Stavo leggendo un articolo su Telegraph da un po non si parla di Italia ma di Francia, chissa perchè … La Francia, da sempre abituata alle turbolenze politiche, si trova ora ad affrontare una tempesta economica che potrebbe avere ripercussioni sui mercati globali. Con un debito insostenibile, deficit fuori controllo e un sistema di welfare sotto pressione, cresce il timore che Parigi possa diventare l’epicentro di una crisi finanziaria. Il Primo Ministro François Bayrou si prepara a un voto di fiducia cruciale l’8 settembre, con implicazioni che vanno ben oltre i confini francesi.
La Francia sta affrontando una spirale di deficit e debito pubblico. Il deficit di bilancio ha superato il 5,8% del PIL, mentre il debito nazionale ha raggiunto il 114% del PIL. Nonostante le alte tasse e una spesa pubblica tra le più elevate al mondo, i servizi pubblici sono sotto pressione, con lamentele riguardo a sanità, trasporti e infrastrutture educative in declino. Il governo ha previsto un abbassamento del deficit al 2,7% del PIL entro il 2027, ma le previsioni economiche sono incerte e gli analisti sono scettici sulla fattibilità di tali obiettivi.
Il Primo Ministro François Bayrou, nominato all’inizio di quest’anno dal presidente Emmanuel Macron, è incaricato di stabilizzare il bilancio. Ha avvertito apertamente gli elettori che la Francia “non può continuare a vivere al di sopra dei propri mezzi”. La sua decisione di convocare un voto di fiducia l’8 settembre è vista come audace e rischiosa. Il parlamento frammentato, con l’opposizione che detiene oltre 320 seggi, minaccia la coalizione di Bayrou di 210 seggi. I partiti di opposizione, tra cui il Rassemblement National (RN) e La France Insoumise, hanno dichiarato che non sosterranno il governo, mettendo a rischio la sua sopravvivenza politica.
La tradizione francese di proteste si sta intensificando, con manifestanti che preparano nuove dimostrazioni contro le misure di austerità. Il movimento “Bloquons Tout” ha chiamato a uno sciopero nazionale il 10 settembre per opporsi alle misure di austerità annunciate dal governo. Le tensioni sociali sollevano timori di paralisi proprio quando la disciplina fiscale è più necessaria.
L’economia francese è la seconda più grande della zona euro. Una corsa alle banche francesi o un crollo della fiducia degli investitori potrebbe destabilizzare il sistema finanziario europeo. La crisi rischia di diffondersi a livello internazionale, innescando un crollo più ampio dei mercati in un periodo di fragilità economica globale.
Le difficoltà della Francia non sono solo una questione interna: colpiscono il cuore della stabilità europea. Se Parigi non riuscirà a ridurre il proprio deficit e a ripristinare la fiducia, le conseguenze potrebbero minare l’euro, scuotere la fiducia degli investitori e innescare rischi sistemici nei mercati globali. Quello che sembra un altro capitolo del dramma politico francese potrebbe invece rivelarsi la scintilla per una crisi finanziaria con conseguenze mondiali.