Elon Musk, sempre affamato di rivoluzioni digitali, ha dichiarato con chiarezza il suo prossimo obiettivo: trasformare X (l’app ex-Twitter) in una sorta di WeChat++, una super-app globale che unisca social, finanza, comunicazione e forse anche altro ancora. Lo ha detto durante un podcast People by WTF condotto da Nikhil Kamath, sottolineando come WeChat — l’app tuttofare di Tencent — sia vista in Cina come il tessuto stesso della vita quotidiana. «Si possono scambiare informazioni, pubblicare notizie, mandare denaro… si vive su WeChat,» ha detto Musk, mettendo in evidenza l’assenza di un equivalente nel resto del mondo.

Il modello WeChat non è una novità per Musk: fin da quando ha ribattezzato Twitter in X, l’imprenditore ha più volte citato l’idea di una “everything app”: un’unica piattaforma dove convivono messaggi, contenuti social, pagamenti e servizi vari.

Negli ultimi mesi, le mosse di X sembrano seguire in modo sempre più concreto questa visione. Prima di tutto, la partnership con Visa per lanciare X Money, un portafoglio digitale che permette trasferimenti peer-to-peer, collegamento con carte di debito e trasferimenti su conti bancari. X Money dovrebbe debuttare nel 2025, almeno negli Stati Uniti.

In parallelo, c’è il progetto di X Chat, un sistema di messaggistica interno all’app che introduce chiamate audio, video, messaggi vocali, file e un’architettura di crittografia peer-to-peer descritta da Musk come “simile a Bitcoin”. L’app di chat è scritta principalmente in Rust, e la versione beta è già in test su alcuni utenti.

Ma Musk non si ferma qui: il CEO di X, Linda Yaccarino, ha raccontato al Financial Times che presto sarà possibile fare investimenti e trading direttamente su X, il che significherebbe che gli utenti potrebbero gestire “tutta la vita finanziaria” all’interno della piattaforma. Non solo pagamenti personali, dunque, ma anche strumenti finanziari veri e propri.

Dietro questo grande sogno di super-app ci sono però sfide enormi. L’esperienza cinese di WeChat si fonda su un ecosistema di mini-program già consolidato e su un contesto normativo e infrastrutturale molto diverso rispetto a quello occidentale.Inoltre, replicare l’usabilità “tutto in uno” di WeChat in Paesi dove gli utenti sono già abituati a usare decine di app specializzate — banking, social, messaggistica ecc. — è una scommessa tecnologica, ma anche di mercato.

Ecco la provocazione insita nella visione di Musk: non basta copiare WeChat, bisogna superarlo. Da qui la definizione “WeChat++”: non solo chat e pagamenti, ma investimenti, trading, forse persino servizi personalizzati di vario genere. L’idea è audace, quasi folle, e proprio per questo potenzialmente rivoluzionaria.

Se Musk riuscirà a trasformare X in questo hub multifunzionale, potremmo davvero vedere un’app che non è soltanto un social network ma un ecosistema completo un posto dove vivi: non solo dove parli.