Nel panorama digitale attuale, l’intelligenza artificiale (IA) e la blockchain stanno convergendo, ma le strade percorse da Big Tech e Web3 divergono nettamente. Mentre aziende come Google, Amazon e Apple integrano la blockchain solo quando migliora i ricavi e il valore per gli azionisti, gli sostenitori di Web3 immaginano sistemi di IA decentralizzati, di proprietà degli utenti e resistenti al controllo esterno.
Le aziende di Big Tech danno priorità al valore per gli azionisti, concentrandosi sulla crescita dei ricavi e sulla massimizzazione dei profitti. L’integrazione della blockchain viene perseguita selettivamente, solo quando aumenta il vantaggio competitivo o la quota di mercato. In questo contesto, l’IA rimane centralizzata, controllata da entità aziendali che ne determinano l’accesso, l’uso e la monetizzazione.
Gli agenti di IA decentralizzati operano sulla blockchain e sono controllati direttamente dagli utenti tramite chiavi private. A differenza dei sistemi di IA aziendali, non possono essere spenti, sequestrati o modificati da terze parti. Ciò garantisce autonomia, trasparenza e resilienza contro la censura o le decisioni aziendali unilaterali. Inoltre, l’uso della blockchain consente la tracciabilità delle azioni e delle decisioni, aumentando la fiducia nel sistema.
Come coordinatrice della decentralizzazione presso Metis e consigliera di LazAI, Natalia Ameline evidenzia il netto contrasto tra i due modelli:
“Big Tech = integrazione dell’IA guidata dal profitto. Web3 = proprietà e fiducia nell’IA guidate dall’utente.”
Ameline sottolinea come le piattaforme centralizzate spesso escludano gli utenti dalla governance e dalla partecipazione economica, nonostante siano loro a fornire i dati e a interagire con i sistemi. In risposta a questa struttura, LazAI mira a creare un ambiente in cui i dati siano di proprietà chiara, l’attribuzione sia trustless e la partecipazione sia aperta.lazai.network
L’ascesa degli agenti di IA decentralizzati sfida il dominio centralizzato di Big Tech. Offrendo agli individui una vera proprietà, Web3 propone un modello di IA che prioritizza fiducia, trasparenza e resilienza. Se avrà successo, questo potrebbe rimodellare le strutture di potere digitale, riducendo la dipendenza dai sistemi controllati dalle aziende e aprendo la porta a un ecosistema di IA più equo.
Mentre Big Tech continua a perseguire modelli di IA centralizzati e orientati al profitto, Web3 offre una visione alternativa in cui gli utenti hanno il controllo e la proprietà dei propri dati e delle proprie interazioni con l’IA. Questa transizione potrebbe segnare un cambiamento significativo nel panorama digitale, promuovendo un ambiente più equo e trasparente.