McKinsey Study AI infrastructure: A new growth avenue for telco operators
“Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo”, diceva Alan Kay. Ma nel caso dell’economia dell’intelligenza artificiale, predirlo significa anche cablarlo. Ospitarlo. Alimentarlo a megawatt e connettività. E se oggi gli operatori telco si illudono di poter semplicemente ritagliarsi un posto accanto agli hyperscaler, farebbero meglio a studiare il caso Seeweb con il suo GPU aaS ad esempio: un player italiano che, mentre i giganti si perdono tra strategie da boardroom e infrastrutture legacy, ha già capito come posizionarsi là dove l’AI genera valore reale. Ovvero, nell’inferenza. Sì, proprio quel segmento dove la corsa ai chip diventa guerra di margini, latenza, costi energetici e disponibilità immediata.
Il contesto? Secondo McKinsey, la domanda globale di data center per applicazioni AI triplicherà entro il 2030. Non è solo una questione di training: è l’inferenza quotidiana, ubiqua, embedded in ogni app, customer service, servizio pubblico. È la fase in cui l’intelligenza artificiale non solo impara, ma lavora. E per lavorare, le servono strutture vicine, leggere, distribuite. Chi controlla la rete, controlla la distribuzione dell’intelligenza.
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