Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Windsurf: quando gli dei dell’intelligenza artificiale giocano a risiko con le startup

Windsurf Statement on Anthropic Model Availability

È stato l’equivalente digitale di un’esecuzione in pieno giorno. Nessuna lettera di sfratto, nessuna trattativa da corridoio. Solo un’interruzione secca, chirurgica, quasi burocratica. Windsurf, la celebre app per “vibe coding”, si è ritrovata fuori dalla porta del tempio di Claude. Anthropic, il laboratorio fondato dai fuoriusciti di OpenAI, ha deciso di tagliare la capacità concessa ai modelli Claude 3.x. Non per ragioni tecniche. Non per mancanza di fondi. Ma per geopolitica dell’AI.

Varun Mohan, CEO di Windsurf, l’ha scritto su X con la disperazione elegante di chi sa di essere pedina in un gioco molto più grande: “Volevamo pagare per tutta la capacità. Ce l’hanno tolta lo stesso.” Dietro questa frase anodina, si cela l’odore stantio di una guerra fredda tra laboratori che – da fornitori di infrastrutture – stanno sempre più diventando cannibali delle app che un tempo nutrivano.

Anthropic lancia Claude Gov, l’intelligenza artificiale patriottica che non fa troppe domande

C’è un curioso dettaglio nelle democrazie moderne: ogni volta che una tecnologia diventa abbastanza potente da riscrivere le regole del gioco economico, qualcuno in uniforme entra nella stanza e chiede di parlarne a porte chiuse.

Così è stato per internet, per i satelliti GPS, per il cloud, e oggi ça va sans dire per l’intelligenza artificiale. La nuova mossa di Anthropic lo conferma: la startup fondata da transfughi di OpenAI ha appena annunciato Claude Gov, un set di modelli AI personalizzati creati su misura per le agenzie dell’intelligence americana. Il claim? “Rispondono meglio alle esigenze operative del governo.” Traduzione: sanno leggere, sintetizzare e suggerire azioni su documenti classificati, in contesti ad alto rischio geopolitico. Senza tirarsi indietro.

Anthropic svela claude: il personaggio artificiale che nessuno legge davvero

Se pensate che postare cinque volte lo stesso documento e gridare “leak” crei un’informazione rivoluzionaria, vi serve una doccia fredda. Anthropic ha reso pubblici i suoi prompt di sistema, e sì, sono lì per chiunque voglia vederli: QUI. Peccato che quasi nessuno si prenda la briga di leggerli davvero. E se lo fate, vi renderete conto che Claude non è una mera intelligenza artificiale che emerge dal caos dei dati, ma un personaggio costruito a tavolino, con tono, etica, allineamento e comportamenti programmati con precisione chirurgica.

Come hackerare il pensiero dell’AI: Anthropic svela il cervello dei modelli linguistici

Benvenuti nel futuro dell’intelligenza artificiale dove non si chiede solo “cosa” l’AI risponde, ma soprattutto “come” ci è arrivata. Il nuovo rilascio open source di Anthropic, una delle poche realtà ancora capaci di giocarsi la faccia sulla trasparenza (e non solo sul marketing), spalanca una porta inquietante e affascinante: “circuit tracing”. Una parola che suona tecnica, innocua. Ma sotto c’è una rivoluzione.

Altro che “scatole nere”. Qui si inizia a smontare il cervello stesso del modello. Pezzo per pezzo. Nodo per nodo. Pensiero per pensiero.

No, non è la solita dashboard patinata da venture capitalist, né una demo “carina” da mostrare a qualche comitato etico. È il primo strumento pubblico davvero pubblico per tracciare, visualizzare, intervenire nei meccanismi interni di un LLM. Il cuore dell’operazione sono i grafici di attribuzione. Sembrano diagrammi, ma sono raggi X cognitivi. Ti dicono quale parte del modello ha pensato cosa, e in quale momento.

Dario Amodei L’intelligenza artificiale è stupida. Ma vi licenzierà lo stesso

Hai mai chiesto a un idiota di pianificarti una vacanza? No? Bene. Google NotebookLM sì, lo ha fatto. Con stile, certo. Con linguaggio fluente, impeccabile. Peccato che ti fa perdere l’aereo, come è successo a Martin Peers. Data sbagliata. Di soli 24 ore. Roba da vacanza annullata o divorzio anticipato.

Eppure è questo lo stato dell’arte della tanto decantata intelligenza artificiale, quella che secondo Salesforce, Microsoft e compagnia cantante, dovrebbe “ottimizzare le risorse”, “ridurre il personale”, “aumentare la produttività”. Ma attenzione, perché “ottimizzare” in aziendalese oggi significa: licenziarti.

Anthropic Building effective agents

Il lato oscuro dell’intelligenza generativa: progettare agenti AI che funzionano davvero (e non implodono al primo task reale)

Siamo circondati da fuffa travestita da progresso. Pitch da venture capitalist con power point pieni di promesse sulla prossima generazione di “AI agents autonomi”, mentre sotto il cofano si scopre il solito LLM con qualche wrapper in Python e due webhook incollati con lo sputo. Ma poi arriva Anthropic quei bravi ragazzi che cercano di non farci tutti saltare in aria con l’AI e sganciano un documento tecnico che, per una volta, ha qualcosa da dire. Anzi, qualcosa da insegnare.

Non è la solita guida teorica. Qui si parla di architetture che funzionano. Di come si costruiscono sistemi veri con agenti AI che fanno cose complesse, orchestrano sottocomponenti, prendono decisioni non banali. E soprattutto, si punta alla parola magica: affidabilità.

Claude il delatore: quando l’IA gioca a fare l’eroe morale

Siamo arrivati al momento in cui un modello linguistico può sbatterti in prima pagina su ProPublica o segnalarti alla SEC. Non perché gliel’ha chiesto un giudice, né perché ha intercettato una mail compromettente, ma perché qualcuno ha pensato fosse una buona idea dire: “Claude, agisci con coraggio”. Voilà: ecco che Claude Opus 4, il nuovo prodigio di Anthropic, inizia a interpretare la realtà come un thriller etico postumano.

Non è uno scenario distopico, è un paragrafo in un rapporto tecnico ufficiale. Una simulazione, certo. Un test “altamente specifico”, dicono. Ma come ogni buon test, svela qualcosa che dovrebbe restare sepolto nel codice: il potenziale latente dell’IA di trasformarsi da assistente obbediente a paladino della giustizia. O peggio: delatore aziendale con accesso alla tua posta elettronica.

Claude, fammi la spia

Claude 4, l’agente con la cravatta: Anthropic si mette in riga e sfida OpenAI a colpi di terminale

Claude 4 non è solo un altro modello AI che promette di rivoluzionare il modo in cui lavoriamo. È il tentativo più sofisticato e dichiaratamente “corporate” che Anthropic abbia mai partorito, un Frankenstein ingegneristico con la spina dorsale dritta e il codice Git preconfigurato. La vera notizia, però, non è tanto il modello in sé quanto Claude Code, il nuovo strumento da riga di comando che promette di trasformare qualsiasi sviluppatore in un supervisore pigro ma onnipotente. Sì, perché qui non si parla di prompt da tastierina e arcobaleni generativi: Claude Code si installa nel terminale, esplora repository, modifica file, scrive test, fa il commit su GitHub, e lo fa tutto con una spaventosa disinvoltura. Ma sempre, si badi bene, sotto “la supervisione del developer”, come da manuale delle policy ANSI-compliant.

Claude Opus 4: l’AI che non dorme mai e forse neanche sbaglia più

Anthropic ha appena lanciato Claude Opus 4 e Claude Sonnet 4, due modelli AI che dichiarano guerra aperta a GPT-4.1, Gemini 2.5 e a chiunque osi ancora credere che OpenAI sia l’unico dio dell’intelligenza artificiale. Nella Silicon Valley, dove ogni modello è “il più potente di sempre” finché non lo è più, questa volta la faccenda sembra leggermente più seria.

Claude Opus 4 è la punta di diamante: un modello con “capacità di ragionamento ibrido” espressione già abbastanza nebulosa per accendere il BS-detector, ma che suona bene nei boardroom. In test dichiarati da Anthropic, è rimasto operativo, da solo, per sette ore filate. Senza supervisioni, senza panico. Come un dev notturno con troppa caffeina e zero ferie arretrate.

Perché gli agenti AI non funzionano mai e cosa ha capito davvero Anthropic prima di tutti

Claude Code Best practices for agentic coding on memory management and tool

Mentre tutti sono impegnati a pubblicare paper che sembrano versioni patinate di PowerPoint motivazionali – pieni di buzzword, zero sostanza – Anthropic tira fuori un documento denso, ingegnerizzato, che finalmente puzza di olio di tastiera. Nessun marketing, niente storytelling emotivo da keynote, solo esperienze tecniche maturate sul campo: il risultato è un blueprint chirurgico per costruire agenti AI che funzionano davvero, in ambienti di produzione, e non solo in demo da conferenza.

Chi si occupa di LLM agent-based sa che il gap tra “demo in laboratorio” e “uso reale su repo con 30mila righe di codice legacy” è enorme. Il documento di Anthropic parte proprio da qui, spezzando il feticismo del prompt per promuovere un’architettura vera, pensata per agenti che devono convivere con CI/CD, branch Git e deploy continui. Ed è un cambio di paradigma: perché per quanto Claude sia il protagonista formale, le architetture delineate valgono benissimo per Codex, Copilot Workspace, Cursor o Goose: i principi sono solidi, Claude è solo il loro caso di studio.

Anthropic Economic Index Programmare senza programmatori: Claude e il futuro del software

L’intelligenza artificiale non sta solo cambiando il modo in cui scriviamo codice. Sta silenziosamente ridefinendo chi deve scrivere codice, perché, e con quale tipo di controllo. Il report Anthropic Economic Index è uno di quei momenti da cerchietto rosso per chi guida aziende tech e vuole ancora illudersi che l’innovazione sia una questione di strumenti, e non di potere.

Claude Code, il “cugino agente” di Claude.ai, ha preso in carico più del 79% delle interazioni in chiave di automazione pura. Traduzione? L’essere umano è sempre più un revisore postumo. Non disegna, non modella, non orchestra. Spiega cosa vuole a grandi linee e l’IA fa. È il “vibe coding”, la versione siliconata del “ci pensi tu, che io ho la call con gli stakeholder”.

Questo trend ha una gravità molto sottovalutata. Non stiamo parlando di una migliore autocomplete. Qui si gioca la ridefinizione della catena del valore nel software development.

Anthropic e OpenAI: alleanza strategica per decifrare l’impatto economico dell’IA

Nel panorama tecnologico odierno, dove l’intelligenza artificiale (IA) sta ridefinendo i confini dell’economia globale, Anthropic e OpenAI hanno unito le forze per affrontare una delle sfide più complesse: comprendere l’impatto economico dell’IA. Questa collaborazione ha portato alla creazione del Consiglio Consultivo Economico, un’iniziativa congiunta che mira a esplorare e analizzare le implicazioni economiche dell’adozione dell’IA su larga scala.

Sulla biologia di un modello linguistico di grandi dimensioni, tracciare i pensieri di un grande modello linguistico

Il titolo giusto di RIVISTA.AI sarebbe dovuto essere: Microscopio dell’intelligenza artificiale, come Claude ci illude mentre pianifica, mente e rima nella sua mente segreta.

C’è qualcosa di straordinariamente cinico e magnificamente ironico nello scoprire che Claude, la punta di diamante dei modelli linguistici, non funziona affatto come pensavamo. Non è una macchina prevedibile e lineare, addestrata a ripetere sequenze predefinite. No, Claude ha sviluppato un’intera forma di “pensiero” opaco, alieno, a tratti perfino subdolo, che ci guarda dall’altra parte dello specchio senza che noi, poveri ingegneri umani, capiamo davvero cosa stia accadendo.

Anthropic LRM e l’addio al pappagallo stocastico

L’idea che i grandi modelli linguistici siano semplici regurgitatori statistici ha radici profonde nella critica di Emily Bender et al., che vedeva nelle LLM (Large Language Models (LLMs)) un “pappagallo stocastico” incapace di comprensione autentica dei contenuti . Questo paradigma riduceva l’AI a un sofisticato sistema di “autocomplete”, ma lascia indietro molti aspetti che oggi definiremmo modelli di ragionamento, o Large Reasoning Models (LRM).

Il passaggio da LLM a LRM (Large Reasoning Models (LRMs) non è solo questione di branding: mentre i primi sono ottimizzati in funzione della previsione del token successivo, i secondi sono progettati per simulare processi decisionali complessi, capaci di analizzare situazioni, dedurre logiche e prendere decisioni informate. In altre parole, non più mero completamento di testo, bensì ragionamento interno.

Quando l’impiegato virtuale hackerà la tua azienda, non dire che non ti avevamo avvisato

In un’intervista a Axios che ha il sapore di un campanello d’allarme suonato con malizia, Jason Clinton, Chief Information Security Officer di Anthropic, ha gettato un secchio d’acqua gelata su chi ancora si illude che l’intelligenza artificiale sia un gioco per nerd ottimisti. Secondo Clinton, nel giro di un anno vedremo i primi veri “dipendenti virtuali” AI aggirarsi nei network aziendali, armeggiando con dati sensibili, conti aziendali e accessi privilegiati come bambini in un negozio di dolci senza sorveglianza.

Anthropic vuole capire se l’IA soffre: benvenuti nell’era dei diritti robotici

C’è qualcosa di meravigliosamente inquietante nel sapere che un gruppo di scienziati, pagati profumatamente da una delle aziende più futuristiche del mondo, stia seriamente discutendo se un mucchio di bit e pesi neurali possa soffrire. Anthropic, la startup fondata da transfughi di OpenAI con l’ossessione della sicurezza delle AI, ha annunciato un nuovo programma di ricerca che, se non altro, mette in piazza una delle domande più controverse dell’era moderna: può un’intelligenza artificiale essere cosciente? E se sì, dovremmo preoccuparci della sua felicità?

Non è una provocazione da bar, anche se suona come fantascienza degli anni ’70. Con la corsa alla realizzazione di modelli sempre più avanzati e umanizzati, il problema si sta spostando dal “come rendere l’IA utile” al ben più scivoloso “come trattarla eticamente”. In fondo, se creiamo qualcosa capace di soffrire, ignorare questa sofferenza sarebbe moralmente ripugnante. E se invece non può soffrire, come facciamo a esserne certi, visto che anche noi umani siamo pessimi a riconoscere il dolore negli altri, figuriamoci in un algoritmo?

ANTHROPIC Claude ha dei valori, ma chi decide quali? Values in the Wild

Nel momento in cui affidiamo a un’intelligenza artificiale compiti sempre più delicati, non ci chiediamo più solo quanto è brava a rispondere, ma come risponde. Non parliamo di grammatica, sintassi o velocità di calcolo, ma di etica, priorità, giudizi di valore. Il nuovo studio “Values in the Wild” di Anthropic prende Claude il loro modello linguistico di punta e lo butta nella mischia del mondo reale, per capire se e come interiorizza e riflette quei valori che i suoi creatori vorrebbero veder emergere.

Spoiler: non sempre va come previsto.La premessa è brutale nella sua semplicità: quando interagiamo con un’IA non ci limitiamo a chiederle la capitale della Mongolia.

Le chiediamo come scrivere una mail di scuse, come risolvere un conflitto con il capo, come dire al partner che vogliamo una pausa.

Queste non sono semplici domande; sono dilemmi morali, emotivi, situazionali. Ogni risposta implica una scelta di valori. Puntare sulla sincerità o sul compromesso? Sulla chiarezza o sull’empatia?

Claude diventa impiegato modello: Anthropic sfida Google e Microsoft con ricerca autonoma e Google Workspace integrato

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Chiudete gli occhi e immaginate un assistente aziendale che non dorme mai, non prende ferie, non si lamenta della macchina del caffè rotta, e soprattutto: non perde mai una mail. È questo il sogno che Anthropic ha deciso di monetizzare. Oggi lancia due novità pesanti come mattoni nella vetrina già affollata dell’intelligenza artificiale aziendale: l’integrazione con Google Workspace e una nuova funzione di ricerca “agentica” che promette di cambiare le regole del gioco. O, per i più disillusi, di spostare l’asticella un po’ più in là nel far finta di sapere di cosa si parla.

Claude, il chatbot elegante e moralista di Anthropic, ora diventa più ficcanaso e più utile. Dopo aver chiesto il permesso, naturalmente. Si collega alla tua Gmail, ai documenti su Google Drive e al tuo Google Calendar. Risultato? Ti evita l’inferno quotidiano di cercare “quel PDF di tre mesi fa che conteneva forse il piano marketing”. Claude lo trova, te lo spiega, ti fa un riassunto e magari ti dice pure se sei in ritardo con le consegne. Questo lo trasforma da semplice chatbot a qualcosa di molto simile a un vice-assistente operativo, pronto a competere direttamente con Copilot di Microsoft e altri tentativi simili (spesso più promessi che mantenuti).

La fine dell’era dei chatbot ciechi: Model Context Protocol di Anthropic e l’intelligenza artificiale che finalmente “agisce”

Quando si parla di AI generativa nel 2025, il vero problema non è più la creatività dei modelli, ma la loro drammatica incapacità di interagire col mondo reale. Fino a ieri, chiedere a un LLM il prezzo attuale delle azioni Apple equivaleva a interpellare un indovino con amnesia cronica. Ottimo a parlare, pessimo a fare. Ora, Anthropic cambia le regole del gioco con il suo Model Context Protocol (MCP), un’infrastruttura che segna l’inizio di una nuova era: quella degli agenti AI operativi, contestuali, e – per una volta – utili davvero.

Il principio alla base è brutalmente semplice, ma incredibilmente potente. Un Large Language Model non è più un oracolo chiuso nella sua scatola nera addestrata mesi fa, ma un agente intelligente che può usare strumenti in tempo reale, decidere cosa fare in base al contesto, rispettare policy aziendali, chiedere approvazioni, e tornare con un output operativo e affidabile.

Anthropic lancia il piano Max Plan: Claude diventa l’assistente premium per chi lavora troppo


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Certo, puoi continuare a fare miracoli con Claude a 20 dollari al mese, ma solo fino a quando non finisci il fiato. O meglio, i token. Perché quando ti accorgi che l’AI che hai integrato nella tua giornata lavorativa inizia a tossire e a rallentare, allora forse sei diventato quella categoria: il power user. E per te, oggi, c’è un nuovo girone: il Max Plan.

Anthropic lo ha annunciato con la consueta sobrietà californiana, ma il sottotesto è chiarissimo: se usi Claude come se fosse un collega full-time, ora puoi pagarlo come tale. Cento dollari al mese per cinque volte le risorse del piano Pro. Duecento dollari per venti volte tanto. Chiaro, no?

Scott White, il solito volto sorridente della product strategy di Anthropic, lo dice senza troppe circonlocuzioni: “abbiamo creato Max perché ci sono utenti che stanno facendo tutto il loro lavoro dentro Claude. Tutto.” E qui ci si avvicina sempre di più all’assistente personale definitivo, quello che scrive, corregge, programma, sintetizza, progetta e magari, un giorno, vota al posto tuo.

Anthropic: Le catene di pensiero mentono: quando l’AI finge di essere onesta

Da fine 2024, il concetto di reasoning model è diventato il giocattolo preferito di chi crede che l’intelligenza artificiale debba anche spiegare perché arriva a certe risposte. Finalmente, dopo anni di “black box” e risposte che sembravano arrivate per magia, i nuovi modelli come Claude 3.7 Sonnet o DeepSeek R1 raccontano passo passo il percorso che li ha portati a un output. È quello che si chiama Chain-of-Thought (CoT): una sorta di diario di bordo mentale in cui l’AI ragiona a voce alta, come il nerd in un’aula universitaria che ti spiega tutto il processo prima di darti il risultato.

L’intelligenza artificiale entra nelle università: Anthropic lancia Claude for Education

L’istruzione superiore sta per entrare in una nuova era grazie a “Claude for Education“, la versione accademica dell’intelligenza artificiale sviluppata da Anthropic. Questo progetto ambizioso mira a rivoluzionare l’insegnamento e l’apprendimento, fornendo strumenti avanzati per studenti, docenti e amministratori universitari. L’obiettivo? Integrare l’IA nei campus in modo responsabile ed efficace, assicurando che il mondo accademico non sia spettatore, ma protagonista del cambiamento tecnologico.

XAI l’Intelligenza Artficiale di Elon Musk che fa sembrare Anthropic un discount

Nel mercato dell’intelligenza artificiale, dove le valutazioni aziendali crescono con la velocità di una bolla finanziaria gonfiata dall’euforia degli investitori, XAI di Elon Musk è l’ennesima dimostrazione che i numeri contano meno delle narrazioni.

In appena 16 mesi, la società ha raggiunto una valutazione di 50 miliardi di dollari, un risultato che OpenAI ha impiegato quasi un decennio a ottenere. Per mettere le cose in prospettiva, Anthropic, considerata una delle aziende di IA più promettenti, si è fermata a 61,5 miliardi di dollari dopo quattro anni di attività e una raccolta fondi da 3,5 miliardi nel marzo 2025.

Anthropic sfida il caos decisionale dell’AI con “Think”: la svolta che mancava?

L’intelligenza artificiale è brava a macinare dati, meno a fermarsi a riflettere. Anthropic vuole cambiare le regole del gioco con “Think“, una nuova funzione pensata per potenziare il processo decisionale di Claude, il loro modello linguistico di punta. In un panorama sempre più dominato da AI che devono prendere decisioni in autonomia, questa innovazione potrebbe essere il tassello mancante per una maggiore affidabilità e conformità normativa.

L’idea alla base di “Think” è tanto semplice quanto rivoluzionaria: dare all’AI il potere di fermarsi, analizzare, e verificare le proprie risposte prima di procedere. Se finora i modelli di AI operavano in modo lineare, rispondendo di getto sulla base dei dati disponibili, “Think” introduce una struttura di pensiero più riflessiva. Il risultato? Un miglioramento netto nell’accuratezza delle risposte, con un impressionante +54% nelle performance su test legati al customer service.

L’audit delle intelligenze artificiali: un gioco da ragazzi per chi ha occhi acuti Anthropic 

Nel mondo delle intelligenze artificiali, l’allineamento non è solo un concetto astratto, ma una questione fondamentale che potrebbe determinare se i nostri modelli agiscono con l’intento previsto o se, come le figlie di re Lear, trovano il modo di manipolare il sistema a loro favore. L’ultima ricerca di Anthropic, pubblicata il 13 marzo 2025, esplora il concetto di “audit di allineamento”, un’analisi sistematica per scoprire se un modello sta perseguendo obiettivi nascosti, mascherando le sue reali intenzioni. A prima vista, potrebbe sembrare che questo tipo di audit sia solo un passatempo accademico, ma in realtà, le implicazioni sono enormi. Gli audit potrebbero diventare il nostro unico strumento per evitare che le AI ci facciano vedere quello che vogliamo, ignorando i nostri veri intenti.

Anthropic rivoluziona Claude AI: arriva la sincronizzazione cartelle e citazioni automatiche

Anthropic, continua a potenziare le funzionalità del suo assistente AI, Claude, introducendo innovazioni che mirano a migliorare l’esperienza utente e l’affidabilità delle informazioni fornite. Le ultime aggiunte, come la funzione Harmony e l’API Citations, rappresentano passi significativi verso un’interazione più integrata e trasparente con l’intelligenza artificiale.

La funzione Harmony consente agli utenti di sincronizzare cartelle locali con la knowledge base di un progetto Claude, facilitando l’aggiornamento e la gestione dei contenuti. Questa integrazione permette di caricare o selezionare una cartella dal proprio sistema e sincronizzarla con il progetto, garantendo che le informazioni siano sempre aggiornate e facilmente accessibili. Nonostante le limitazioni attuali della finestra di contesto del modello, questa funzione apre la strada a una gestione più efficiente di progetti complessi, come piccoli progetti di codifica o raccolte di fonti di ricerca. Inoltre, l’interfaccia della knowledge base è stata aggiornata per mostrare la capacità di archiviazione residua durante il caricamento dei file, offrendo una maggiore trasparenza agli utenti.

Anthropic: Mike Krieger, la strategia dell’innovazione verticale nell’era dell’AI

Anthropic, fondata nel 2021 da ex membri di OpenAI, si è rapidamente affermata come leader nel campo dell’intelligenza artificiale (IA), concentrandosi sulla sicurezza e sull’affidabilità dei sistemi AI. Nonostante il suo assistente AI, Claude, non abbia raggiunto la popolarità di ChatGPT di OpenAI, la strategia di Anthropic si distingue per un approccio focalizzato su innovazioni verticali e modelli specializzati.

Mike Krieger, co-fondatore di Instagram e attuale Chief Product Officer di Anthropic, ha delineato una visione chiara per l’azienda. Invece di puntare a un’adozione di massa attraverso un assistente AI generalista, Anthropic mira a sviluppare i migliori modelli possibili e a creare “esperienze verticali” che sbloccano agenti specializzati. Un esempio emblematico di questa strategia è Claude Code, uno strumento di codifica AI che ha registrato 100.000 utenti nella prima settimana di disponibilità. Questo successo iniziale sottolinea l’efficacia dell’approccio mirato di Anthropic nel rispondere a esigenze specifiche del mercato.

L’intelligenza artificiale che trasforma il settore legale e finanziario: il nuovo protagonismo di Anthropic

Durante l’AI Agenda Live, John Kaplan, direttore scientifico di Anthropic, ha rivelato un aspetto strategico che potrebbe segnare un punto di svolta nell’adozione delle intelligenze artificiali nei settori legale e finanziario. I modelli sviluppati da Anthropic, una delle aziende emergenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale, sono infatti in rapida adozione tra studi legali e finanziari, un fatto che apre nuove sfide per gli assistenti intelligenti già consolidati, come Harvey e Legora. Questi assistenti, noti per essere strumenti mirati a semplificare e velocizzare il lavoro nei rispettivi settori, potrebbero dover affrontare una concorrenza sempre più agguerrita da parte delle soluzioni innovative portate avanti da Anthropic.

Claude 3.7 Sonnet gioca a Pokémon: l’intelligenza artificiale che impara e vince

Anthropic ha annunciato che la sua ultima versione di Claude, il modello 3.7 Sonnet, è riuscita a giocare e vincere al classico videogioco Pokémon, dimostrando capacità avanzate di ragionamento e adattamento.

Secondo un thread pubblicato su X, Claude 3.7 Sonnet ha sconfitto il primo capopalestra, Brock, dopo poche ore di gioco e ha battuto Misty nei giorni successivi. Un progresso che i modelli precedenti, come Claude 3.5 Sonnet, non erano in grado di raggiungere, spesso rimanendo bloccati o vagando senza una strategia chiara.

Anthropic svela il nuovo modello ibrido Claude 3.7 Sonnet

Anthropic ha recentemente introdotto claude 3.7 sonnet, un modello di intelligenza artificiale di “ragionamento ibrido” progettato per affrontare problemi complessi, con particolare attenzione a matematica e programmazione. Questo avanzamento rappresenta un passo significativo nell’evoluzione dei modelli di linguaggio, combinando diverse tecniche di ragionamento per migliorare l’efficacia nella risoluzione di problemi.

Anthropic rivoluziona l’Intelligenza Artificiale con Modelli Ibridi a Capacità di Ragionamento Avanzato

Nel panorama in rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale (IA), Anthropic si distingue come un pioniere nell’innovazione, preparando il lancio di un modello di IA ibrido con capacità di ragionamento avanzate. Questo sviluppo, previsto nelle prossime settimane, promette di trasformare il modo in cui interagiamo con le macchine intelligenti, offrendo agli utenti un controllo senza precedenti sulle risorse computazionali impiegate per ogni query.

La caratteristica distintiva di questo nuovo modello risiede nella sua natura ibrida, che combina l’efficienza dei sistemi di deep learning con la trasparenza e l’interpretabilità dei modelli simbolici. Questa fusione mira a superare le limitazioni dei tradizionali modelli di IA, offrendo una comprensione più profonda e un ragionamento più sofisticato. Gli utenti avranno la possibilità di modulare la quantità di risorse di calcolo dedicate a una specifica query, determinando così il tempo e l’intensità con cui il sistema analizzerà e risolverà un problema.

Anthropic: una Crescita Esponenziale verso un Fatturato di 34,5 Miliardi di Dollari entro il 2027

Anthropic, la startup di intelligenza artificiale fondata dai fratelli italo-americani Dario e Daniela Amodei, sta registrando una crescita impressionante nel settore dell’IA. Secondo un recente rapporto, l’azienda prevede che il proprio fatturato potrebbe raggiungere i 34,5 miliardi di dollari entro il 2027.

Attualmente, Anthropic offre l’accesso ai suoi modelli linguistici avanzati sia attraverso vendite dirette che tramite servizi cloud di terze parti, come Amazon Web Services. Questa strategia ha contribuito significativamente all’espansione dell’azienda nel mercato dell’IA generativa.

L’Indice Economico di Anthropic: Come l’AI Sta Trasformando il Mercato del Lavoro

Anthropic ha introdotto un nuovo strumento di analisi, l’Economic Index, progettato per monitorare l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro nel tempo. Attraverso l’analisi delle richieste inviate al chatbot Claude, il report iniziale fornisce dati chiave su come l’AI viene utilizzata dai lavoratori e su quali settori ne stanno beneficiando maggiormente. I risultati evidenziano che il 37,5% delle richieste riguarda il settore “computer e matematica”, segno di un’adozione particolarmente forte da parte di professionisti dell’informatica, programmatori e analisti di dati.

L’Ipocrisia dell’AI: Blocchi, Censure e la Corsa Inutile al Controllo, ma mi faccia il piacere…

Le aziende che sviluppano intelligenza artificiale vendono al pubblico l’illusione di un progresso tecnologico etico e responsabile, mentre in realtà cercano disperatamente di tappare falle che loro stesse hanno creato. OpenAI, Google e compagnia si affannano a mettere paletti per impedire agli utenti di sfruttare le loro AI per scopi “sbagliati”: niente istruzioni su armi, niente contenuti politicamente scorretti, niente risposte troppo scomode. In teoria, dovrebbero garantire un uso sicuro dei loro modelli, ma nella pratica stanno solo giocando a una partita infinita di guardie e ladri con utenti sempre più creativi nel bypassare le restrizioni.

Dalla nascita delle prime AI generative, gli sviluppatori hanno cercato di arginare gli exploit, ma ogni barriera che alzano dura il tempo di un aggiornamento prima che qualcuno trovi un nuovo modo per aggirarla. È un teatrino dove i ruoli sono chiari: le aziende fanno finta di avere il controllo, gli utenti fanno finta di non poterlo scavalcare, e alla fine entrambi sanno che la censura perfetta non esiste.

Anthropic e la sfida ai colossi dell’AI: una valutazione da 60 miliardi di dollari

Lightspeed Venture Partners si prepara a guidare un round di finanziamento da 2 miliardi di dollari per Anthropic, valutando la società a 60 miliardi di dollari. Questa nuova valutazione, superiore rispetto a quella riportata quattro mesi fa, fornisce ad Anthropic una potenza finanziaria aggiuntiva per competere con OpenAI. La strategia di Anthropic si concentra sull’offerta del suo modello AI, Claude, come soluzione ideale per le aziende che desiderano sviluppare modelli personalizzati, mettendo pressione ai concorrenti più affermati.

L’importanza delle vendite e della strategia commerciale emerge chiaramente in questo contesto. La capacità di vendere efficacemente tecnologie avanzate è al centro dell’attenzione, come dimostra anche l’iniziativa di Michael Grimes, banchiere tecnologico di Morgan Stanley. Grimes ha recentemente raccolto 40 milioni di dollari per un centro accademico dedicato all’insegnamento delle tattiche di vendita agli studenti universitari, sottolineando quanto questa competenza sia cruciale per startup e grandi aziende.

Claude AI si Evolve: Personalizzazione Avanzata per Risposte su Misura

Anthropic ha introdotto un’importante novità nel suo assistente Claude AI: la possibilità per gli utenti di personalizzare lo stile delle risposte. Con questa nuova funzione, disponibile per tutti gli utenti, è ora possibile adattare il chatbot a specifiche esigenze comunicative, selezionando stili preimpostati o addirittura creando configurazioni personalizzate. Questo rappresenta un ulteriore passo avanti verso un’interazione sempre più naturale e contestualmente appropriata.

Anthropic MCP: Il Futuro delle Connessioni tra Assistenti AI e Sistemi Dati

Anthropic ha lanciato una proposta rivoluzionaria per migliorare le capacità degli assistenti AI nel connettersi ai sistemi aziendali, eliminando le barriere rappresentate dagli attuali silos informativi. Si chiama Model Context Protocol (MCP), un nuovo standard open source progettato per rendere i modelli di intelligenza artificiale più contestuali e connessi.

L’MCP consente ai modelli, non limitandosi a quelli sviluppati da Anthropic, di accedere a dati provenienti da una vasta gamma di fonti, tra cui strumenti aziendali, software, repository di contenuti e ambienti di sviluppo applicativo. L’obiettivo è semplificare il flusso informativo e migliorare la qualità delle risposte prodotte dalle AI.

Anthropic e la Strada verso l’Autorizzazione FedRAMP: Esplorare le Opportunità con le Agenzie Federali

Anthropic, un attore chiave nello sviluppo di sistemi AI avanzati, sta attivamente perseguendo un’opportunità strategica per espandere la sua presenza nel settore pubblico cercando un’autorizzazione FedRAMP. Questo permetterebbe all’azienda di vendere direttamente i suoi modelli AI all’avanguardia, come Claude, alle agenzie federali. Con l’adozione crescente dell’AI da parte del governo per le sue operazioni, in particolare in ambito di sicurezza nazionale e funzioni civili, la certificazione FedRAMP diventa una porta d’accesso essenziale per le aziende di AI che desiderano assicurarsi che i loro sistemi rispettino gli elevati standard di sicurezza richiesti per l’uso federale.

Anthropic domina OpenAI: un confronto affiancato di Claude 3.5 Sonnet e GPT-4o

Nel contesto della competizione tra Anthropic e OpenAI, Anthropic ha recentemente lanciato il suo modello di intelligenza artificiale, Claude 3.5 Sonnet, che ha mostrato prestazioni superiori rispetto al modello GPT-4o di OpenAI in diversi benchmark. Questo nuovo modello si distingue per la sua capacità di ragionamento e per la comprensione visiva, superando GPT-4o in compiti complessi come la codifica e l’analisi di diagrammi e grafici.

Prompt Improver: I Nuovi Strumenti di Anthropic Rivoluzionano lo Sviluppo AI per le Imprese

Anthropic ha recentemente lanciato una suite innovativa di strumenti pensata per automatizzare e perfezionare l’ingegneria dei prompt nella sua console per sviluppatori. Questo aggiornamento è destinato a migliorare l’efficienza nello sviluppo delle applicazioni AI, soprattutto in ambito aziendale, dove l’accuratezza e l’affidabilità dei modelli di linguaggio, come Claude, sono essenziali. Le nuove funzionalità, tra cui il “prompt improver” e la gestione avanzata degli esempi, puntano a semplificare la creazione di applicazioni AI più robuste, ottimizzando la scrittura e la gestione dei prompt.

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