Secondo fonti vicine all’accordo, un gruppo di colossi finanziari tra cui Sumitomo Mitsui Banking Corp., BNP Paribas, Goldman Sachs e Mitsubishi UFJ Financial Group sta erogando un prestito da circa 18 miliardi di dollari per finanziare il progetto Stargate, un mastodontico data center in costruzione nel New Mexico destinato a potenziare le capacità computazionali di OpenAI. Il finanziamento si inserisce in una strategia più ampia che prevede ulteriori linee di credito, tra cui un’operazione da 38 miliardi per infrastrutture gemelle in Texas e Wisconsin, con l’obiettivo di sostenere la crescita esponenziale della domanda di potenza di calcolo per i modelli generativi di nuova generazione.
Il progetto Stargate è sviluppato da BorderPlex Digital Assets e Stack Infrastructure per Oracle, che fornisce l’infrastruttura cloud nell’ambito del suo accordo strategico con OpenAI. Blue Owl Capital figura tra gli investitori chiave, confermando quanto il mercato dei capitali privati stia convergendo verso l’intelligenza artificiale come nuova frontiera di rendimento e potere industriale. La notizia, riportata per prima da Bloomberg, rappresenta uno dei più grandi finanziamenti mai destinati a un singolo sito di data center, un chiaro segnale che la battaglia per l’infrastruttura AI è ormai geopolitica, oltre che tecnologica.
Dietro i numeri si nasconde una corsa silenziosa ma feroce. OpenAI, sostenuta da Microsoft e ora al centro della trasformazione industriale guidata dall’intelligenza generativa, non può permettersi colli di bottiglia. Ogni nuovo modello richiede capacità di calcolo e storage su scala planetaria, e il New Mexico diventa così un nuovo snodo neurale della rete globale dell’intelligenza artificiale. Nel frattempo, le banche tradizionali, spesso accusate di immobilismo tecnologico, si posizionano come abilitatori dell’era AI, non più solo come finanziatori, ma come veri e propri attori del cambiamento infrastrutturale.
Il dato più interessante è che Stargate non è solo un progetto ingegneristico, ma un simbolo dell’ibridazione tra finanza e tecnologia. Un data center non è più un semplice deposito di server, ma un tempio energetico in cui si alimentano i modelli linguistici che stanno riscrivendo l’economia della conoscenza. Il fatto che a guidare l’operazione ci siano player bancari globali indica che l’intelligenza artificiale ha smesso di essere un tema da laboratorio e si è trasformata in una questione di bilancio macroeconomico.
Chi osserva il mercato legge in questa mossa un segnale chiaro: OpenAI e i suoi partner stanno costruendo una rete fisica per sostenere la prossima generazione di modelli multimodali, capaci di gestire linguaggio, immagine, codice e decisioni in tempo reale. In un’epoca in cui il calcolo diventa potere, Stargate suona come un nome scelto non a caso. È la porta d’accesso a una nuova dimensione economica, quella in cui l’energia, i dati e l’intelligenza convergono in un’unica infrastruttura globale.