Google sta trasformando radicalmente il modo in cui sviluppatori e utenti interagiscono con i dati geospaziali, fondendo intelligenza artificiale e cartografia in un ecosistema dove i modelli Gemini diventano il cervello invisibile dietro ogni nuova funzione di Maps. L’introduzione del nuovo MCP server, un ponte tra gli assistenti AI e la documentazione tecnica di Google Maps, segna un punto di svolta nell’integrazione tra linguaggio naturale e sviluppo interattivo. È come se la mappa, da semplice rappresentazione statica del mondo, diventasse una piattaforma viva, programmabile con una frase in linguaggio umano.