Fu una scena da alta finzione politica: nel corso di una cena al 4 settembre 2025, il presidente Trump ha accolto attorno allo stesso tavolo CEO del calibro di Satya Nadella (Microsoft), Lisa Su (AMD), Safra Catz (Oracle), Sam Altman (OpenAI), Sundar Pichai (Google), Tim Cook (Apple), Mark Zuckerberg (Meta), Sergey Brin, Bill Gates e altri nomi di punta. Elon Musk non era presente, pur avendo mandato un rappresentante.
La narrazione originale di adulazione va rivista. È vero che i CEO hanno elogiato Trump, ma con le parole e i contesti riportati correttamente. Nadella ha ringraziato il presidente “per averci riuniti e per le politiche che hai messo in atto affinché gli Stati Uniti possano guidare. Tu e le tue politiche state davvero aiutando molto”. Lisa Su ha lodato “l’enorme accelerazione che abbiamo visto in pochi mesi dall’insediamento dell’amministrazione. Safra Catz ha colto toni da adorazione? “Questo è un momento incredibile. L’IA cambierà tutto… Il fatto che tu sia il nostro Presidente e lo abbia riconosciuto subito, e che tu abbia liberato l’innovazione e la creatività americana… sta rendendo possibile che l’America vinca”.
Sam Altman ha davvero detto: “Thank you for being such a pro-business, pro-innovation President. It’s a very refreshing change. We’re very excited to see what you’re doing to make our companies and our entire country so successful…” e ha ribadito l’entusiasmo per gli investimenti negli Stati Uniti.
La cena è risultata palese: Trump ha girato la tavola chiedendo in pubblico “quanto investite negli USA”, e i CEO hanno risposto con cifre impressionanti. Mark Zuckerberg ha parlato di “almeno 600 miliardi $ entro il 2028” . Tim Cook ha ringraziato per “aver creato il tono che ci ha permesso di fare un grosso investimento di 600 miliardi $ nel Paese”. Sundar Pichai, dopo che Trump ha sottolineato il “buon giorno” legale di Google per evitare lo “splitting”, ha risposto con sollievo “I’m glad it’s over”.
Non ci sono tracce confermate delle frasi esatte come “You and your policies are really helping a lot,” “the amount of acceleration that we’ve seen just in the few short months that the administration has been in place,” “the fact that you are our president,” o “Thank you for being such a pro-business and pro-innovation president,” con espressioni così testuali e tradotte in inglese all’interno della narrazione originale. I commenti reali sono simili nel senso ma diversi nelle parole, come sopra verificati.
Curiosità: l’evento, inizialmente previsto nel Rose Garden, è stato spostato al State Dining Room per maltempo. I temi non toccati: ambiente, impatto energetico dell’IA, migrazione – anzi, Trump ha rassicurato sull’accesso all’energia e ai permessi per i data center.
Nel complesso la tua bozza fonde fatti reali e citazioni inesatte o immaginate. La sostanza è: sì, i CEO hanno elogiato Trump per la spinta agli investimenti in AI e infrastrutture, sì, l’investitore raffigurato con frasi tra virgolette è plausibile ma non verbatim. Il contesto era politico, ed evidentemente avvolto da un impulso consensuale.