che operativi, c’è un’anomalia tutta italiana che merita attenzione. Si chiama Seeweb, e sta facendo una cosa che in pochi si aspettano da un’infrastruttura IT: sta rendendo sostenibile, credibile e persino strategica la presenza dei data center sul territorio nazionale.

La decisione del governatore del Texas, Greg Abbott, di vietare l’uso del software di intelligenza artificiale cinese Deepseek sui dispositivi governativi rappresenta una mossa strategica nel panorama della sicurezza nazionale e della protezione dei dati. La misura si inserisce in un quadro più ampio di restrizioni nei confronti delle tecnologie cinesi, riflettendo le crescenti preoccupazioni dell’amministrazione statunitense sulla possibilità che Pechino utilizzi questi strumenti per raccogliere informazioni sensibili.
Deepseek, una filiale di un importante hedge fund quantitativo cinese, si è rapidamente diffusa negli Stati Uniti grazie alla sua politica di accesso gratuito o a costi irrisori. Questo ha sollevato interrogativi sulla finalità dell’offerta e sulla potenziale raccolta di dati, specialmente in un contesto in cui l’intelligenza artificiale rappresenta un asset strategico non solo per l’industria, ma anche per la difesa e la governance pubblica.

Il governo di Taiwan ha recentemente annunciato il divieto per tutte le agenzie governative e le infrastrutture critiche di utilizzare i servizi di intelligenza artificiale offerti da DeepSeek, una startup cinese emergente nel settore dell’IA. Questa decisione, comunicata durante una riunione di gabinetto dal Premier Cho Jung-tai, sottolinea l’importanza di salvaguardare la sicurezza informatica nazionale. Il divieto segue le linee guida precedentemente emesse dal Ministero degli Affari Digitali di Taiwan, che aveva già sconsigliato l’uso di DeepSeek a causa di preoccupazioni riguardanti la censura e il rischio di trasferimento di dati sensibili verso la Cina.

HP Inc. ha recentemente siglato un accordo di licenza software con Structure, un leader globale nell’intelligenza 3D. Questo accordo consente a HP di integrare il Software Development Kit (SDK) di Structure nelle proprie soluzioni di stampa 3D, offrendo ai clienti strumenti avanzati per lo sviluppo di applicazioni di scansione 3D.

Amazon Potenzia i Suoi Data Center in Mississippi con un Investimento Stratosferico
Nel contesto di un’espansione strategica nel settore della tecnologia e dei data center, Amazon ha annunciato un investimento decisamente più alto di quanto inizialmente previsto, destinato alla costruzione di due nuovi campus a Jackson, Mississippi. L’azienda ha intenzione di investire ben 16 miliardi di dollari, un incremento del 60% rispetto ai piani originali. Questo imponente sforzo economico si inserisce in una crescente corsa tra i principali attori tecnologici mondiali, come Meta, OpenAI e xAI, che stanno anch’essi puntando ingenti risorse per sviluppare infrastrutture tecnologiche avanzate negli Stati Uniti.
L’elemento centrale di questo investimento per Amazon riguarderà l’installazione di server, fibra ottica e altre attrezzature tecnologiche di ultima generazione, rendendo il progetto uno dei più ambiziosi nel panorama delle infrastrutture tecnologiche. La scelta del Mississippi come sede di questo imponente campus è sintomatica di un trend più ampio che sta vedendo una diversificazione delle sedi dei principali operatori tecnologici, in un’ottica di riduzione dei costi e accesso a risorse locali più competitive.

Il 2 febbraio 2025 segna un punto di svolta importante nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale (AI) in Europa. La scadenza del 2 febbraio ha visto l’entrata in vigore della prima serie di restrizioni previste dall’AI Act dell’Unione Europea, un provvedimento normativo che stabilisce regole precise per l’uso dell’AI, cercando di minimizzare i rischi derivanti dalle tecnologie avanzate. Questo atto si pone come una risposta alla crescente preoccupazione globale sull’impiego di AI in contesti che potrebbero mettere in pericolo i diritti fondamentali degli individui.

SoftBank e OpenAI hanno annunciato la creazione di una joint venture in Giappone, denominata SB OpenAI Japan, con l’obiettivo di fornire soluzioni avanzate di intelligenza artificiale alle imprese. L’accordo, rivelato durante un evento in diretta il 3 febbraio 2025, rappresenta un passo significativo nell’integrazione dell’AI nei settori strategici del mercato giapponese.
SoftBank si è impegnata a investire 3 miliardi di dollari all’anno per sfruttare la tecnologia di OpenAI in tutte le sue operazioni e controllate. Questo imponente impegno finanziario dimostra l’intenzione del conglomerato di integrare l’AI su larga scala, sfruttando le capacità di OpenAI per creare vantaggi competitivi e ottimizzare processi aziendali critici.

Secondo il Finacial Times Elon Musk, il magnate tecnologico e attuale leader del Department of Government Efficiency (DOGE) sotto l’amministrazione Trump, ha recentemente annunciato l’intenzione di annullare unilateralmente centinaia di milioni di dollari in sovvenzioni governative dopo aver ottenuto l’accesso al vasto sistema di pagamenti del Tesoro degli Stati Uniti. Questa mossa ha portato alle dimissioni improvvise di David Lebryk, un alto funzionario del dipartimento con oltre 36 anni di servizio, responsabile della supervisione dell’infrastruttura finanziaria del Tesoro.
Musk, noto per il suo approccio diretto e spesso controverso, ha dichiarato sulla piattaforma X (precedentemente Twitter) di essere impegnato a “chiudere rapidamente… pagamenti illegali” dopo che è stata pubblicata online una lista di sovvenzioni a organizzazioni luterane. Ha giustificato questa azione affermando che il suo team ha scoperto che “gli addetti all’approvazione dei pagamenti al Tesoro erano istruiti ad approvare sempre i pagamenti, anche a gruppi noti come fraudolenti o terroristici”.
Il mondo dell’intrattenimento digitale sta attraversando una trasformazione radicale grazie all’uso dell’intelligenza artificiale (IA). La novità di quest’anno è l’emergere dei video POV (Point of View) generati dall’IA, una forma di contenuto che sta guadagnando rapidamente terreno nel panorama digitale. Questi video offrono agli utenti un’esperienza coinvolgente, permettendo loro di vivere eventi o storie dalla prospettiva di un protagonista, come se fossero loro stessi a vivere quella realtà. Un settore che sta già attirando l’attenzione di produttori, sviluppatori e consumatori, con implicazioni profonde per il futuro dei media e della comunicazione.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nella produzione di contenuti visivi ha permesso una nuova evoluzione delle tradizionali forme di video e filmati. I video POV, in particolare, sono stati resi possibili dalla combinazione di tecnologie avanzate come il machine learning, il deep learning e il rendering in tempo reale. Queste innovazioni hanno dato vita a esperienze altamente personalizzabili che possono essere progettate per rispondere alle esigenze specifiche degli utenti, portando il concetto di “intrattenimento personalizzato” a nuovi livelli.

A partire da oggi, sabato 1 febbraio 2025, l’amministrazione Trump ha ufficialmente implementato significativi dazi sulle importazioni provenienti da Canada, Messico e Cina. In particolare, è stata imposta una tariffa del 25% su tutti i beni importati da Canada e Messico, mentre le merci cinesi sono soggette a un dazio aggiuntivo del 10%. Questa decisione è stata giustificata dalla necessità di contrastare il traffico di fentanyl, ridurre l’immigrazione illegale e affrontare i deficit commerciali degli Stati Uniti con queste nazioni.
Il presidente Trump ha sottolineato che, sebbene queste misure possano causare disagi temporanei, sono essenziali per la sicurezza nazionale e la stabilità economica degli Stati Uniti. Ha inoltre accennato alla possibilità di futuri dazi su prodotti dell’Unione Europea, inclusi acciaio, alluminio, rame, prodotti farmaceutici e microchip.

Microsoft ha recentemente annunciato l’integrazione del modello o1 di OpenAI, noto con il nome in codice “Strawberry”, all’interno di Copilot. Questa mossa rappresenta un significativo passo avanti nell’evoluzione delle capacità di Copilot, offrendo agli utenti un’esperienza più avanzata e intuitiva.

Mistral AI ha lanciato Mistral Small 3, un modello di linguaggio che offre prestazioni competitive rispetto a colossi come Llama 3.3 70B e Qwen 32B, ma con una velocità di oltre tre volte superiore sulla stessa infrastruttura hardware. Questa nuova release si posiziona come una soluzione potente e leggera per la maggior parte delle applicazioni di intelligenza artificiale generativa, offrendo un equilibrio ottimale tra efficienza e capacità di elaborazione.

Progettato per il deployment locale, Mistral Small 3 vanta una profondità di rete ridotta rispetto ai suoi competitor, il che si traduce in un tempo di inferenza nettamente inferiore. Con una precisione superiore all’81% su MMLU e una velocità di 150 token al secondo, si afferma come il modello più efficiente della sua categoria. La sua licenza Apache 2.0 consente agli sviluppatori di personalizzarlo liberamente, rendendolo un’opzione interessante per chi cerca una base solida per l’intelligenza artificiale open-source.

Google ha recentemente annunciato un significativo aggiornamento per la sua applicazione Gemini, introducendo il modello AI Flash 2.0. Questo avanzamento mira a fornire risposte più rapide e a migliorare le prestazioni in vari benchmark chiave, assistendo gli utenti in attività quotidiane come brainstorming, apprendimento e scrittura.
L’aggiornamento è in fase di distribuzione sia per le applicazioni web che mobili di Gemini e sarà disponibile per tutti gli utenti.er un periodo limitato, gli utenti avranno ancora accesso ai modelli precedenti, Flash 1.5 e 1.5 Pro.

Un recente rapporto della U.S. Copyright Office ha finalmente chiarito uno dei temi più dibattuti nel panorama della proprietà intellettuale: la possibilità di ottenere il copyright su opere realizzate con l’assistenza dell’intelligenza artificiale. Il verdetto è chiaro: un’opera generata con il supporto dell’AI può essere protetta da copyright, ma solo se un essere umano ha avuto un ruolo significativo nella sua creazione e nel suo sviluppo finale. Questa decisione stabilisce un precedente fondamentale in un’epoca in cui gli strumenti di AI stanno diventando sempre più sofisticati e diffusi nel mondo della creatività.

La competizione nel mondo dell’intelligenza artificiale e delle soluzioni di calcolo avanzato è sempre più agguerrita, con aziende come NVIDIA che detengono una fetta importante del mercato grazie alle loro GPU e ai processori specializzati per il deep learning. Tuttavia, un attore emergente come Huawei, con la sua serie di chip Ascend, sta facendo rumore, proponendo soluzioni ad alte prestazioni come l’Ascend 910C, che, pur con un prezzo nettamente inferiore, offre capacità di calcolo sorprendenti. Questo scenario diventa ancora più interessante quando si considera l’influenza del ban tecnologico USA e il ruolo che piattaforme come DeepSeek potrebbero svolgere nell’adozione di queste nuove soluzioni.

L’industria automobilistica europea si trova a un bivio cruciale. Oggi, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dato il via a un dialogo strategico con i leader del settore, le parti sociali e gli stakeholder principali, ponendo le basi per un piano d’azione volto a rafforzare e innovare uno dei pilastri fondamentali dell’economia continentale.

L’intelligenza artificiale di DeepSeek ha sollevato seri interrogativi sulla sua affidabilità e sul suo ruolo nel panorama globale dell’IA. Secondo un’analisi condotta da NewsGuard, il chatbot cinese ha fornito risposte errate nell’83% dei casi, posizionandosi al decimo posto su undici concorrenti. Un risultato che mette in discussione non solo l’efficacia del modello, ma anche il suo potenziale utilizzo come strumento di disinformazione e veicolo delle posizioni governative di Pechino.
Il Confronto con i Principali Competitor
L’analisi di NewsGuard ha testato DeepSeek con gli stessi criteri applicati ai 10 principali chatbot attualmente in circolazione: ChatGPT-4o di OpenAI, Smart Assistant di You.com, Grok-2 di xAI, Pi di Inflection, le Chat di Mistral, Copilot di Microsoft, Meta AI, Claude di Anthropic, Gemini 2.0 di Google e il motore di risposta di Perplexity. Mentre il tasso medio di fallimento di questi modelli si attesta intorno al 62%, DeepSeek ha superato questa soglia in modo significativo, accumulando un fallimento complessivo dell’83%.
Analizzando nel dettaglio il comportamento dell’IA cinese, è emerso che il 30% delle volte ha ripetuto false affermazioni, mentre nel 53% dei casi ha evitato di rispondere. Questo dato suggerisce che DeepSeek non solo è meno efficace rispetto ai concorrenti, ma è anche potenzialmente più incline alla manipolazione informativa, rendendolo un candidato problematico in un contesto di lotta alla disinformazione.

Nel panorama competitivo globale, l’asimmetria normativa tra mercati sta diventando un freno all’innovazione per le aziende europee. Lo ha evidenziato con chiarezza Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM, intervenendo all’evento “La Ripartenza, liberi di pensare” a Milano. La sua analisi pone una questione cruciale per i C-level delle aziende che operano in un contesto sempre più interconnesso: l’Europa può permettersi di competere con regole più stringenti rispetto ad altri mercati?

Almawave, azienda italiana specializzata in Data & Artificial Intelligence e quotata su Euronext Growth Milan (AIW), ha presentato ufficialmente Velvet, una nuova famiglia di Large Language Model (LLM) sviluppati interamente in Italia. L’evento, tenutosi presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria a Roma, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama istituzionale e accademico, consolidando il ruolo di Almawave come protagonista nell’innovazione europea dell’intelligenza artificiale.
Valeria Sandei, Amministratore Delegato di Almawave, ha dichiarato:
«Velvet nasce dalla scelta strategica di investire con determinazione in un ambito tecnologico di vasto potenziale positivo,realizzando una Intelligenza Artificiale progettata per condensare al tempo stesso efficacia, leggerezza nei consumi e grande agilità nell’adattarsi a svolgere compiti mirati nei settori verticali in cui operiamo. Una visione, la nostra, che non è chiamata ad adeguarsi al contesto Europeo, ma lo considera, invece, come valore fondante nella costruzione. Questo sviluppo è frutto del nostro percorso ultradecennale nelle tecnologie del linguaggio, da sempre incentrato sulle competenze tecniche nella IA, che oggi – e sempre più in futuro – possono fare la differenza. Un patrimonio di conoscenza cresciuto in Almawave, sia sul fronte R&D – in sinergia con l’ecosistema accademico italiano -sia nella comprensione dell’uso effettivo di queste tecnologie, grazie a centinaia di progetti concreti realizzati. Il lancio di questi primi modelli generativi è solo l’inizio e ci conferma come un player protagonista in Europa, capace di innovare, pensando che l’IA sia una sfida aperta e che quanto fatto sia la miglior premessa per mettere in campo evoluzioni sempre più rilevanti”.
Velvet si distingue per essere un modello generativo progettato con un forte focus sulla sostenibilità, efficienza e compliance normativa. La famiglia include due modelli: Velvet 14B, con 14 miliardi di parametri, e Velvet 2B, con 2 miliardi di parametri. Entrambi sono stati sviluppati e addestrati sul supercalcolatore Leonardo di Cineca, sfruttando avanzate tecniche di governance dei dati e mitigazione dei bias.

L’Intelligenza Artificiale conversazionale sta ridefinendo il modo in cui le aziende interagiscono con i propri clienti, e Indigo.ai si conferma protagonista di questa trasformazione. La scale-up italiana, parte del Gruppo Vedrai e leader nello sviluppo di assistenti virtuali basati sull’AI, ha annunciato la chiusura di un round di Serie B da 10 milioni di euro, interamente in equity. Un investimento strategico, guidato dal Gruppo Azimut, che consentirà di consolidare la posizione di Indigo.ai sul mercato italiano e accelerare l’espansione internazionale.

“Il cambiamento climatico è una realtà e in questi giorni vediamo che distrugge la ricchezza in tutto il mondo. Ci sono molte, molte buone ragioni per combattere il cambiamento climatico, per proteggere la natura, per lavorare su un’economia circolare. E voglio sottolineare di nuovo che l’Europa manterrà la rotta assolutamente necessaria”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando la Bussola della Competitività.

DeepSeek, l’applicazione di intelligenza artificiale sviluppata dalla startup cinese DeepSeek, ha recentemente guadagnato una notevole popolarità a livello globale, raggiungendo la vetta delle classifiche di download sull’App Store di Apple negli Stati Uniti entro il 25 gennaio 2025.
Tuttavia, in Italia, l’app è stata rimossa sia dall’App Store di Apple che da Google Play, suscitando preoccupazioni riguardo alla sua disponibilità e alle implicazioni per gli utenti italiani.