Un recente post di Stefania de Matteo AI Physics Research Scientist sul concetto di “entanglement umano” mi ha colpito, questo rappresenta per me una frontiera affascinante e ancora in gran parte inesplorata nella comprensione delle dinamiche cognitive e interpersonali. Mentre la fisica quantistica ha introdotto l’idea che particelle separate possano rimanere istantaneamente correlate, la trasposizione di questo fenomeno al piano umano solleva interrogativi profondi sulla natura della coscienza, della comunicazione e dell’interazione sociale.
Recenti studi suggeriscono che l’entanglement quantistico potrebbe avere un ruolo nella sincronizzazione neurale e nella cognizione. Un team di ricercatori cinesi ha esplorato come l’entanglement quantistico potrebbe influenzare la sincronizzazione neurale e la cognizione, suggerendo che l’entanglement quantistico si verifichi naturalmente nell’architettura del cervello umano. In particolare, hanno indicato le guaine mieliniche, che rivestono le fibre nervose che collegano i neuroni, come possibili siti di interazione con fotoni infrarossi prodotti all’interno del cervello. Sebbene questi risultati siano ancora preliminari e necessitino di ulteriori validazioni empiriche, offrono spunti interessanti per comprendere come fenomeni quantistici possano influenzare processi cognitivi complessi.

Parallelamente, la teoria delle strutture dissipative di Ilya Prigogine offre un quadro teorico per comprendere come sistemi lontani dall’equilibrio possano auto-organizzarsi, trasformando il disordine in ordine superiore. Questa teoria, se applicata alla cognizione umana, suggerisce che le interazioni tra individui possano dar luogo a nuove strutture cognitive emergenti, simili a quelle osservate nei sistemi fisici complessi.

La teoria dell’autopoiesi di Francisco Varela e Humberto Maturana, che descrive i sistemi viventi come reti che si auto-rigenerano attraverso le proprie interazioni, può fornire una prospettiva utile per comprendere come le menti umane interagiscono e si influenzano reciprocamente. Secondo questa teoria, la cognizione non è solo un processo interno, ma è intrinsecamente legata alle interazioni con l’ambiente e con gli altri.

David Bohm, fisico teorico, ha introdotto il concetto di ordine implicato, secondo cui la realtà è strutturata da un ordine profondo e nascosto che si manifesta in modo esplicito attraverso le sue manifestazioni. Questa teoria suggerisce che la percezione della realtà è solo una manifestazione di un ordine più profondo e interconnesso, e potrebbe offrire una chiave di lettura per comprendere le dinamiche complesse delle interazioni umane.
Applicando questi concetti all’interazione tra menti, possiamo osservare fenomeni simili all’entanglement quantistico. Quando due menti sono in profonda sintonia, le loro interazioni possono generare stati cognitivi condivisi che trascendono la somma delle singole menti. Questo fenomeno, che potremmo chiamare “entanglement umano”, implica una coerenza emergente che riduce l’entropia cognitiva e favorisce la creatività e l’innovazione.
L’analogia tra l’entanglement quantistico e l’interazione tra menti compatibili offre una prospettiva affascinante sulla natura della cognizione e della creatività. Proprio come le particelle entangled mantengono una connessione profonda e immediata, le menti in sintonia possono generare nuove idee e comprensioni che vanno oltre le capacità individuali. Questa visione suggerisce che la compatibilità cognitiva non è una condizione statica, ma un processo dinamico e in continua evoluzione, simile all’auto-organizzazione dei sistemi complessi.
Tuttavia, è importante sottolineare che, sebbene queste teorie offrano spunti interessanti, la ricerca sull’entanglement umano è ancora in fase esplorativa. Molti dei concetti discussi sono teorici e necessitano di ulteriori studi empirici per essere validati. La sfida consiste nel tradurre concetti fisici complessi in modelli comprensibili e applicabili alla cognizione umana. Solo attraverso un approccio interdisciplinare che integri la fisica, la neuroscienza, la psicologia e altre discipline sarà possibile sviluppare una comprensione più completa di come l’entanglement possa manifestarsi nel comportamento umano.
L’esplorazione dell’entanglement umano offre una prospettiva intrigante sulla natura delle interazioni umane e sulla possibilità di una cognizione collettiva emergente. Mentre la ricerca continua, è fondamentale mantenere un approccio critico e aperto, riconoscendo sia le potenzialità che le limitazioni di queste teorie. Solo così potremo avvicinarci a una comprensione più profonda delle dinamiche che governano la mente umana e le sue interazioni.