Le azioni Amazon hanno ripreso fiato e il mercato ha improvvisamente ricordato che il gigante di Seattle non vive solo di e-commerce, margini risicati e consegne in un giorno. La partita si gioca altrove, dentro i data center che divorano energia come piccole centrali nucleari e che custodiscono la nuova religione del capitalismo: l’intelligenza artificiale generativa. Il recente +3% del titolo è soltanto la conseguenza visibile di una strategia che punta a trasformare la relazione con Anthropic in un catalizzatore per AWS e soprattutto per Trainium, il chip che promette di sfidare l’egemonia di Nvidia senza doverla battere frontalmente.
La logica è spietata e quasi elegante. AWS sta costruendo tre campus di data center dedicati ad Anthropic con una capacità complessiva di 1,3 gigawatt. Una scala di questo tipo non è un investimento, è un atto politico. Dentro questi bunker digitali, Trainium2 diventerà l’alternativa più concreta alla dittatura del GPU computing. Non ha la forza bruta delle GPU Nvidia più avanzate, ma qui non serve. Anthropic ha collaborato alla progettazione e ha cucito il chip addosso ai propri modelli linguistici. È come se Ferrari avesse disegnato una pista per le proprie monoposto: non vince chi ha il motore più potente, ma chi corre sul circuito perfetto.
Il paradosso è che Amazon non sta inseguendo OpenAI o Microsoft sul terreno del marketing di massa. Anthropic non vive di abbonamenti da 20 dollari al mese ma di contratti enterprise multimilionari che garantiscono ricavi stabili, ricorrenti e molto meno soggetti all’umore del consumatore. Barclays ha colto il punto parlando di accelerazione dei ricavi nei prossimi trimestri. Se AWS diventa il polmone operativo di Anthropic, allora ogni dollaro speso dai clienti enterprise per allenare o scalare modelli linguistici finirà inevitabilmente nelle vene di Amazon.
Chi guarda soltanto la potenza dei chip sta perdendo la partita strategica. Nvidia resta il fornitore dominante, ma Amazon sta preparando il cluster di chip non Nvidia più grande al mondo, quasi un milione di Trainium2. Questa massa critica crea un’alternativa reale, un ecosistema che non dipende dalle strozzature della supply chain di Jensen Huang. Il mercato forse sottovaluta il messaggio: AWS non vuole più essere solo l’hotel delle GPU altrui, vuole diventare il costruttore della città, il proprietario della rete elettrica e l’ingegnere dei semafori.
Ciò che appare un dettaglio tecnico, cioè il co-design dei chip insieme ad Anthropic, è in realtà il cuore della differenziazione. Se l’AI generativa si polarizza tra modelli giganti e modelli verticali, chi possiede il silicio customizzato per farli girare possiede anche la leva competitiva. È il ritorno del vecchio mantra: controllo della filiera. Jeff Bezos lo ripeteva parlando di logistica, oggi vale per l’intelligenza artificiale.
In un mercato drogato dalla retorica delle GPU, Amazon ha scelto un linguaggio diverso. Ha preferito parlare con i CFO delle multinazionali piuttosto che con gli influencer su X. Anthropic diventa il partner perfetto perché vende serietà enterprise, contratti blindati e non meme. A Wall Street, questo si traduce in multipli più prevedibili, meno bolle speculative e più margini futuri. In altre parole, il contrario della corsa all’oro dei consumatori curiosi che sottoscrivono un mese di ChatGPT Plus e poi lo dimenticano in abbonamento.
Chi oggi compra azioni Amazon sta implicitamente scommettendo che il futuro dell’IA non sarà solo nei modelli aperti al pubblico, ma nelle sale riunioni delle aziende globali. AWS con Trainium e Anthropic ha piazzato la sua bandierina lì dove la concorrenza non ha ancora trovato il terreno. È una partita di posizionamento, non di velocità. E quando il mercato lo capirà fino in fondo, il +3% sembrerà soltanto un antipasto.