“[videogioco] come una produzione di teatro comunitario” è uno dei prompt più intelligenti e divertenti che si possano lanciare su Veo 3 Fast. È geniale perché costringe il modello a reinterpretare il videogioco non come un media high-tech, ma come una rappresentazione artigianale, semplice, “di quartiere”. Il risultato è un cortocircuito estetico: un blockbuster digitale trasformato in uno spettacolo da sala parrocchiale, con scenografie improvvisate e attori che “fingono” di essere personaggi iconici.
La magia sta tutta nel contrasto tra la maestosità del gioco originale e la povertà immaginata del teatro comunitario. “Grand Theft Auto” diventa un dramma shakespeariano dove le sparatorie sono simulate con pistole giocattolo e i finti effetti speciali sono persone che agitano cartoncini a forma di fiamme. “The Witcher 3” appare come una tragedia medievale fatta con costumi cuciti male, con Geralt interpretato da un volontario che balbetta battute solenni mentre un amico fuori campo agita un cartello con scritto “mostro”. “Tetris” potrebbe trasformarsi in una performance di teatro astratto, con attori che tengono in mano pannelli colorati e si incastrano goffamente tra loro mentre un narratore fuori scena urla “linea completa!”.
Il bello di usare questo prompt con Veo 3 Fast è che l’IA sembra divertirsi a generare dettagli volutamente kitsch: scenografie di cartapesta, pubblico che tossisce, attori che sbagliano battute. È uno di quei rari casi in cui il difetto diventa il punto di forza. Soprattutto con l’audio attivo: puoi quasi sentire gli applausi timidi, i rumori fuori scena, persino i sussurri tra gli attori che si dimenticano le battute.
Courtesy: Ethan Mollick
Ecco unatabella ottimizzata con i prompt già pronti da copiare-incollare su Veo 3 Fast. Li ho scritti con frasi brevi, descrittive e con dettagli visivi/sonori che Veo 3 interpreta molto bene. Ogni prompt è pensato per generare un video breve, dinamico e dal tono volutamente “amatoriale teatrale”.
| Gioco | Prompt Veo 3 Fast (copia e incolla) |
|---|---|
| GTA | A community theater play of Grand Theft Auto. Amateur actors on a school gym stage. Cardboard cars dragged by hand, sirens imitated with voices, hand-drawn city backdrop. Microphone feedback, shaky lighting, loud laughs from audience. Chaotic and funny. |
| Pokémon | A local theater production of Pokémon. Kids in poorly sewn costumes, Pikachu is a child in yellow pajamas with painted cheeks. Moves shouted by an off-stage narrator. Tin foil lightning effects. Parents clapping too loud. Joyful and messy. |
| Mario Kart | Community theater show of Mario Kart. Actors wearing handmade hats, cardboard box karts pushed with feet. Foam shells thrown from side stage, balloons taped to chairs. Audience cheering, a narrator screaming GO! Microphone cracking. Playful chaos. |
| The Witcher 3 | A community theater version of The Witcher 3. Geralt played by an actor reading from a crumpled script. Paper-mâché monsters with visible strings. Plastic swords clashing loudly. Audience laughing during serious lines. Dim lights, awkwardly dramatic. |
| Stardew Valley | Small-town play of Stardew Valley. Fake hay bales, handwritten Welcome to Stardew Valley signs. Actors making silly chicken noises, a fisherman using a stick and string. Off-key piano playing live. Kids running in front of the stage, interrupting. |
| Tetris | Community theater abstract Tetris performance. Actors holding big painted cardboard blocks, bumping into each other. Off-stage voice shouting LINE COMPLETE! Late clapping from audience. Bright colored lights changing slowly. Wooden stage creaking. |
| Mortal Kombat | Amateur theater Mortal Kombat show. Slow-motion fights, red pillows thrown for fake blood. A kid in the audience yelling FINISH HIM off-timing. Microphone static, random applause and laughter. Deliberately trashy vibe. |
| Death Stranding | Community theater Death Stranding drama. An actor carrying huge fake boxes on his back, walking slowly through stage fog. Another actor holding a plastic box with a fake BB inside. Silence broken by heavy footsteps, monotone narrator. Surreal and sad. |