Quando la NATO smette di finanziare droni, missili e tecnologia a base di metallo e punta milioni su un materiale ultrasottile come il grafene, forse vale la pena alzare le antenne. Non quelle classiche, magari proprio quelle nuove, basate su ricetrasmettitori privi di silicio, sviluppati da una piccola ma ambiziosissima startup italiana: CamGraPhIC .
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Palantir Technologies ha appena ottenuto un contratto significativo con la NATO, con l’adozione del suo sistema Maven Smart System (MSS NATO), un sistema di comando e controllo alimentato dall’intelligenza artificiale. Questo accordo, finalizzato il 25 marzo, è stato descritto come uno dei più rapidi nella storia della NATO, con un tempo di acquisizione di soli sei mesi.
Il sistema Maven è già ampiamente utilizzato dalle forze armate statunitensi e ora verrà implementato nel quartier generale delle operazioni alleate della NATO, con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza situazionale sul campo di battaglia aggregando dati provenienti da numerose fonti per generare un quadro operativo unificato.
L’adozione del sistema Maven da parte della NATO segna un passo significativo verso l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle operazioni militari alleate. Analisti come Louie DiPalma di Barrington Research hanno interpretato l’accordo come geopoliticamente significativo, suggerendo una continua dipendenza europea dai sistemi di difesa statunitensi. Questo sviluppo potrebbe rafforzare la posizione di Palantir nel settore della difesa, con implicazioni potenzialmente positive per le sue prospettive future.

L’Acceleratore per l’Innovazione della Difesa per l’Atlantico del Nord (DIANA) della NATO ha selezionato 10 aziende dalla sua prima coorte di 44 startup per passare alla Fase II del programma di accelerazione. Questo annuncio arriva mentre la NATO intensifica gli sforzi per garantire vantaggi tecnologici rispetto agli avversari, sfruttando le innovazioni del settore privato.

L’aumento della spesa per la difesa e l’accumulo di armi non aiutano, ma potrebbero essere necessari in una nuova era di conflitto. Questa situazione arriva mentre l’Occidente affronta la diminuzione del reclutamento militare e la pressione dei grandi debiti e dei tassi di interesse più alti, che potrebbero presto dover cambiare per adattarsi al nuovo contesto.

Il Fondo per l’innovazione della NATO ha assegnato i primi fondi a varie aziende come parte del suo programma da 1 miliardo di euro (circa 1,1 miliardi di dollari) per incentivare l’innovazione nei nuovi materiali, produzione, intelligenza artificiale e robotica.